Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



Fà la cosa giusta!

Che giornata maledetta!
Era dalle prime luci dell'alba in quel bosco,
il fucile stretto nelle mani ed il passo felpato per non far rumore.
Niente, solo qualche piccolo scoiattolo che saltellava
sugli alberi, qualche ghiro che scompariva lesto tra il fogliame.
Si fermò , appoggio l'arma su un tronco, tirò fuori il pacchetto
di sigarette e ne prese una, l'accese e incomincio ad aspirare,
spento il mozzicone guardò l'orologio e pensò fosse meglio rientrare.
Mise il fucile sulla spalla e tornò indietro per riprendere l'automobile,
era seccato, da tempo non gli capitava una giornata simile.
Fatti pochi passi sentì un fruscio, c'era qualcosa che si muoveva tra le foglie,
si fermò e nascondendosi dietro un 'albero cercò di capirne la provenienza.
La vide, una grossa lepre intenta a mangiucchiare l'erba, imbracciò il fucile, alzò
lentamente il grilletto per non far rumore e puntò la canna verso l'animale.
Mentre mirava la lepre voltò la testa e gli parve che lo guardasse stupita,... (continua)

andrea sergi 19/09/2016 - 17:41
commenti 14 - Numero letture:1049

Argomento: UNA SCELTA DEL PROTAGONISTA

Voto:
su 6 votanti


L'effetto degli acidi di Abdul (o forse no)

Devo portare queste palle di capra fritte alla nonna Giacomina, ma non ho molta voglia, da quando è stata al Grande Fratello e si è baciata con Ignazio nell'armadio è diventata strana, mette il perizoma e ascolta Gigi D'Alessio, mi fa un po’ paura.
Mentre cammino nel bosco sento dei rumori alla mia destra, vado a controllare e vedo una chioma bionda e riccia, pensando sia una donna mi avvicino e gli chiedo se va tutto bene, ma appena si volta vedo che è il cacciatore della zona con tanto di rossetto e mascara, e a terra noto una minigonna e tacchi a spillo, abbastanza scioccata mi allontano e lui mi si mette in ginocchio pregandomi di non dire nulla a nessuno, che è un hobby passeggero, poi cerca di baciarmi e comincio a correre più forte che posso e lo semino.
Arrivo a casa della nonna e apro la porta, ma lei non c'è, ma sento qualcuno che ansima dalla camera, così mi affretto ad andare a vedere che succede, non appena apro la porta vedo la nonna a quattro zampe sul letto che fa ses... (continua)

Gaia Indelicato 21/12/2017 - 17:30
commenti 1 - Numero letture:1048

Argomento: PUNTI DI VISTA

Voto:
su 1 votanti


UN SALTO NEL BUIO

La stanza era al buio, totalmente, non un filo di luce filtrava dalla finestra, non una luce accesa. Era una sua abitudine, la ricerca di una pace profonda, di un momento suo, ma anche un'esigenza, che gli veniva da dentro. L'esigenza, di avere uno spazio, suo, una sorta di rifugio, nel quale pensare. Il buio lo aiutava, era strano, ma aveva sempre pensato che il buio fosse, la rappresentazione tangibile del foglio bianco, un vuoto da riempire d'idee, e tanto più silenzio, c'era intorno, tanto meglio era. Non quella sera. Accese la radio, lo faceva assai di rado, in verità, ma non era riuscito a resistere. Le tempie gli pulsavano, sentiva che stava per scoppiargli una forte emicrania, era tanto tempo che non accadeva più. Il suo orecchio esperto, di musicista, si mise a captare ogni singola nota, di ogni singola canzone, alcune erano mediocri, altre originali, ma così diverse dalle musiche che componeva lui, che aveva sempre composto. Chiuse gli occhi, lasciando che i suoni riempisser... (continua)

Marirosa Tomaselli 21/09/2016 - 15:12
commenti 7 - Numero letture:1091

Argomento: UNA SCELTA DEL PROTAGONISTA

Voto:
su 1 votanti


DUE DONNE

Era stanco. Si sentiva in bilico, come se dovesse cadere, da un momento all'altro. Si prese la testa tra le mani. Cosa doveva fare? La domanda, gli martellava in testa, incessantemente. Scegliere. La risposta arrivò fulminea a lacerargli l'anima. Già, scegliere, come se fosse facile, e non lo era. Come diamine si era trovato in quella situazione? Eppure ci si era trovato, forse per qualche strana congiunzione astrale, di quelle che citavano sempre gli astrologi, forse per inettitudine...forse non c'era un perché, era accaduto e basta.
Aveva una moglie, bella, intelligente, che amava, che aveva amato, eppure...eppure era bastato un attimo, forse meno, per mettere in discussione tutto. Gli anni passati insieme, gli ostacoli superati per poter stare con lei, tutto dimenticato, e per cosa? Per un paio d'occhi intensi e un bel sorriso, di una donna, meno bella, ma incredibilmente affascinante. E ora? Cosa sarebbe accaduto ora? Avrebbe davvero trovato il coraggio, per dare un calcio alla s... (continua)

Marirosa Tomaselli 22/09/2016 - 12:48
commenti 1 - Numero letture:1074

Argomento: UNA SCELTA DEL PROTAGONISTA

Voto:
su 2 votanti


Una faccia di cera

Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Sì, perché quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d’aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L’aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto avere ucciso un essere umano? Si gettò sul water e vomitò. Me ne devo andare subito, si disse. Ma subito dopo pensò che se ne fosse andato così, senza aver ripulito il posto dalle sue tracce e impronte, subito sarebbero risaliti a lui. E lui sapeva di essere innocente. Certo la sua presenza lì, la presenza del cadavere della professoressa, erano tutti e due fattori che avrebbero convinto chiunque della sua colpevolezza. Ma poi ragionò un attimo: il cadavere era già livido e gonfio, questo voleva dire che l’assassinio doveva essere successo alcune ore prima almeno, e che ci faceva lui in quel posto da così tanto tempo? Era venuto a trovare la professoressa Marini da ormai una dec... (continua)

Giulio Soro 25/06/2017 - 12:25
commenti 2 - Numero letture:1249

Argomento: INCIPIT PER UN NOIR

Voto:
su 2 votanti



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