OPERA

Figli,
nati, ammalati, rubati
alla terra,
al cuore,
all'amore di una mamma,
per ritornare nell’universo
e lasciare un dolore assassino
che ti trafigge ogni giorno,
che ti ruba il respiro,
che ti prosciuga il sangue.
Tutto svanisce,
anche le foto pian piano sbiadiscono.
Il ricordo, come marchio
impresso nella carne,
brucia, arde e si consuma ogni giorno,
è sempre lì,
e lì rimane
triste memoria,
per sempre.

Opera scritta il 20/11/2017 - 16:45

Da ALFONSO BORDONARO

Letta n.967 volte.

Poesia inarrestabile, triste e struggente, inverosimile nella sua essenza. Figli rubati e strappati come cuore nostro che non abbiamo più. Lodi infinite e una buona giornata.

Paolo Ciraolo 22/11/2017 - 09:44

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l'ho letta velocemente stamattina
e mi ha trafitta
dolce, dolce come poche
struggente, dolorosa...ma "immensa"

laisa azzurra 21/11/2017 - 20:20

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Dolorose realtà che tali rimangono anche nel ricordo che nel tempo può a volte addolcirsi ( ma non sempre...) ma resta immancabilmente sigillato nei nostri pensieri.....
Autentici sentimenti di tristezza...

Alessia Torres 21/11/2017 - 16:44

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5*

enio2 orsuni 21/11/2017 - 13:42

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Racconti un grande dolore, di quelli che nessuno vorrebbe mai sperimentare.Le foto possono anche sbiadire, ma il ricordo rimane intatto.Triste e dolorosa.

Teresa Peluso 20/11/2017 - 22:20

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molto triste ma bella

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 20/11/2017 - 21:43

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Poesia struggente ricca di emozioni ,complimenti Alfonso 5*

Paolo Perrone 20/11/2017 - 20:21

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