Il giovane ragazzo siede insieme alla madre davanti al tavolino di un bar in pieno centro,sotto il portico davanti alla strada e al porto; davanti ai loro occhi il via vai di gente scorre imperterrito.Il ragazzo è visibilmente contrariato, chi lo osservasse potrebbe addirittura scorgere ansia nel suo volto,sua madre invece ha una espressione decisa,come di qualcuno consapevole del fatto che una certa pratica và assolutamente sbrigata ed è inutile stare a tergiversare.Il ragazzo leva gli occhiali e li strofina con un panno estratto da una tasca interna della giacca,avrebbe preferito non portarli proprio,per sembrare meno imbranato,ma quando sua madre aveva preso la decisione era ormai troppo tardi per acquisire dimestichezza con le lenti a contatto,l'ansia non gli avrebbe consentito di avere la calma necessaria a svolgere l'operazione,temeva che sarebbe arrivato a cavarsi un occhio. Osserva le persone che camminano tranquille sotto il portico e le invidia pensando che loro non avrebbero avuto il minimo problema a fare quello che lui avrebbe fatto di lì a non molto, o almeno così sembra dai loro sguardi.Sua madre osserva tutti distrattamente,come se non li vedesse nel vero senso della parola, sorseggia il suo Bitter con calma, con lo sguardo puntato in un orizzonte da lei stabilito da cui sembrava aspettarsi una visione attesa. <<È proprio necessario fare questa cosa Mà?>> le domanda il ragazzo_<<Certo che è necessario,ne abbiamo parlato mille volte, è inutile tornare sullo stesso argomento>>_<<Ma perchè dovrebbe essere necessario se a me non va di farlo?>>_<<Non ribattere sempre con lo stesso argomento! è necessario perchè hai venticinque anni e non puoi stare sempre chiuso in casa come se ne avessi settantacinque,a leggere quotidiani e guardare talk politici in tivù>>_<<Leggo anche molti libri>>_<<Puoi dedicare tempo alla lettura dei libri e anche ad altro,anche a quello che farai stasera>>_<<Uffà Mà io non voglio farlo! ma perchè ti fissi in questo modo?>>_<<Dovresti ringraziare il cielo che mi fisso!chissà quanti ragazzi della tua età vorrebbero essere nella tua situazione adesso!>>_<<Io non sono i ragazzi della mia età!>>_<<Bè dovresti iniziare un pò ad esserlo! cerca di non agitarti e tutto andrà bene;neanche un bambino che viene portato dal dentista si lagna così>>_ A questa ultima affermazione della madre il ragazzo risponde con uno sbuffo cavallino che sposta le salviette appena utilizzate e poggiate sul tavolo.
La madre all'improvviso spalanca leggermente gli occhi,segno che qualcuno di sua conoscenza si sta avvicinando al loro tavolo.Una donna sui quarantacinque anni con indosso un lungo cappotto nero chiuso e abbastanza leggero cammina nella loro direzione,i lunghi stivali marroni sui pantaloni di una tonalità di nero appena più scuro del cappotto camuffano la sua vera altezza dandole un'aria maestosa.La cascata di capelli neri hanno l'aspetto ordinato ed elegante allo stesso tempo pur non eccedendo nè nell'una nè nell'altra impressione ad uno sguardo attento,il cappotto nero trattiene visibilmente una formosità che difficilmente può passare inosservata.Al suo fianco c'è una giovane ragazza molto più longilinea con capelli biondi legati in una coda,il viso di un chiarore candido e due verdi occhi che sembrano cercare di capire l'innocenza o meno di chiunque le capiti davanti.Riconosciuta la sua amica la donna più grande sfodera un sorriso per il quale ci si può onestamente complimentare,mostrando una fila di denti bianchi che sembra messa lì da un artigiano di buona lena.Appena si avvicinano al tavolo e la madre del ragazzo si alza per salutarle cordialmente l'aria è dominata da un profumo così intenso da poter cambiare l'umore di una persona dopo una giornata storta,ma non del giovane ragazzo evidentemente,che si alza con qualche secondo di ritardo rispetto alla madre e con l'aria del 'Se proprio devo'.Mentre sua madre si cimenta nei convenevoli con una serie di <<Ti trovo splendida>> e <<Che hai fatto ai capelli?