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Opera scritta il 01/01/1970 - 01:00
Da
Letta n.1 volte.
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Commenti


Similitudine.
Come

In condominio
quasi urlano tutti -
Senza parole.

così

libertà non c'è se non distinta dall'arbitrio e dal conformismo dei benpensanti.


Ernesto D'Onise 12/03/2019 - 18:08

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Bravo è in quinta e non ottava riga.
IN penultima riga è nonsense.
Antò, sta per Antonio (chiedo scusa per la confidenza presami).

Infine vorrei aggiungere che le cose che potrebbero qualificare meglio questo sito, secondo me sono: una CHAT; la possibilità di correggere gli errori di battitura nei commenti; l'attenzione alle novità nel nostro settore; un piccolo sostegno alle spese di gestione d'obbligo per tutti. Allora potremmo dire di essere a casa nostra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Ernesto D'Onise 12/03/2019 - 17:51

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QUALCOSA sfugge sempre. PER esempio, quel Bravo in ottava riga dice che HB è maschio.
Per esempio,dice Antonio che siamo in un salotto letterario e non in un Forum. Antò, ma qui ci vorrebbe una CHAT!!! Un salotto con una chat.
Antò, anhe i poeti possono prendere quicquere: ogni Essere Umano. Ma dire che si risolve tutto non leggendo le opere di chi non piace a chi legge e nonsense. Non può piacere ciò che si è letto!ciò che si è assaggiato! ciò che si è visto!

Ernesto D'Onise 12/03/2019 - 17:14

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A proposito di Contorsioni:
"Contorsione della vita. Qualche volta capita perchè fa parte di essa. Molto bella.
Antonio Girardi 10/09/2018 - 09:11"

Su La piccola gente:
"Hai scritto veramente una bella poesia. Bravo.
Antonio Girardi 30/09/2018 - 10:31"

Infine Lo spazio attorno:

"Il ciclo eterno e poi tutto finisce perchè solo la morte ci darà le giuste risposte. Molto bellae e ricercata.
Antonio Girardi 06/12/2018 - 12:55"

Nonché nella presente.
Temo mi sfugga qualcosa...


Being Human 08/03/2019 - 21:44

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Ho letto la tua poesia(è la prima volta che lo faccio anzi la seconda perchè già dalla prima ho capito che non mi piaci per come scrivi)attirato dai commenti e dalle letture. Dico solo che ogn'uno è libero di scrivere quello che vuole nei limiti della decenza ovviamente e questa rientra solo perchè non sono stati usati termini sconci ma sentimenti o metafore che io assolutamente non condivido. Non capisco tutti questi commenti a favore ed a sfavore.Se a uno non piace fa a meno di leggere e tanto meno commentare. Più che un salotto letterario questo mi sembra un forum. Masiamo poeti o cosa. Io sinceramente queta poesia l'avrei tenuta in fondo ad un cassetto ma tanto in fondo...comunque alla fine basta non leggerla. Tutto qui come faccio io quando un autore non mi piace.

Antonio Girardi 08/03/2019 - 17:07

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Opera scritta il 28/02/2019 - 23:03
Da Being Human
Letta n.418 volte.

AGGIORNAMENTO:Commentato da 12 persone:
ergo 406 persone hanno letto e via.
Mi vien da chiedere: si va troppo di fretta...!!!
oppure il contatore è rotto...


Ernesto D'Onise 08/03/2019 - 15:04

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Ernesto, non ce ne voglia Being Human se ci appropriamo di questo suo spazio che come già fatto notare dall'autrice sta vivendo di vita propria.
Un forum sarebbe proprio una grande idea per questo luogo nel quale tutti stiamo trovando grande soddisfazione.
Alle tue domande non posso che rispondere col mio pensiero che è soltanto un punto di vista.
No, non tutti gli autori sono poeti.
Poeta è chiunque abbia il coraggio di provare un'emozione e trasformarla in una forma qualsiasi affinché un suo simile possa goderne anch'esso.
La poesia, per me non è altro che una emozione sotto ogni sua forma.

E infine si, è lecito poter scrivere di qualsiasi emozione, anche la paura, anche l'odio perché esiste sempre una vibrazione sulla quale le nostre emozioni vibrano e come fossero riceventi i lettori sono in grado di captarne solo alcune per volta a seconda del loro stato d'animo in quel dato momento
Ma a noi non é dato sapere a chi arriverà.
A noi è solo concesso donare le nostre emozioni.


