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E se le zucche fossero finite?

Come tutti sappiamo, Cenerentola era una fanciulla bella e buona come il miele, costretta dalla sua perfida matrigna e dalle sue sorellastre a lavorare come una sguattera giorno e notte. Poi, come tutti sappiamo, venne la sera del gran ballo, e quella brutta megera della matrigna obbligò la povera Cenerentola a restare a casa, mentre tutti andavano a divertirsi al palazzo.
"Povera me!" piangeva Cenerentola mentre lavava il pavimento. "Non è giusto, io volevo solo andare a divertirmi un po'! Perché la vita è tanto ingiusta con me? Perché?!"
Proprio in quel momento, però, la stanza fu invasa da un bagliore scintillante e... voilà! Ecco la fata madrina di Cenerentola, pronta ad aiutarla grazie alla sua bacchetta magica.
"Bimba mia, tu sei tanto buona con la vita, ora è giusto che la vita sia buona con te" disse la fata, e agitando la bacchetta trasformò gli stracci della fanciulla in uno splendido abito da sera.
"Oh, non posso credere che stia succedendo veramente! E ora farai apparire anche una carrozza?" chiese Cenerentola ammirandosi allo specchio.
"Certo! Sono bravissima con i mezzi di trasporto!" si vantò la fata. "Ho solo bisogno di una zucca bella grossa da trasformare in carrozza. Allora, dove sono le zucche?"
Cenerentola sorrise imbarazzata: "Ecco, purtroppo le zucche sono finite proprio stamattina. La mia matrigna ha una forte carenza di fibre, quindi ho dovuto preparare una dozzina di torte e minestre a base di zucca!"
La fata si mise a pensare: "Va bene, non ci sono le zucche. Cos'altro potrei fare allora?! Vediamo... Ci sono! Avete altri ortaggi, come barbabietole o ravanelli?"
Cenerentola si guardò intorno: "Beh, abbiamo le carote..."
"Le carote andranno benissimo!" esclamò la fata. Andarono nell'orto e raccolsero una carota. La fata la pose per terra e agitò la colpì con la sua bacchetta magica. L'ortaggio fu avvolto da mille scintille, e poi... Si trasformò in un razzo spaziale!
"Sono proprio un portento!" fece la fata orgogliosa di sé stessa. Cenerentola era invece un po' perplessa: "Non mi sembra affatto una carrozza..."
"E allora? Sappi che questo è mille volte meglio! E' veloce il triplo e per giunta non inquina! Presto, si è fatto tardi, vai al ballo e divertiti!" gridò la fata aiutando la ragazza ad entrare.
Il razzo partì più veloce della luce, ma la fata aveva dimenticato che Cenerentola non lo sapeva pilotare! Proprio per questo finì con l'uscire dall'orbita terrestre, atterrando proprio su Marte.
"Oh corbezzoli, questo non mi sembra il palazzo del principe!" pensò Cenerentola uscendo dalla cabina di pilotaggio e guardandosi intorno. Subito fu circondata da un centinaio di piccoli alieni verdi, con tre occhi, lunghe antenne e armati di pistole laser. "Non muoverti, oppure spariamo!" la minacciò uno di quegli sgorbi parlando con voce metallica.
I marziani presero una rete e vi imprigionarono Cenerentola, che urlava e si dibatteva come un pesce lasciato fuor d'acqua. Trascinandola la portarono alla reggia del Re di Marte, e la rinchiusero nelle segrete. Nel frattempo il suo bellissimo abito da sera si era ridotto ad un cencio impolverato e sporco. La poverina scoppiò a piangere: "Perché queste cose succedono tutte a me?! Io volevo solo andare a ballare un po', e ora mi ritrovo su Marte!"
Le guardie la sentirono e provarono subito compassione. "Dunque volevi solo andare a ballare e sei finita su Marte per pura sfortuna? Ci dispiace! Credevamo che fossi una selenita nostra nemica. Parleremo di te al Re, e magari ti farà uscire!"
Detto questo andarono a chiamare il Re, che scese fino alla cella della nostra protagonista.
"Ho sentito la tua storia e ho intenzione di aiutarti, scusaci se ti abbiamo imprigionata, ma non si è mai troppo prudenti!" disse facendo uscire Cenerentola.
Per prima cosa, la portarono dalle più rinomate sarte del re, che prepararono un nuovo vestito, anche se molto singolare! Era infatti tutto metallizzato, con stivaletti borchiati, guanti dotati di pistole laser e un visore a cristalli di uranio.
"Non mi sembra un abito da sera..." disse Cenerentola guardandosi allo specchio. "Infatti!" esclamò una sarta. "E' molto meglio, l'ultima moda di Marte! Vedrai che ruberai tutti i cuori figlia mia!"
Subito dopo Cenerentola fu portata davanti ad uno strano aggeggio simile ad un cannone. "E questo che sarebbe? Un altro razzo spaziale? Io ne ho abbastanza di viaggi interstellari!"
Il Re scoppiò a ridere: "Ah Ah Ah! Come sei adorabilmente ingenua! I razzi sono ormai obsoleti, questo è un cannone per teletrasporto!"
Cenerentola si sentì incredibilmente ignorante: "Teletrasporto? E cos'è un teletrasporto? Una nuova pietanza macrobiotica?"
Ma proprio in quel momento il cannone la colpì con un raggio ultra-energetico che la teletrasportò proprio nel palazzo reale!
Immaginatevi l'imbarazzo e lo stupore che investirono la sala da ballo, dopo che una ragazza vestita in quel modo compariva dal nulla proprio in mezzo alle coppie che ballavano! Qualche smorfiosetta si mise anche a ridere, mentre le vecchie bigotte si coprirono gli occhi con i ventagli, tanto erano indignate da quello spettacolo.
Cenerentola divenne tutta rossa, sia per la vergogna sia per la rabbia: "Accidenti a quella sarta e alla sua ultima moda marziana!" disse fra i denti. Stava quasi per uscire, quand'ecco un giovane che la fermò dicendole con voce dolcissima: "Hai un vestito da urlo!"
Quel giovane era proprio il principe, rimasto stregato dalla nuova arrivata. Bisogna sapere che il principe era un grandissimo nerd, amante delle serie tv, dei fumetti e di Netflix, quindi vedere una ragazza vestita in stile marziano bastò a mandarlo in estasi.
"Dimmi, ti fai spesso i cosplay da sola?" chiese lui sorridendo.
"Ecco... In verità viene proprio dalla reggia del Re di Marte!"
"Davvero? Raccontami tutto!"
E così i due passarono la serata insieme, chiacchierando, facendosi maratone di The Big Bang Theory e guardando insieme il film in bianco e nero "Metropolis".
Ben presto capirono di avere molto in comune, si sposarono ma non restarono nel palazzo. Infatti iniziarono a girare il mondo organizzando Comic-Con e aprendo un canale Youtube di recensioni.
E la matrigna? Lei dovette imparare a cucinare e mangiare più fibre!



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Opera scritta il 30/03/2018 - 16:53
Da Eugenio Scamardella
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