>> o <<La ragazza non ti somiglia pur essendo anche lei bellissima>> il ragazzo comincia ad osservare le due donne con una certa curiosità:simili nel portamento e nello stile sono vestite nello stesso modo pur portando abiti diversi,il lungo cappotto della giovane ragazza è di un colore che al nostro amico ricorda quello delle noci ma che non avrebbe saputo definire,non essendo avezzo alle ridicole definizioni che le donne danno ai loro abiti con annessa importanza al seguito.Anche lei indossa dei lunghi stivali marroni,una tonalità diversa rispetto all'amica;sembra che siano uscite con l'intenzione di far stabilire al pubblico in strada quale delle due abbia scelto le tonalità migliori e chi sa portarle meglio.La ragazza più giovane non ha le conturbanti forme della sua accompagnatrice ma dalla sua c'è un portamento e una sottile e delicata bellezza di cui sembra consapevole.Appena si siedono e il cameriere arriva a prendere le ordinazioni la ragazza nota subito le unghie mangiucchiate del nostro giovane amico e prova una istantanea repulsione.Se lo immagina nella oscurità della sua cameretta mentre sputacchia le unghie sulla tastiera del computer tra un video porno e l'altro.Pure quegli occhiali non lo aiutano molto,non che senza avrebbe meno una faccia da scemo ma è come se avesse voluto mettere una ciliegina su una torta che rappresenta la sua inadeguatezza.Mentre alla giovane passano per la testa questi assai poco edificanti pensieri nei confronti del nostro amico la conversazione fra chi ha organizzato l'incontro procede spedito.Quando sua madre si volta verso di lui toccandogli un braccio e dicendo <<Vedete,mio figlio....>>il cameriere lo toglie dall'impiccio arrivando con le ordinazioni.Lui tira un sospiro di sollievo ma si rende conto che è effimero poichè sua madre ricomincerà a caricare a testa bassa non appena pagato il conto e mandato via il cameriere.Sul tavolino oltre i due Campari ordinati dalle nuove arrivate viene sistemato anche un cesto con delle patatine estratte da una busta,la ragazza si augura che il nostro amico non le tocchi perchè se lo facesse lei non avrebbe il coraggio di mangiarne.
La sentenza materna non tarda ad arrivare:<<Mio figlio è un pò ibranato>>_spiega mentre le due donne lo osservano e lui diventa porpora_<<Non fraintendetemi:è un bravo ragazzo ma gli manca quella spregiudicatezza più consona ad un ragazzo della sua età>>_Mentre è lì a farsi fare a fette l'amor proprio pensa (come gli è capitato di fare in altre occasioni),quant'è stupefacente il modo in cui sua madre riesce a spaccare la parola in quattro anche quando parla di certe cose_<<Ora per carità,io sono felice del fatto che non sia uno di quei giovani idioti e ignoranti che vagano come disconnessi dal mondo in giro per le strade,però mi piacerebbe si ricordasse almeno ogni tanto che è vivo,non so se mi spiego>>_<<Ti spieghi benissimo cara>>_risponde la donna più grande che per inciso si chiama Ramona mentre la sua giovane amica che dopo le presentazioni è rimasta muta come un pesce si chiama Micaela.<<Vedi Anna_dice Ramona rivolta alla madre del ragazzo_io so che una persona integerrima come te se è arrivata a chiedere il mio aiuto è perchè si è trovata sentimentalmente con le spalle al muro>>_Quando finirà tutto questo? pensa Daniele,ovvero il nostro giovane amico;in tutti i film che ha visto mai nessuno l'ha tirata tanto per le lunghe per farsi una puttana,sopratutto nessuna di loro ha mai definito "sentimentalmente con le spalle al muro" chi paga.Improvvisamente Ramona allunga un braccio e posa una mano su quella di Daniele e mentre lui pensa perchè addirittura due Dio Santo mamma?lei gli dice di stare tranquillo,che non c'è ragione di agitarsi.Micaela è un pezzo di ghiaccio e Daniele lo nota,quando Ramona si gira verso di lei e le dice_<<Ci pensiamo noi al nostro amico vero?>>_lei mostra un sorriso deformato.Daniele è sicuro che quella ragazza non ha mai sorriso in quel modo prima d'ora.
