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Perché lo chiamano Mar Nero?

Io e Caterina, la mia fidanzata di allora, decidemmo di trascorrere le vacanze estive in Bulgaria, precisamente a Varna, Mar Nero. Alloggiammo per una settimana in un hotel a 4 stelle davvero caruccio, soprattutto in termini monetari, in compenso a due passi c'era la spiaggia, bastava soltanto attraversare una strada trafficata principalmente dal via vai di turisti appiedati, infatti il passaggio dei mezzi non era consentito, tranne per le biciclette.
Il mare, fin da subito ci apparve spettacolare oltre che invitante e buona parte del nostro tempo veniva speso per nuotare e per immergersi in quella meravigliosa distesa.
Nel primo pomeriggio del nostro terzo giorno di vacanza, mentre io e la mia ex eravamo in acqua, nacque un piccolo dibattito.
«Amore, ma secondo te perché lo chiamano Mar Nero se il mare è azzurro?» mi domandò lei.
«Beh, oddio, diciamo blu scuro!» le risposi.
«Blu scuro non è nero!» insistette.
Ognuno di noi due espose la propria teoria, finché il mio spirito di patata non prese il sopravvento ma stabilii di sfruttarlo più in là.
«Amò, riflettendoci sopra in effetti il nome ha il suo giusto perché!» le dissi con espressione convinta.
«Ah sì? Quindi come mai?»
«Più tardi te lo dico, adesso nuotiamo, dai!» conclusi per troncare, anche se in verità non sapevo e non so nuotare.
La sera andammo a mangiare pesce al ristorante dell'hotel e a fine cena proposi alla mia ex di fare una passeggiata sul lungomare. Dopo una lunga comminata, ci sedemmo abbracciati in una panchina e come al solito mi prodigai a delle romanticherie essendo in quel periodo davvero molto innamorato di lei.
«Allora sapientone, perché si chiama Mar Nero?» mi chiese nuovamente Caterina ritornando all'argomento di cui avevamo già discusso nel pomeriggio.
Mi alzai dalla panchina e puntai il dito dapprima al cielo e poi al mare serale.
«Semplicemente perché sia di sera e sia di notte, il mare è piuttosto nero, guarda, non è assolutamente difficile arrivarci!» esposi con l’espressione di chi la sa lunga.
«Scemo!» esclamò e scoppiammo a ridere.



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Opera scritta il 17/12/2019 - 15:39
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.753 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Ernesto, un grazie grande grande. È sì, la scrittura è pur sempre una forma d'arte che richiede tempo e dedizione. Come ti capisco.
Rispondendo alla tua domanda. Sul Mar Rosso per adesso non mi viene in mente nulla ma se Caterina mi avesse chiesto sul Mar Giallo avrei risposto che si chiamava così per via della pipì che la gente fa in acqua. :D
Geniale, nevvero?
Grazie poi che apprezzi e ammiri il mio modo di scrivere, mi inorgoglisce. E pure tanto!
Alla prossima!!!

Giuseppe Scilipoti 18/12/2019 - 18:01

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Ciao. Mi domandavo: ma se Caterina fosse ancora la tua fidanzata, cosa le risponderesti se ti chiedesse perchè il Mar Rosso si chiama così?
Grazie Giuseppe per donarci spesso le tue perle che portano il buon umore. Inutile dire scritte bene. Te lo avrò già scritto che scrivi in maniera magistrale.
Grazie inoltre per i puntuali e precisi commenti di cui mi onori durante la tua gradita rivisitazione di molti dei miei scritti.
Piace anche a me il confronto e chissà ...bisognerà trovare un poco di tempo in più da dedicare all’arte perché di arte si tratta : la tua...e...la mia. Ciao

Ernesto D'Onise 18/12/2019 - 17:07

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Santa, grazie anche a te! Sono fatto così, amo ridere, scherzare, fare battute, giocare con le parole, dire minchiate... e di conseguenza mi danno spunto per i miei racconti che siano di fantasia ovverosia fiction o autobiografici.
Anche qui, quindi, c'è dell'humour. Oh, non di tipo black humour, ovviamente. :D
Chichibbio??? Cribbio, che accostamento. Associare lo scritto al decameronico la prendo come un complimento. :D

Giuseppe Scilipoti 18/12/2019 - 17:01

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Dimitrina, grazie, lieto di sapere che il raccontino ti è piaciuto e ti ha ridere. Molti dei quali scrivi sono storie vere o ricordi tramutati in scrittura, quindi testi autobiografici. Sicuramente un sorriso o un qualcosa di leggero contribuisce a ritrovare il buon umore. Io di solito, quando qualcosa mi butta giù ascolto della buona musica o guardo qualche film di genere commedia oppure scrivo. Mi aiuta moltissimo la scrittura, e guarda caso scrivo testi che fanno ridere o sorridere. :D

Giuseppe Scilipoti 18/12/2019 - 16:57

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Difficile non sorridere. Quello che più apprezzo di te, come autore intendo, è lo spirito di adattabilità che hai in ogni occasione senza contare poi la fantasia. Ti confesso, che quando sono arrivata alla fine del racconto il primo pensiero è stato di quello di andare con la mente ad un racconto del Decameron...''Chichibbio e la gru''. Complimenti.

santa scardino 18/12/2019 - 15:13

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Ciao Giuseppe!
Il racconto mi ha piaciuto e mi ha fatto ridere, per questo ti ringrazio!
Dopo la matinata un po storta ci vogleva il tuo bellisimo racconto!
Complimenti!
Buon pomeriggio! A presto!

Dimitrina Vladimirova 18/12/2019 - 14:45

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