RACCONTO

Racconto scritto il 01/01/1970 - 01:00

Da

Letta n.1 volte.

Giuseppe, in questo caso il commento supera il racconto, senza ombra di dubbio. Giusto il riferimento delle canne al vento...ciaociao.

Giacomo C. Collins 22/07/2020 - 14:16

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La scrittura è uno dei punti forti, non conoscevo la parola bustrofedico, un lemme che dimostra di come nello scritto si è cercato di dare una parvenza che richiamano i Classici della Letteratura.
In conclusione un racconto che nell'insieme è ricco di importanti aspetti, peraltro con un finale a sorpresa. A tal proposito, esistono canne e canne, tra cui quelle al vento di Grazia Deledda.
Mirabile come sempre!

Giuseppe Scilipoti 22/07/2020 - 13:56

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... e di cui i ricordi fanno da ponte tra presente e passato. Ne scaturisce quindi una certa empatia tra lettori e i due protagonisti, attraverso sequenze sempre ben funzionali, che nonostante la brevità del testo hanno la capacità prolungarsi ed espandersi verso un piano di credibilità immaginifica. E non solo.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 22/07/2020 - 13:55

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Ben caratterizzati l'io narrante/lirico e Amanda (un nome che a momenti sembra un anagramma) e il loro rapporto di tipo eticamente e moralmente edificante, che rende chiari i confini tra amore/amicizia.
I due si comprendono e si "amano" attraverso dei gesti della quale non so trovare un aggettivo adeguato. Da notare di come il testo non tende a puntare sul canonico registro romance, ma abbracciando le sfumature che chiamerei "loro vivere."
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 22/07/2020 - 13:55

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Un racconto... incantevole. A dir poco. Appena ho letto il titolo e ho zoomato l'immagine di copertina, senza pensarci neanche per un secondo ho scelto di cimentarmi in questo racconto che dispone di una dose di lirismo.
La storia procede con una ben calibrata contestualizzazione offrendo un luogo di sogno che ne ricrea un'amorevole atmosfera.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 22/07/2020 - 13:53

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Questo vagare tra sogno e realtà, con la voglia di pescare nelle storie incompiute del nostro passato dando ad esse un finale ipotetico, ci rende volnerabili e nostalgici. Certo è come guardare il film della propria vita senza avere la possibilità di modificare nulla. Mi piacciono questi racconti atti a parlare con se stessi. Piaciuto molto molto. Ah! Se per caso hai voglia e tempo di leggere il mio ultimo racconto:'I due piccioni', mi farebbe molto piacere. Ciaoooooooo.

santa scardino 15/06/2020 - 12:09

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Non volevo dire "troppo" ma "molto", scusa

Maria Isabel Mendez 13/06/2019 - 19:07

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Io personalmente non l'ho letto xché troppo lungo, dopo cena ci proverò

Maria Isabel Mendez 13/06/2019 - 19:03

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Mah...ho proprio cileccato il racconto...molte letture, tre like, un solo commento. Strano...mi piacerebbe capire. Grazie a te Mirella.

Giacomo C. Collins 13/06/2019 - 18:23

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GIACOMO.... è difficile andare a ritroso nel tempo, sfuggono tanti particolari ma tu li ricordi tutti ed è facile farci immaginare il tuo lago incantato.Come sempre scrivi molto bene. Io non ho un lago da ricordare ma tanti altri luoghi che a volte mi appaiono sbiaditi in nebbie di tempi remoti. Ciao poeta bentornato.

mirella narducci 11/06/2019 - 20:31

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