Sua madre sbriga gli ultimi convenevoli,estrae il borsellino dalla borsetta da dove prende delle banconote da cianquanta e le porge a Ramona che con un gesto meccanico e sbrigativo le infila in una tasca interna del cappotto.Per fare ciò ha dovuto aprirlo anche se solo per un attimo facendo intravedere una scollatura che manda Daniele in una dimensione da lui mai conosciuta. Si rende conto di aver spalancato gli occhi e subito nota una espressione di disgusto nello sguardo di Micaela che subito distoglie lo sguardo appena si rende conto di essere stata notata.Tanti pezzi da cinquanta pensa,tanti pezzi;la mia mammina pensa che nemmeno due puttane mi toccherebbero se non per una cifra imponente?Ha voluto prendere il sicuro?Oppure non sa minimamente quanto possano costare e si è lasciata prendere la mano?Certo queste due hanno l'aria di essere caruccie.
Preso in questo vortice di pensieri non si accorge subito che Ramona prende la borsa e lo invita a seguirle,deve ripetergli l'invito.Quando si rende conto viene preso da un terrore come quello che provava a scuola quando la professoressa inaspettatamente pronunciava il suo nome per interrogarlo.
Sua madre lo incoraggia ad andare,gli dice che non è terribile come pensa,anzi.Ramona e Micaela lo guidano sotto il portico verso una traversa del vecchio quartiere della città,prima di girare a sinistra per imboccare il vicolo Daniele si gira verso sua madre che gli fa ciao con la mano ricordandogli una mattina di tanti anni prima,durante i primi giorni della scuola elementare.
Il vicolo è in salita e mentre lo percorrono Ramona gli cinge un braccio sulle spalle dicendogli di stare tranquillo perchè adesso sarebbero andati a rilassarsi un poco.Micaela li precede e osservandola Daniele si domanda se non sia sordomuta ma poi si ricorda di averla sentita parlare durante le presentazioni.Ramona la osserva brevemente ma poi dirige lo sguardo per terra,forse affinchè lui non noti niente,Daniele interpreta quello sguardo come un segno di contrarietà nei confronti dell'amica,o sarebbe più appropriato definirla collega?Daniele proprio non sa.Quello che sa,quello che sanno tutti a questo punto,è che Micaela prova schifo nei suoi confronti.
Lo introducono in una scala di un condominio stretta e ripida nella sua salita,c'è un intenso odore di muffa e le pareti sono perlopiù scrostate,gli ricorda il condominio di TAXI DRIVER dove TRIVES fa fuori i papponi della sua amica prostituta;si chiede se troverà un uomo di mezza età nel pianerottolo ad intascare i soldi e a chiamarlo caw bow,ma poi si ricorda che i soldi li hanno le ragazze.
Entrano in un appartamento dove anzichè l'illuminazione dall'interrutore generale viene accesa da Ramona una luce antipanico blu,di quelle utili per far abituare gradualmente i bambini a sconfiggere la paura del buio;l'aria non è viziata ma il forte calore paragonato all'esterno dà come una impressione di compressione,Daniele vorrebbe tanto che aprissero la finestra per fare entrare un pò di fresco e guarda in direzione della stessa con occhi supplicanti,come se il suo sguardo potesse farsi comprendere al posto delle parole,dato che dalla bocca non riesce ad emettere una sillaba e ha la gola arsa.Ramona lo prende per mano e lo guida verso un divanetto nero dall'aria molto elegante che rumoreggia parecchio quando viene deformato dal peso dei loro corpi;Micaela si toglie il cappotto e lo getta su una sedia con gesto deciso e quando si volta a guardarlo il suo viso non è più lo stesso:metamorfosi totale;gli sorride guardandolo fisso negli occhi e gli si avvicina con fare suadente,Daniele pensa che si è imposta uno scatto mentale,una sorta di 'sbrighiamo questa faccenda e non pensiamoci più'.Ramona si toglie anche lei il cappotto e Daniele viene paralizzato dalla vista della prosperosa scollatura che gli si para davanti,pensa per un momento di allungare la mano come un bambino attratto da un cesto stracolmo di caramelle ma la sua mancancanza di audacia non gli consente tanto_<<Che c'è?_gli chiede sorridendo_sei rimasto colpito?