Racconto scritto il 01/01/1970 - 01:00
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Commenti
Grazie Gianni,un commento bellissimo.Oggi incuriosita dall'aforisma che hai scritto ho dato uno sguardo al tuo profilo e ho visto libertà...ti abbraccio.
Gabriella De Gennaro 06/05/2016 - 19:36
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Un racconto che fa venire i brividi. Un uomo, credo, non potrà mai capire fino in fondo un dramma come questo, ma tu ci hai portato il cuore a battere vicino a questa povera madre...molto bello il titolo, l'immagine, la delicatezza e la signorilità del tuo narrare, preciso, puntuale, convincente...5 stelle e grandi applausi.
Gianni Acampora 06/05/2016 - 19:25
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Amici carissimi, i prossimi due racconti saranno molto divertenti !!!!!!!! vi ringrazio per l'attenzione che sempre mostrate nei miei confronti...Ciao Millina, Nadia, Mario e Donato...vi abbraccio.
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 22:02
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veramente triste e commovente questo racconto, Gabriella, che ci riporta a tempi poi non troppo lontani.
Mia nonna una volta chiese un pò di latte per sua figlia ad una puerpera che glielo rifiutò per darlo al capretto.
Insensibilità? Sussistenza e sopravvivenza? Mah...
Brava!
Mia nonna una volta chiese un pò di latte per sua figlia ad una puerpera che glielo rifiutò per darlo al capretto.
Insensibilità? Sussistenza e sopravvivenza? Mah...
Brava!
Millina Spina 05/05/2016 - 20:17
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è lodevole la tua sensibilità, la tristezza di questo racconto mi ha toccato, mi commuovo facilmente. 5*
donato mineccia 05/05/2016 - 20:06
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Non è leale! Far venire i lucciconi a un nonno che legge mentre ninna la nipotina di 5 mesi è un colpo basso. Cosa vuoi che dica, se non "bello e commovente"?
mario malgieri 05/05/2016 - 19:36
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Bellissimo racconto cara amica Gabriella, quello che mi stupisce è la varietà di sfumature psicologiche che sei riuscita a dipingere in una storia così breve. Veramente molto bello e tu molto brava come al solito
Un abbraccio e buona serata
Nadia
5*
Un abbraccio e buona serata
Nadia
5*
Nadia Sonzini 05/05/2016 - 19:28
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Grazie Angela ...sei già bravissima !!!!!
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 19:08
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Belloooooooooooooo...ma che tristezza, povera mamma mancata. Leggo che è una storia vera, e in me nasce quel sensso di compassione, inteso come patire-con, in solidarietà. Un racconto amaro, scritto con maestria. Ho degli esemopi bellissimi da seguire per diventare almeno bravina... un saluto a 5 stelle, e un abbraccio.
Angela Avella 05/05/2016 - 18:18
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Margherita cara, il tuo cuore di poeta emerge anche nei commenti....Grazie.
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 15:35
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Caro Glauco ti ringrazio per le bellissime parole. Cerco di curare molto gli aspetti psicologici delle storie che scrivo e sono felicissima per il tuo commento che mette in evidenza tale aspetto. Grazie
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 15:33
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Cara Rosa hai colto il mio pensiero.Solidarietà umana e dolore. Un salto indietro nel passato che sembra lontanissimo eppure non lo è ti abbraccio.
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 15:27
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Caro Francesco, la storia che ho raccontato è vera. Grazie ti abbraccio
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 15:23
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Caro Salvo ti prometto che il prossimo racconto sarà divertente aahahahh grazie che bel commento...
Gabriella De Gennaro 05/05/2016 - 15:21
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Ciao Gabriella. Oltre i complimenti più sentiti... ci sarebbe molto da dire su questo bel racconto. Mi piace questo modo di raccontare la vita, in questo caso molto toccante, che aiuta il lettore... portandolo per mano... a vedere oltre. Un abbraccio.. ciao
Francesco Gentile 05/05/2016 - 10:47
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Molto triste la storia da te raccontata in modo inconfutabilmente pregevole. Essa ci riporta ad un tempo in cui, non essendoci il latte artificiale, le mamme che non producevano latte ricorrevano alle nutrici che, molto spesso, avevano perso il loro bambino e si rendevano disponibili per i figli delle altre. Generosità ,solidarietà e povertà dietro questi gesti e costumi .Tu ne hai colto l'aspetto più umano e doloroso con una delicatezza e una sensibilità rare e ammirevoli 5*****
Rosa Chiarini 05/05/2016 - 10:28
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Un racconto con una solida indagine psicologica, non facile da trovare nei racconti brevi e che manca spesso anche in quelli che si dilungano restando in superficie...
Glauco Ballantini 05/05/2016 - 09:37
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Ciao Gabriella, il tuo racconto tocca le corde del mio cuore in profondità! Complimenti per la tua grande sensibilità, che caratterizza tutti i tuoi scritti. Un abbraccio 5*
margherita pisano 05/05/2016 - 09:20
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Buongiorno principessa,
si può impazzire per la perdita di un figlio ed è una realtà presa a prestito anche dal cinema. Su questo tema il tuo racconto si sviluppa per creare consapevolmente uno stato di tristezza soprattutto per le sorti della povera madre e per l'inizio della mia giornata. La foto, per fortuna, smentisce la sofferenza e anzi magnifica lo stato di salute. Vedi, cara Gabriellina , mi sto talmente innamorando della tua maniera delicata ed erudita di porgere sensibilità che, se mi venisse sottratta, potrei andare fuori di senno.
si può impazzire per la perdita di un figlio ed è una realtà presa a prestito anche dal cinema. Su questo tema il tuo racconto si sviluppa per creare consapevolmente uno stato di tristezza soprattutto per le sorti della povera madre e per l'inizio della mia giornata. La foto, per fortuna, smentisce la sofferenza e anzi magnifica lo stato di salute. Vedi, cara Gabriellina , mi sto talmente innamorando della tua maniera delicata ed erudita di porgere sensibilità che, se mi venisse sottratta, potrei andare fuori di senno.
salvo bonafè 05/05/2016 - 08:05
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