Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



La Bibbia secondo zia Concettina - seconda parte

e poi era ricomparso per miracolo perché poi doveva venire solo a comandare? – ammo visto comme è ghiuto a furnì… appena se mettette miezzo a dicere: ‘a cummang’io… subbeto ‘o levarono ‘a miezzo – che se credeva ‘e venì spicce, spicce a fa’: songh’io ‘o figlio ‘e Ddio, nun credite a nnisciuno… venite tutte quante appriesso a me… se era ‘o veramente ‘o figlio ‘e Ddio secondo voi nunn s’avesse fatto vedè già ‘a piccerillo e ogni tanto avesse fatto cocche miraculo, accussi appriesso… sicuro, ca me credevano? E allora pure Maometto - quello che ha scritto il Corano - poteva dire che era il figlio di Dio… o no? Mica era fesso! – Secondo me, sapeva come sarebbe andata a finire questa storia e s’aparaje ‘a castagna.. subbeto dicette: sì ‘o Signore ‘o cunosco, ce parlamme pure ogni tanto, ma nunn c’appartenimme proprio! - non come aveva fatto Gesù che mmiezzo a tutti chilli fetiente, ‘nventannese ‘stu fatto, penzava ‘e cummannà. Pensava che con qualche magia, fatta peggio del mago “Casa... (continua)

Luigi Bellotta 12/04/2013 - 14:03
commenti 0 - Numero letture:1315

Argomento: VITA INTERIORE DI UN PERSONAGGIO

Voto:
su 2 votanti


Castelli di menzogne

Certo non si può davvero dire che noi le bugie non sappiamo raccontarle. E' come un vizio di famiglia, una malattia, una maledizione che ci accomuna tutti. Quante volte abbiamo giurato a noi stessi di non ricaderci mai più solo per commettere lo stesso errore ancora ed ancora. Ormai penso di averci fatto l'abitudine sai? Quelli come noi non smetteranno mai, perché in realtà noi non vogliamo affatto smettere, questo è quello che sappiamo fare meglio. Mentire ci rende più forti, ci rende intoccabili.
Io so raccontare belle bugie, complesse e ben studiate. Per un breve periodo di tempo riesco anche ad autoconvincermi della verità di quello che dico. Insomma sono uno bravo, eppure nostra madre mi ha sempre detto, con uno strano orgoglio che ancora non riesco a spiegarmi, che, se prima o poi uno dei due avrebbe ingannato l'altro quello saresti stato tu. Vedeva in te qualcosa di più grande, qualcosa capace di annientare chiunque, anche me. Ed era proprio così, ora posso dirti che aveva rag... (continua)

Simone Coriandoli 06/05/2013 - 14:26
commenti 0 - Numero letture:1204

Argomento: MINIRICORDI

Voto:
su 5 votanti


E' la vita il vero sogno

Quella sera andai a letto presto, perché mi sentivo stanco.
Mi svegliai e a fianco a me, nel letto, c’era un bambino che mi guardava e sorrideva, mentre giocava con una palla.
Aveva credo, appena un anno.
“Bapa.”, diceva, mentre mi sorrideva.
Mi diede la sua palla.
“Giochi … palla?”, chiese, facendo uscire dai suoi occhi un raggio di tenerezza.
Giocammo per quasi un’ora, poi lasciò la palla e salì, sul mio petto.
Mi guardò, sorrise e poi chiuse gli occhi.
“Nanna … bapa”, mi disse prima di lasciarsi cullare da Morfeo.
Decisi allora di addormentarmi con lui.
Mi svegliai ancora e mi trovai sulla riva di un lago.
Ero sotto a un albero e appoggiata alla mia spalla sinistra, c’era una donna che dormiva.
Aveva i capelli color dell’ebano e lisci come seta.
“Ciao amore, devo dirti una cosa.”, mi disse appena si svegliò, girandosi verso di me, con quei suoi occhi brillanti come sfere di cristallo, color del cielo.
“Dimmi”.
“Aspetto un bambino”.
Mi abbracciò e mi baciò, improvvisa... (continua)

Giuseppe Greco 14/11/2015 - 12:50
commenti 0 - Numero letture:959

Argomento: SCRIVERE UNA STORIA SENTIMENTALE

Voto:
su 1 votanti


passeggiata lungolago

Sto passeggiando lungolago, sono sola, intorno a me il silenzio più completo.
Sento solo lo scricchiolio delle foglie secche sotto i miei piedi perchè il vento ha fatto cadere gran parte delle foglie degli alberi che incorniciano questo meraviglioso angolo di paesaggio
L’autunno ormai sta avanzando, sento un leggero freddo che mi penetra dentro le ossa e mi avvolgo ancora di più nella mantella di lana leggera che mi copre le spalle.
Non so perché sono venuta oggi sul lago, sapevo solo che dovevo uscire, sentivo dentro di me un’inquietudine crescente e senza rendermene conto mi sono trovata proprio ai margini del lago.
Sono scesa, ho chiuso la macchina e ho cominciato a camminare lungo questi vialetti.
Nella mente improvvisamente affiorano tanti ricordi, ma soprattutto comincio a vedere un volto, il volto di uomo che ho tanto amato, il tuo volto.
E’ come se Antonio fosse qui vicino a me, ne sento il calore, ne sento il profumo, ne sento il respiro sul mio collo.
Continuo a... (continua)

Roberta Sbrana 15/05/2013 - 18:19
commenti 1 - Numero letture:1201

Argomento: MINIRICORDI

Voto:
su 7 votanti


Una cena particolare

…in quel lontano 1943, la nostra famiglia era così composta; il nonno e la nonna, poi il papà e la mamma, mio fratello Pietro di dodici anni, mia sorella Maddalena di undici anni, Ester di nove anni, io e Simeone, il più piccolino.
Si viveva in campagna, in una piccola fattoria a pochi chilometri dalla città e come per tutte le case di campagna di allora, anche noi avevamo una stalla con una mucca e un cavallo, un pollaio con galline (poche), oche (pochissime), conigli (molti, ma loro erano intoccabili perché servivano per essere venduti al mercato) e un cane dal pelo color ruggine di nome Cola (in seguito ogni nostro cane ebbe lo stesso nome). Quella specie di babau ringhiante era il vero signore del cortile, tant'è che gli altri animali dovevano sempre tener conto dei suoi umori mentre l'attraversavano.
Cola, oltre che essere mio personale amico, aveva un compito primario; impedire l'ingresso e l'uscita a tutti gli intrusi o presunti tali… compresi i tedeschi.
Avevamo anche una ... (continua)

m c 16/12/2015 - 05:04
commenti 2 - Numero letture:1258

Argomento: UNA CENA PARTICOLARE

Voto:
su 2 votanti



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