>>_Si può parlare senza avere saliva?pensa Daniele,un goccio d'acqua,un goccio d'acqua è tutto quello che chiedo per poi sbrigare questa situazione.Ramona gli cinge le spalle con un braccio mentre con l'altro gli accarezza il petto,Micaela gli chiede se anche lui ha una sorpresa per loro e Daniele pensa ancora una volta che no,non è sordomuta,la sua mano è fredda,così quando gli slaccia la cinta e prende in mano la situazione il contrasto con la sua temperatura corporea è troppo netta,ma lei si rende subito conto che lui non ne è offeso.Ora la scollatura di Ramona non è più una scollatura perchè avendo cominciato a spogliarsi gli offre la realtà al completo,per quella che è,ed è sicuramente tanto_<<Puoi toccare se vuoi,mammina ha pagato tanto>>_Questa osservazione di Ramona viene accolta da un risolino di Micaela,Daniele si sente subito offeso da questa cosa,si sente molto imbranato e il pensiero di sua madre che paga per suo figlio imbranato suscita in lui una ondata di tenerezza nei suoi confronti,come quando andava alle elementari e un compagnetto bullo gli andava incontro per prenderlo a pugni ma era costretto a battere in ritirata di fronte all'energica difesa della sua genitrice,ma poi si trovava sempre di nuovo faccia a faccia con i bulli e doveva sbrigarsela da solo,esattamente come nella situazione in cui si trova ora.<<Che hai da ridere di mia madre?>>_entrambe rimangono un attimo interdette,poi però Ramona ricomincia con lo stesso tono_<<Ho detto solo che mammina ha speso un sacco di soldi per farti divertire tesoruccio>>_gli risponde mentre appoggia i seni là dove Micaela tiene in mano la situazione.Daniele le fissa in volto a turno e il turbine di sensazioni che prova è un sentiero lastricato e scivoloso,meglio stendersi e godersi il riposo o forzare la marcia ed uscire il prima possibile da lì?Improvvisamente si sente preso per stupido perchè si sente stupido,con voce sguaita e roca urla <<Vaffanculo maledetta troia!>>e spintona Ramona sulla fronte facendola cascare per terra.Entrambe si allontanano da lui con il terrore negli occhi e Ramona-perchè Micaela non parla davvero quasi mai-gli chiede che cavolo gli è preso?Daniele agitatissimo cerca di riabbottonare i jeans ma fa confusione e chiude un bottone nella fessura sueriore,quando se ne rende conto cerca di rimediare ma dopo aver armeggiato per un pò inutilmente rinuncia e allaccia la cinghia lasciando i bottoni così come sono.Ha il respiro pesante e quando rialza lo sguardo verso le due donne sembra pensare 'che ci faccio ora con queste?'Ramona dovrebbe fare solo una cosa:lasciarlo andare,invece gli chiede nuovamente che cosa gli è preso e questa volta lo fa con una voce acida,cattiva.Questo sembra risvegliare in lui tutto il risentimento_<<Chi credi di essere per prendere in giro mia madre?>>_muove due passi verso di lei che gli intima la distanza_<<Hei hei stai buono ok?_apre alla svelta l'unico cassetto di un basso comodino bianco accanto alla porta di ingresso da dove estrae un coltello a scatto_Non ti avvicinare!Stai lontano!>>_Daniele preso da rabbia e disperazione solleva un piccolo mobiletto nero e nonostante l'attimo di follia gli viene in mente che quella casa sarebbe perfetta per un gay anziano.Scaglia il mobiletto contro Ramona colpendola in testa,lei cade sulle ginocchia mentre il sangue inizia ad uscire immediatamente,Micaela gli arriva alle spalle e con le unghie gli graffia il pomo d'Adamo,lui se la scrolla di dosso in un attimo facendola cadere per terra.Si dirige verso la porta ed esce come una furia,sente Ramona che si lamenta_<<Cazzo mi ha spaccato la testa questo>>_giunto fuori dal palazzo viene investito dall'aria fresca e per un attimo si sente rinascere,solo per un attimo però,perchè il vedere la gente che cammina tranquilla gli ricorda che quello che per gli altri è semplice per lui è difficile.Si dirige meccanicamente nel posto dove prima stava con sua madre ma poi improvvisamente si ferma,l'avrebbero avvisata?doveva raccontare di aver concluso nel caso non lo avrebbero fatto?e se le raccontassero tutto dopo averle raccontato una bugia?doveva inventare una scusa?perchè sua madre è amica di due puttane?sembrava amica di una soltanto comunque perchè?quelle due sono parenti?mamma ha detto che quella più giovane è molto bella anche se non somiglia a quella meno giovane,non le somiglia?sono madre e figlia che fanno le puttane?che casino che casino che casino,a quest'ora danno OTTO E MEZZO in tivù,quanto è tardi!a quest'ora OTTO E MEZZO è finito.Vado direttamente a casa,prendo l'autobus,non starà mica ad aspettarmi lì in quel bar.
