RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



N.B

Si vive una vita monotona, apparentemente piatta, ma una piccola cosa, un qualcuno, un oggetto, può aggiungere quel colore mancato, può aggiungere emozioni mai provate prima, e la monotonia passata rimane solamente un lontano ricordo.. quell’aggiunta ci fa sentire vivi, felici.. si fa qualsiasi cosa per tenere stretto ciò, per tenersi stretti questi stati d’animo, questa tranquillità interiore, quel sorriso.. si va contro tutto e tutti, ciò diverrà il nostro scopo di vita, tralasciando il tutto, dimenticandosi il tutto, vivendo per quel qualcosa a noi caro, sacrificandoci per quell’aggiunta molte volte inaspettata, ma a noi gradita… ma la loro perdita comporta un drastico cambiamento, il ritorno alla monotonia non sarà più lo stesso di un tempo, le sensazioni da noi provate, la pace interiore che ci forniva, la nostra espressione visiva, cambia.. il nostro sorriso si spegne, i nostri occhi perdono lucentezza.. e perdere ciò inconsciamente ci porta a una situazione di angoscia, speranza... (continua)

Alessandro . 16/11/2016 - 18:39
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La lacrima del bambino

In lontananza la miopia non mostrava con chiarezza le immagini. La vita scorreva davanti, davanti agli occhi da bambino, davanti agli anni adolescenziali.. persi. Il pensiero si tramutava in assurdità. Il giudizio esterno non era dovuto da ciò osservato. Lo sviluppo sensoriale era praticamente in discesa, come su di una collina sbiadita dalle fitte nebbie di fumo tossico. Il frutto è stato lasciato a marcire tra le incoerenze e le insicurezze generali, coltivando senza sosta una splendida solitudine apatica. Le lenti ingrandivano la sostanza ingerita, le sensazioni apparentemente fornite rendevano i fumi molto meno fitti, traforando un cielo povero, pieno di toppe. Non vi era permesso attraversare la foschia, di discendere la collina. Un divieto mentale era in grado di lasciar marcire inconsciamente e interiormente quel povero frutto incosciente e inconsapevole del danno che gli si stava recando. I fulmini provenienti dai fori celesti a malapena riuscivano ad accendere quella sigarett... (continua)

Alessandro . 06/11/2016 - 17:25
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Problemi, dubbi, incongruenze e paradossi

L’uomo, di natura, tende a porsi problemi esistenziali.

L’uomo è in cerca della libertà, cosa privata esclusivamente e solo da se stesso.

Il paradosso sta nel fatto che, nei secoli, l’uomo ha cercato sempre una soluzione a tali problemi, ma nel risolverli ha creato altri quesiti, di dubbia soluzione, portandolo solamente in uno stato di nauseante rassegnazione generale.

La semplicità nel dire di smettere di pensare è un altro paradosso, poiché la mente umana funge tranquillamente da “Problem Solving”.

Come risposta a tali problemi si è usata, senza scrupoli, la spiritualità. Achille, citandone uno, è stato in modo astratto un esempio. Il condizionamento generale ha fatto si che i cosiddetti problemi prendessero forma poiché come “arma” psicologica, oltre alla “paura”, è una tecnica molto efficace, capace di creare quel bagliore energico intorno alla persona coinvolta da rendere, sotto gli occhi di tutti, possibile l’impossibile, ma tutto ciò solo nella mente umana.

Un p... (continua)


Alessandro . 10/11/2016 - 03:31
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Non è niente

Nemmeno riuscivo a comprendere i miei pensieri per quanto veloci scorrevano, per non parlare delle pupille.. cosi fottutamente dilatate da creare un fatiscente buco nero pronto a inghiottire la luce retinale, quasi ad oscurare il paesaggio, a renderlo piatto e uniforme. Il rischio era enorme certo, ma cos’ho da perdere. Posso regalarmi emozioni mai provate prima, posso assaporare a fondo ciò che realmente è “paura”, posso dare un nuovo inizio come una nuova fine, il dubbio è fantastico. Il toccare la serenità era ciò a cui aspiravo, veder crescere quelle piante appassite e spente.. abbandonate a se stesse, come dei randagi, orfane di una vita non scelta da loro, di una vita già scritta, di una vita comune, di una vita banale. Il non sentire artificialmente le cose. A non essere guidato. A non andare in debito per vizi creati esternamente da altri fattori e non da te stesso. Imparare a respirare.. ca***! Era proprio quello a cui aspiravo, la soluzione era a due passi dal via, era propri... (continua)

Alessandro . 13/11/2016 - 18:49
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Sei sempre dipeso da un qualcosa

Lo stato di euforia che ti dona una sostanza stupefacente od una semplice birra chiara/scura con una graduazione alta.. lo stato di tranquillità, lo stato spaesato che provoca, la pace, il sorriso, l’urinare in ogni angolo della città, il salto nel vuoto che ti da, i sensi moltiplicati al massimo, nuovamente il sorriso, la meditazione, ancora l’euforia, la rabbia e la tranquillità, la depressione, la giovinezza, la non curanza di chi ci sta intorno, il bisogno di sentire ogni sensazione da noi provata, il bisogno di esaltarci o di chiuderci in noi sessi, il parlare, il ragionamento di ogni piccolezza da noi colta, la sensazione di svago o di ansia, la paura e l’indifferenza, il rancore, la tristezza, la leggerezza, il fatto di non pensare ad altro oltre a ciò che stai provando in quel frangente, ri-citando il sorriso, la bellezza o lo schifo, il rancore, il disagio, il sentirsi indifesi e piccoli, la voglia di prendere in mano se stessi, di amarci, di bastarci, il desiderio di aver bis... (continua)

Alessandro . 26/11/2016 - 19:36
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