Michele Facchini 04/03/2019 - 16:16

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Michele, e' un piacere trovare qui il tuo scritto. Vi aggiunge anche un punto di vista nuovo: l'esplorarsi come esigenza.
A me piace la pratica della discussione e tu definisci la nostra interessante.
Ci sarebbe proprio bisogno qui di uno spazio dove si possa discutere di temi che ci riguardano tutti.
Per esempio, Michele: la poesia può avere come oggetto tutto ciò che si affaccia dopo l'esplorazione di sè di cui parli anche tu? Gli autori son tutti poeti? Come si fa ad acquisire consapevolezza d'esser poeta? E' meglio non esserne consapevoli?
Infine (ci provo!): ma cosa è la poesia?

Ernesto D'Onise 04/03/2019 - 14:22

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Buongiorno a tutti.
Bellissima discussione e soprattutto bellissimo testo.
Forte, fortissimo e direi coraggioso.
Esplorare il proprio abisso interiore è un lavoro difficile che spesso ci cambia.
Un artista e soprattutto il poeta e il pittore sente prima o poi l'esigenza di esplorarsi e mettere a nudo anche i lati più cruenti dell'essere umano.
Non credo sia una ammissione di colpevolezza, le poesie vanno oltre la. materia, oltre i fatti e assumono il significato delle emozioni che sono capaci di scatenare.
Io leggo in queste parole la disillusione della crescita dall'adolescenza verso l'età adulta.
Credo che una sola lettura non basti per poterla godere appieno ma ne vedo assolutamente il lato artistico.

Michele Facchini 03/03/2019 - 15:35

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Ma permettiti pure my dear being human!
Hai fatto bene ad essere così esauriente nelle risposte a me e ad altri.
Lasciamo quindi che gli scritti vivano di vita propria, una vita felice...scusami serena...comunque sia vivano!
Liberi?
E sia così.



Ernesto D'Onise 02/03/2019 - 18:19

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Così per questo mio testo che ormai vive di una vita propria che non mi appartiene più. Spiacente se a qualcheduno abbia fatto risalire i succhi gastrici su per l'esofago. Ma diamine si parla di uno dei peggiori omicidi: se non suscitasse disgusto in misura maggiore o minore sarebbe quel qualcuno davvero incurabilmente pazzo!
Purtroppo non ho avuto modo di leggere nulla di suo, ma è riuscito a stuzzicare il mio interesse e chissà che non lo faccia. Ben inteso: senza timore di scoprire nuove versioni di me.
Alla Sua ultima domanda rispondo così: "Io non mi permetterei mai di giocare, si figuri se mi permetterei di vincere, sire". (Il secondo tragico Fantozzi).
Buonaserata

Being Human 02/03/2019 - 17:09

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Mio caro (se posso permettermi) sig. Ernesto, mai, e dico mai, mi permetterei la presunzione di comprendere chi Lei sia e quale mondo racchiuda in sé. Nemmeno il mio di universo conosco! E sì che ho vissuto una vita intera con me... Dico solo che a mio avviso quando qualcosa ci colpisce (positivamente o negativamente che sia) è perché in una certa misura in esso riconosciamo o ritroviamo qualcosa di noi. Che sia il personaggio di un romanzo al quale ci sentiamo affini, o l'emozione celata in una parola che ci fa pensare "anch'io, una volta mi sono sentito così" o ancora le rimembranze di qualcuno che ci paiono quasi nostre. Perfino se il sentimento è di repulsione in una qualche misura è perché lo conosciamo già, fosse anche solo perché una volta abbiamo scelto di discostarcene. Tuttavia quasi mai ciò che noi intendiamo coincide con quanto chi quel qualcosa ha prodotto ha immaginato. Le parole poi, appena escono, non sono più nostre ma di tutti. E di tutti hanno il significato.

Being Human 02/03/2019 - 17:02

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Gentile Essere Umano in evoluzione continua come suggerisce quel being, Tu fai bene a citare Proust e,per citarlo salutandoci, capisco che condividi il pensiero secondo cui il lettore legge se stesso. Egli filtra a seconda del livello culturale che possiede ma anche del livello della lettura proposta.
Per esempio, tu ed io, abbiamo entrambi NON scelto la madre che abbiamo nè il padre; nè il luogo di nascita e così via. Io scrivo qualcosa in questo sito firmandomi con nome e cognome; tu firmandomi Essere Umano femmina. Io do per scontato di essere un umano maschio (si deduce da Ernesto). Io ho letto di te ed ho commentato: trovi tu che abbia ragione Proust per cui io leggendo te abbia letto me stesso?
Questo posso dirlo solo io.
Tu Essere Umano, hai letto qualcosa che ha scritto io? Se no, hai fatto bene! Leggendo me avresti letto te stessa e tutto ciò che per ora rifiuti. Scrive
Laisa che avresti vinto tu. Mi sai dire cosa?