Si dirige nuovamente sul lato opposto del vicolo,imbuca in un altro alla sua sinistra,non vuole passare di nuovo davanti quel palazzo.La gente per strada comincia a scarseggiare,l'illuminazione in quei vicoli non è delle migliori,un africano che cammina diretto da dove lui arriva gli palesa la sua presenza con un rutto,altrimenti non lo avrebbe proprio visto;arriva a un piccolo spiazzo delimitato da una recinzione,hanno demolito un edificio ed ora ne tirano su un altro,sposta la recinzione ed entra là dentro a vomitare,non capiva perchè stesse spostando la recinzione,ora lo sa,l'impulso guida la ragione.Dopo aver rivisto quanto mangiato durante la giornata si sfrega le gocce di vomito dal mento con la manica;ora i demoni sono fuori e li si palesano tutti davanti.Sputa i residui d'anima ed esce dal reticolato,si dirige alla fermata dell'autobus ed aspetta insieme ad altre cinque persone che hanno l'aria di stare in pace con il mondo,tranne due di loro che hanno un aspetto poco raccomandabile e lo fissano in modo non proprio rassicurante.Si chiede se ha qualcosa che non va poi guarda la sua giacca e nota delle gocce color vomito.Quando arriva l'autobus sale per ultimo e siede in solitudine in un sedile a metà vettura.L'aria viziata dell'autobus gli fa provare l'impulso di vomitare ancora ma riesce a resistere,osserva la sua immagine riflessa nel finestrino ed il buio che la circonda unito alla luce interna dell'autobus e il suo stato d'animo è aggredito dalla depressione.Le luci della città viste dall'altura che attraversano sono uno spettacolo ma Daniele ha sonno e vorrebbe tanto trovarsi nel suo letto.
Arrivato alla sua fermata percorre i cento metri circa che lo separano dal suo palazzo,sale le scale senza accendere la luce,pensa che sarebbe troppo violenta.Impiega una eternità a trovare le chiavi e quando finalmente apre vede la luce della tivù accesa in cucina nel buio della casa.
<<Tutto ok?>>Gli chiede sua madre,non fa osservazioni sul poco tempo trascorso da quando si sono lasciati.Quindi non era così poco?quanto sono stato in giro?<<Tutto ok Mà>>_<<È andato tutto bene?>>_<<Tutto bene Mà>> risponde mentre si dirige sul balcone a piangere.
La madre all'improvviso spalanca leggermente gli occhi,segno che qualcuno di sua conoscenza si sta avvicinando al loro tavolo.Una donna sui quarantacinque anni con indosso un lungo cappotto nero chiuso e abbastanza leggero cammina nella loro direzione,i lunghi stivali marroni sui pantaloni di una tonalità di nero appena più scuro del cappotto camuffano la sua vera altezza dandole un'aria maestosa.La cascata di capelli neri hanno l'aspetto ordinato ed elegante allo stesso tempo pur non eccedendo nè nell'una nè nell'altra impressione ad uno sguardo attento,il cappotto nero trattiene visibilmente una formosità che difficilmente può passare inosservata.Al suo fianco c'è una giovane ragazza molto più longilinea con capelli biondi legati in una coda,il viso di un chiarore candido e due verdi occhi che sembrano cercare di capire l'innocenza o meno di chiunque le capiti davanti.Riconosciuta la sua amica la donna più grande sfodera un sorriso per il quale ci si può onestamente complimentare,mostrando una fila di denti bianchi che sembra messa lì da un artigiano di buona lena.Appena si avvicinano al tavolo e la madre del ragazzo si alza per salutarle cordialmente l'aria è dominata da un profumo così intenso da poter cambiare l'umore di una persona dopo una giornata storta,ma non del giovane ragazzo evidentemente,che si alza con qualche secondo di ritardo rispetto alla madre e con l'aria del 'Se proprio devo'.Mentre sua madre si cimenta nei convenevoli con una serie di <<Ti trovo splendida>> e <<Che hai fatto ai capelli?