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Dopo anni ritorno a scrivere

Dopo anni credevo di non aver più bisogno di scrivere. Tutte quelle volte in cui ho sentito molto, ho lasciato che sentissi molto senza far null'altro, ho sentito le mie emozioni scemarmi dentro senza provare ad immortalarle, a parlarci, ad adornale. Mi sono illusa che non avrei mai più avuto bisogno di scrivere.
Scrivere come respirare, scrivere senza pretese, scrivere perché non so vivere senza scrivere.
Poco fa ho sentito troppo e volevo condividere un po' del mio troppo sentire con questa pagina. Poi mi ha chiamata Vincenzo e ho parlato con lui. Adesso sto bene. Ho scaricato su di lui la mia indigestione di emozioni. Ho pianto lacrime calde che ho cercato di reprimere fino all'ultimo, e sto bene. Sto meglio.
Però a 21 anni non riesco ancora a piangere davanti alla persona che amo, senza senza sentirmi insopportabilmente nuda ed indifesa. Ho 21 anni e trovo agghiacciante l'idea di mostrarmi debole davanti a chiunque. Ciò che scrivo quando sono da sola, sono le lacrime che avrei versato se avessi parlato. Però io lo amo Vincenzo, e quando sono con lui, attenderei senza paura perfino la morte. Neppure la morte se sono con lui mi intimidisce. Con lui mi sento forte e protetta. È la prima persona che ho mai amato e non trovo parole per descrivere la dolcezza e la tenerezza dell'amore. Amo Vincenzo che mi viene da piangere. E ho bisogno di lui. Ho bisogno che non mi lasci da sola, ho bisogno di sentire le sue mani sulle mie spalle e di sapere che è presente. Ho paura di restare sola con me stessa e la mia solitudine. Che è la stessa di quella di tutti, ma non per questo fa meno paura.
Riguardo una nostra foto, fatta di sera o notte che era buio; eravamo a letto, a pancia in su; io avevo le gambe piegate ed accucciate sulla sua pancia e lui il suo avambraccio posto su queste, come a proteggerle, come a proteggermi, a non permettermi di cadere, a mantenermi salda a lui. Era agosto quando questa foto è stata scattata, ed io non mi sono mai sentita debole e fragile come adesso. Non ho mai più di adesso, avuto bisogno che lui non mi abbandonasse. Siamo distanti e non posso averlo. Non posso avere il suo viso che basta da solo a rassicurarmi, né la sua voce che mi culla.
Io stanotte mi sento sola con le mie lacrime, mi sento debole, sperduta e spaurita dal mondo e non trovo sollievo. Vincenzo mi manca come manca l'aria.



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Opera scritta il 29/12/2018 - 00:52
Da Sailing to nowhere
Letta n.1012 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Bentornata M.

Glauco Ballantini 10/05/2021 - 12:48

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Lo scrivere, come ben dici e sai,rassicurare fa sentire in pace con sé stessi. Scrivi dunque, alla tua età hai tutto il mondo da scoprire...

Teresa Peluso 29/12/2018 - 14:13

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E allora scrivi!
Perché lo sai fare bene.
Un saluto e... benvenuta!

Loris Marcato 29/12/2018 - 08:40

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