Ernesto D'Onise 02/03/2019 - 14:58

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Nel ringraziarvi per i Vostri commenti e la Vostra attenzione, Vi lascio con parole non mie.
"Ogni lettore quando legge, legge se stesso” (Proust).

Being Human 02/03/2019 - 12:15

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Tanti signficati, tante verità e interpretazioni, quanti sono gli occhi che la leggono.
Ora, se io ne fornissi una interpretazione finirei per inculcarvi la mia di verità uccidendo tutte le altre che, per quanto orrende, socialmente inaccettabili e moralmente riprovevoli, meritano anch'esse d'esser vive? Perchè, signori, che sia figurativamente, che sia nella fantasia o nella realtà, queste cose esistono. E non è mio compito raccontare la favola della buonanotte per rassicurare i bambini che sotto al letto non vi è alcun mostro. I mostri esistono, che se ne parli o lì si nasconda nell'armadio. Ed io i mie preferisco camminino per strada in piena luce. Se questa sia pazzia o demonizzazione (ma temo che gli esorcismi servano a poco, anche se qualcuno fra Voi me l'ha consigliato altrove), poco importa. Essere umano è anche questo.

Being Human 02/03/2019 - 12:14

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Quanto al problema del femminicidio, non me ne voglia se non m'esprimo, ma non ritengo il Suo commento pertinente.
Premesso ciò ed arrivando a ciò che qui interessa, non intendo dare una spiegazione ai miei versi. L'arte di qualsiasi genere, ancor di più la poesia, è per sua natura ambigua, ambivalente e liberamente interpretabile. Una poesia non è un manuale o un trattato nè deve diventarlo. E' questo, a mio avviso, ciò che la rende sublime: che ciascuno può leggervi quel che vuole, quel che in essa ritrova di sè.

Being Human 02/03/2019 - 12:08

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Passando oltre, ringrazio sentitamente la sig.ra Narducci per la sua attenzione al mio stato di salute. Temo tuttavia che per essere pazzi sia necessario non esserne consapevoli. Purtroppo, io ne sono pienamente cosciente e pertanto non posso rientrare in questa categoria. Con mio rammarico, perchè sarebbe un comodo escamotage. E devo anche lodarla per lo stoicismo con il quale continua a leggere i miei scritti nonostante li disprezzi ampiamente. Ammetto che non sarei in grado di flaggellarmi con tanta perseveranza e ardore

Being Human 02/03/2019 - 11:57

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Buongiorno a tutti. Iniziamo così.
E iniziamo anche col dire che non sono solita commentare le mie stesse poesie, ma l'attenzione che tutti voi avete manifestato per questa mia merita se non altro che qualche parola sia spesa.
In primo luogo al sig. D'Onise preciso che il mio pseudonimo è "Essere umano". Perchè questo sono, solo questo, addirittura questo. Con ciò che ne consegue. Interessantissima la Sua lettura sulla condizione umana, che condivido appieno. E riguardo ai miei testi mi chiedo: se siamo esseri umani, se il "bene" e il "male" sono costrutti umani (ce lo insegna la filosofia), se l'arte è una produzione umana, perchè non può essa interessarsi a qualsiasi sfaccettatura l'umana natura assuma?
Domanda retorica, ovviamente.

Being Human 02/03/2019 - 11:48

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BH, sono volate parole forti, le tue ancor prima...inevitabile.
Hai provocato sentimenti diversi, di repulsione, d'indignazione, hai dato luogo a varie interpretazioni, ma hai ottenuto che ti si leggesse e rileggesse con attenzione.
In ogni caso, indiscutibilmente, hai vinto

laisa azzurra 02/03/2019 - 10:30

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Infine, cara Mirella, credo che quel tuo CURATI debba essere preso sul serio. In fondo significa: prenditi cura di te.

Ernesto D'Onise 02/03/2019 - 09:35

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Siedi e riposa
mia cara bambina.
Dormi per ora
immonda creatura.

Sono versi di Being Human (che tra l’altro è titolo di una serie televisiva di horror).

Pongoono un problema: ma i bambini sono puri o impuri?