>> o <<La ragazza non ti somiglia pur essendo anche lei bellissima>> il ragazzo comincia ad osservare le due donne con una certa curiosità:simili nel portamento e nello stile sono vestite nello stesso modo pur portando abiti diversi,il lungo cappotto della giovane ragazza è di un colore che al nostro amico ricorda quello delle noci ma che non avrebbe saputo definire,non essendo avezzo alle ridicole definizioni che le donne danno ai loro abiti con annessa importanza al seguito.Anche lei indossa dei lunghi stivali marroni,una tonalità diversa rispetto all'amica;sembra che siano uscite con l'intenzione di far stabilire al pubblico in strada quale delle due abbia scelto le tonalità migliori e chi sa portarle meglio.La ragazza più giovane non ha le conturbanti forme della sua accompagnatrice ma dalla sua c'è un portamento e una sottile e delicata bellezza di cui sembra consapevole.Appena si siedono e il cameriere arriva a prendere le ordinazioni la ragazza nota subito le unghie mangiucchiate del nostro giovane amico e prova una istantanea repulsione.Se lo immagina nella oscurità della sua cameretta mentre sputacchia le unghie sulla tastiera del computer tra un video porno e l'altro.Pure quegli occhiali non lo aiutano molto,non che senza avrebbe meno una faccia da scemo ma è come se avesse voluto mettere una ciliegina su una torta che rappresenta la sua inadeguatezza.Mentre alla giovane passano per la testa questi assai poco edificanti pensieri nei confronti del nostro amico la conversazione fra chi ha organizzato l'incontro procede spedito.Quando sua madre si volta verso di lui toccandogli un braccio e dicendo <<Vedete,mio figlio....>>il cameriere lo toglie dall'impiccio arrivando con le ordinazioni.Lui tira un sospiro di sollievo ma si rende conto che è effimero poichè sua madre ricomincerà a caricare a testa bassa non appena pagato il conto e mandato via il cameriere.Sul tavolino oltre i due Campari ordinati dalle nuove arrivate viene sistemato anche un cesto con delle patatine estratte da una busta,la ragazza si augura che il nostro amico non le tocchi perchè se lo facesse lei non avrebbe il coraggio di mangiarne.
La sentenza materna non tarda ad arrivare:<<Mio figlio è un pò ibranato>>_spiega mentre le due donne lo osservano e lui diventa porpora_<<Non fraintendetemi:è un bravo ragazzo ma gli manca quella spregiudicatezza più consona ad un ragazzo della sua età>>_Mentre è lì a farsi fare a fette l'amor proprio pensa (come gli è capitato di fare in altre occasioni),quant'è stupefacente il modo in cui sua madre riesce a spaccare la parola in quattro anche quando parla di certe cose_<<Ora per carità,io sono felice del fatto che non sia uno di quei giovani idioti e ignoranti che vagano come disconnessi dal mondo in giro per le strade,però mi piacerebbe si ricordasse almeno ogni tanto che è vivo,non so se mi spiego>>_<<Ti spieghi benissimo cara>>_risponde la donna più grande che per inciso si chiama Ramona mentre la sua giovane amica che dopo le presentazioni è rimasta muta come un pesce si chiama Micaela.<<Vedi Anna_dice Ramona rivolta alla madre del ragazzo_io so che una persona integerrima come te se è arrivata a chiedere il mio aiuto è perchè si è trovata sentimentalmente con le spalle al muro>>_Quando finirà tutto questo? pensa Daniele,ovvero il nostro giovane amico;in tutti i film che ha visto mai nessuno l'ha tirata tanto per le lunghe per farsi una puttana,sopratutto nessuna di loro ha mai definito "sentimentalmente con le spalle al muro" chi paga.Improvvisamente Ramona allunga un braccio e posa una mano su quella di Daniele e mentre lui pensa perchè addirittura due Dio Santo mamma?lei gli dice di stare tranquillo,che non c'è ragione di agitarsi.Micaela è un pezzo di ghiaccio e Daniele lo nota,quando Ramona si gira verso di lei e le dice_<<Ci pensiamo noi al nostro amico vero?>>_lei mostra un sorriso deformato.Daniele è sicuro che quella ragazza non ha mai sorriso in quel modo prima d'ora.
Sua madre sbriga gli ultimi convenevoli,estrae il borsellino dalla borsetta da dove prende delle banconote da cianquanta e le porge a Ramona che con un gesto meccanico e sbrigativo le infila in una tasca interna del cappotto.Per fare ciò ha dovuto aprirlo anche se solo per un attimo facendo intravedere una scollatura che manda Daniele in una dimensione da lui mai conosciuta. Si rende conto di aver spalancato gli occhi e subito nota una espressione di disgusto nello sguardo di Micaela che subito distoglie lo sguardo appena si rende conto di essere stata notata.Tanti pezzi da cinquanta pensa,tanti pezzi;la mia mammina pensa che nemmeno due puttane mi toccherebbero se non per una cifra imponente?Ha voluto prendere il sicuro?Oppure non sa minimamente quanto possano costare e si è lasciata prendere la mano?Certo queste due hanno l'aria di essere caruccie.
