Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. ..fanne la descrizione fisica, e non solo Le istruzioni sono: Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi... ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Si perchè quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d'aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L'aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto avere ucciso un essere umano? Si gettò sul water e vomitò “ Me ne devo andare subito “ si disse.
La nausea serrava la sua gola e come la marea saliva bloccando la mente, Brando si accasciava appoggiando la schiena alla parete, le piastrelle azzurre del pavimento attorno alla vasca apparivano asciutte, si toccava la camicia bianca con le maniche arrotolate al di sopra del gomito, scorrendo le mani sui jeans sentiva i muscoli della gambe senza tensione, abbandonati, nemmeno una goccia di acqua, né un alone di umidità. I pensieri si inceppavano incapaci di agganciarsi uno all'altro “ Come posso aver annegato una donna senza spargere acqua sul pavimento, su di me? “, cercava disper... (continua) Grazia Giuliani 25/06/2017 - 00:35 commenti 6 - Numero letture:1282 Argomento: INCIPIT PER UN NOIR
Il profumo di quell'abbraccio La vidi correre verso di me. Protetta dall'ombra del palazzo accanto.L'avevo immaginata sotto la pioggia, per tutto il giorno.E sorrisi a quel pensiero, come fosse un'idea indecente che non potevo permettermi. Me la immaginavo bagnata con quelle sue gote leggermente arrossate come due piccoli melograni maturi. Era passato un anno dall'ultima volta che ci eravamo visti e ci eravamo scambiati un abbraccio per salutarci, quell'abbraccio che mi permise di capire per la prima volta cosa realmente lei provava per me.
Poco prima le avevo chiesto il suo numero, ma non la chiamai mai perché ebbi paura dei suoi sentimenti e forse anche dei miei. La conobbi un anno prima in palestra; ero il suo istruttore di fitness e di lei mi colpì subito il suo dolce viso e l'aria sognante. Mi guardava in un modo che mi faceva impazzire e durante la lezione spesso la fissavo e le sorridevo. Sembrava indifesa, ma ogni volta che le facevo delle battute per pizzicarla lei rispondeva disinvolta e ciò, mi piace... (continua) Ilaria Romiti 27/10/2016 - 16:35 commenti 10 - Numero letture:1075 Argomento: INCIPIT
sorda Li guardo
ridono, parlano, gesticolano… da questa panchina gelida, tutto mi appare astratto, anche il sole, la limpidezza di un cielo terso, il viale ambrato... osservo senza guardare. Chi sono? Cos'hanno "loro" che io non ho? il mondo...... C’è chi corre, chi va a passo veloce verso il proprio futuro, chi ha fretta di crescere, chi si muove su tre piedi, chi gioca…. laisa azzurra 08/11/2016 - 14:51 commenti 6 - Numero letture:1125 Argomento: QUALCOSA STA CAMBIANDO
IL CAMBIAMENTO INTERIORE In una fredda giornata d’inverno, nel periodo prenatalizio, in un parco di una grande città un uomo sulla sessantina sedeva dignitosamente su una panchina,si poteva definire un homeless ma non dava l’impressione di un emarginato. Un barbone scarmigliato lo avvicinò e dopo averlo fissato per bene gli chiese :- Ehi amico mi posso sedere!? – Poi raccolse una cicca e pensando di fare cosa gradita gliela offrì -: No grazie. – Fu la risposta….- E perchè? – di rimando :- E’ sporca! – Il barbone non la prese bene e bofonchiò :-Abbiamo un Principe – Leonard non si scompose i suoi occhi erano assenti i pensieri andavano a non molto tempo fa quando occupava un posto nella vita sociale ed era arrivato a guadagnare denaro e onori. Ma il destino era stato crudele nel giro di poco tempo aveva perso tutto, soldi, amore, e rispetto solo la dignità ancora non lo abbandonava. Girovagava per le strade in cerca di un lavoro, ormai la sua casa era vuota si era impegnato tutto, vi rientrava solo perché c’era... (continua)
mirella narducci 08/11/2016 - 22:55 commenti 22 - Numero letture:1126 Argomento: QUALCOSA STA CAMBIANDO
Vivere o morire QUALCOSA STA CAMBIANDO
Durante un giorno di festa è solito ammirare l’entusiasmo della gente, i bambini strillare dalla gioia e gli adulti riuniti a festeggiare tra un ballo e l'altro. Invece una donna se ne sta isolata per i fatti suoi seduta su una panchina, sguardo basso, il viso coperto da ciocche di capelli scuri, apparentemente come il suo stato d’animo. Riflette accuratamente sulla sua vita noiosa e monotona, ha trent’anni, lavora presso un’agenzia di marketing e vive sola in un piccolo appartamento situato nel centro della sua città, a pochi passi dal parco. Passa le sue giornate lavorando, e quando stacca va dritta verso casa, senza neanche fare una sosta da qualche parte. Il tragitto è sempre lo stesso, casa-lavoro e lavoro-casa. Non ha amici, non ha parenti, non ha nulla. Si è chiusa in se stessa molto tempo fa, precisamente quindici anni fa, a causa appunto della perdita dei suoi genitori, morti in un incidente stradale. A quell’epoca prima che accadesse la tragedia era... (continua) Damned Soul 10/11/2016 - 02:51 commenti 2 - Numero letture:1162 Argomento: QUALCOSA STA CAMBIANDO
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