Ernesto D'Onise 02/03/2019 - 09:27

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Purtroppo non ho potuto abbandonare questo scritto per capire meglio. E dico: Being Human in italiano si potrebbe tradurre Condizione Umana; il titolo è Il matricidio (in generale) ma poi si descrive come fatto che riguarda l’autore; il mio pensiero è andato a quanti ammazzano veramente i genitori ma anche alle madri che sopprimono i figli; ho riletto tutti i lavori della Nostra; mi son chiesto se la poesia possa avere come oggetto qualsiasi cosa e la Condizione Umana sembrerebbe dire di sì.

Ernesto D'Onise 02/03/2019 - 08:50

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BEING....Alla luce di quanto accade oggi e non solo di femminicidi, scrivere certe violenze gratuite anche solo per provocazione o finzione lo trovo di cattivo gusto. Adriano anche il mio parere... quel "curati" è stata una provocazione!! Credo che intelligentemente venga presa per tale.

mirella narducci 01/03/2019 - 22:57

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Leggo un dolore profondo...insostituibile, la poesia è sublimazione della sofferenza, trasformazione...che forse qui non è avvenuta. Ma non sono nessuno per entrare nel merito di questo. Forte, tanto forte!

Margherita Pisano 01/03/2019 - 20:49

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Simulazione psichica.
L'autore, nel finale, si rende conto di stare uccidendo se stesso, e quindi di morire.
Simulazione riuscita.
Riflessione ottenuta.

John Sirrom 01/03/2019 - 20:16

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noto che i commenti sono discordanti ed è comprensibile vista la crudezza dello scritto. Mirella, che è sempre molto delicata, ha espresso addirittura un parere sull'autore. Io credo che la poesia è talvolta anche finzione e provocazione. Forse l'autore ha voluto soltanto provocare un sentimento di disgusto e ci è riuscito, a quanto pare. Diciamo poi che il matricidio stesso disgusta. A Teresa non è piaciuto il contenuto definendolo di cattivo gusto. La poesia non piace...ed è scontato. Bisogna vedere quanto sia finzione, invenzione e provocazione e quanto realmente appartenga all'animo dell'autore...voglio sperare proprio di no. Confido poi che l'autore, alla fine, ci dica qualcosa..

Adriano Martini 01/03/2019 - 19:52

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Io sinceramente penso che il problema non sia la madre, ma che sia Being! Non posso dire che mi sia piaciuta, anche se si può citare Froid, la psicanalisi, la ricerca dell'io. Per me è solo di cattivo gusto.

Teresa Peluso 01/03/2019 - 17:35

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freudiano

Ernesto D'Onise 01/03/2019 - 14:00

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Dal punto di vista psicanalitico (per esempio Feudiano),hai fatto benissimo ad eliminare l'ostacolo al tuo essere tu.
Ma poi ella era davvero un ostacolo o eri tu a percepirla così?
La seconda è la risposta per me e anche per te. Infatti basta leggere l'ultimo verso per capire che alla fine tutto l'affannarsi ad uccidere la madre in tanti modi possibili, porta a capire che a morire non doveva essere lei. A morire doveva essere il negativo concetto che hai di te.

Ernesto D'Onise 01/03/2019 - 13:59

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"Sbarazzarsi" di una madre, nel senso figurato, forse del suo tanto amore, dei suoi difetti e della sua presenza. Allontanarsene, far finta che non esista per poter prendere in mano la propria vita, senza interferenze. E poi scoprire che non se ne può fare a meno.
Poesia tanto, tanto forte, ma recepita come un doloroso sfogo.
Buona giornata

Millina Spina 01/03/2019 - 11:51

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Triste realtà
Bella poesia

Francesco Cau 01/03/2019 - 11:47

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Mi ricorda qualche poesia di Jim Morrison, uno sfogo poetico che può aiutare. Versi coraggiosi per il tema ed anche musicali. Una serena giornata, Being

Mario Stocovaz 01/03/2019 - 10:23

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BEING....Hai raggiunto il tuo intento, scioccare il lettore, il matricidio è un peccato! Quello che hai scritto è una falsità la mamma non l'hai uccisa, hai ucciso te stessa per la tua vita inadeguata e dissoluta che non ti permette di essere come tua madre. Freud centra in tutto questo è uno dei suoi casi da analizzare. Solo un pazzo può scrivere queste crudeltà...curati.

mirella narducci 01/03/2019 - 09:50

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Molto forte
Qualche errore
Ma anche tanto orrore....
Eppure, mi è puaciuta

laisa azzurra 01/03/2019 - 08:23

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