Andammo alla gravina,
fin dove le ginestre
sguainavano l'aprile
al grigio;
e tra le righe delle spighe
all'orizzonte
scrivemmo sonetti
di corse lievitate.
fin dove le ginestre
sguainavano l'aprile
al grigio;
e tra le righe delle spighe
all'orizzonte
scrivemmo sonetti
di corse lievitate.
Sì, che i penduli capperi
tra le muffe avvinti,
schioccavano di fianco al nulla
grappoli di gioia audace;
e tra il ginepro astante
e l'erica abbozzata
ci parve il cielo danzar
di nubi e cirri.
E il primo arcobaleno
tra le nostre labbra
fu quel color di bacio
chiudendo gli occhi;
d'alloro e timo e mirto
l'argilla ebbe desio
e sul calcare nudo
fiorì l'amor di un rio.
Opera scritta il 13/05/2015 - 23:09
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Commenti
Bellissimo e romanticamente ricordato, quel primo incontro. Ciao...
Gio Vigi 14/05/2015 - 09:20
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Versi eccellenti che racchiudono l'esperienza di un primo incontro in una atmosfera di natura complice con i suoi colori ed i suoi profume da te ben descritti. Bella poesia.
luciano rosario capaldo 14/05/2015 - 08:49
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E' IL PRIMO INCONTRO... A VOLTE "A PELLE D'OCA"... SPESSO FANTASTICO COME IL TUO VERSEGGIO... LIETA GIORNATA
Rocco Michele LETTINI 14/05/2015 - 01:44
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