Preso in questo vortice di pensieri non si accorge subito che Ramona prende la borsa e lo invita a seguirle,deve ripetergli l'invito.Quando si rende conto viene preso da un terrore come quello che provava a scuola quando la professoressa inaspettatamente pronunciava il suo nome per interrogarlo.
Sua madre lo incoraggia ad andare,gli dice che non è terribile come pensa,anzi.Ramona e Micaela lo guidano sotto il portico verso una traversa del vecchio quartiere della città,prima di girare a sinistra per imboccare il vicolo Daniele si gira verso sua madre che gli fa ciao con la mano ricordandogli una mattina di tanti anni prima,durante i primi giorni della scuola elementare.
Il vicolo è in salita e mentre lo percorrono Ramona gli cinge un braccio sulle spalle dicendogli di stare tranquillo perchè adesso sarebbero andati a rilassarsi un poco.Micaela li precede e osservandola Daniele si domanda se non sia sordomuta ma poi si ricorda di averla sentita parlare durante le presentazioni.Ramona la osserva brevemente ma poi dirige lo sguardo per terra,forse affinchè lui non noti niente,Daniele interpreta quello sguardo come un segno di contrarietà nei confronti dell'amica,o sarebbe più appropriato definirla collega?Daniele proprio non sa.Quello che sa,quello che sanno tutti a questo punto,è che Micaela prova schifo nei suoi confronti.
Lo introducono in una scala di un condominio stretta e ripida nella sua salita,c'è un intenso odore di muffa e le pareti sono perlopiù scrostate,gli ricorda il condominio di TAXI DRIVER dove TRIVES fa fuori i papponi della sua amica prostituta;si chiede se troverà un uomo di mezza età nel pianerottolo ad intascare i soldi e a chiamarlo caw bow,ma poi si ricorda che i soldi li hanno le ragazze.
Entrano in un appartamento dove anzichè l'illuminazione dall'interrutore generale viene accesa da Ramona una luce antipanico blu,di quelle utili per far abituare gradualmente i bambini a sconfiggere la paura del buio;l'aria non è viziata ma il forte calore paragonato all'esterno dà come una impressione di compressione,Daniele vorrebbe tanto che aprissero la finestra per fare entrare un pò di fresco e guarda in direzione della stessa con occhi supplicanti,come se il suo sguardo potesse farsi comprendere al posto delle parole,dato che dalla bocca non riesce ad emettere una sillaba e ha la gola arsa.Ramona lo prende per mano e lo guida verso un divanetto nero dall'aria molto elegante che rumoreggia parecchio quando viene deformato dal peso dei loro corpi;Micaela si toglie il cappotto e lo getta su una sedia con gesto deciso e quando si volta a guardarlo il suo viso non è più lo stesso:metamorfosi totale;gli sorride guardandolo fisso negli occhi e gli si avvicina con fare suadente,Daniele pensa che si è imposta uno scatto mentale,una sorta di 'sbrighiamo questa faccenda e non pensiamoci più'.Ramona si toglie anche lei il cappotto e Daniele viene paralizzato dalla vista della prosperosa scollatura che gli si para davanti,pensa per un momento di allungare la mano come un bambino attratto da un cesto stracolmo di caramelle ma la sua mancancanza di audacia non gli consente tanto_<<Che c'è?_gli chiede sorridendo_sei rimasto colpito?>>_Si può parlare senza avere saliva?pensa Daniele,un goccio d'acqua,un goccio d'acqua è tutto quello che chiedo per poi sbrigare questa situazione.Ramona gli cinge le spalle con un braccio mentre con l'altro gli accarezza il petto,Micaela gli chiede se anche lui ha una sorpresa per loro e Daniele pensa ancora una volta che no,non è sordomuta,la sua mano è fredda,così quando gli slaccia la cinta e prende in mano la situazione il contrasto con la sua temperatura corporea è troppo netta,ma lei si rende subito conto che lui non ne è offeso.Ora la scollatura di Ramona non è più una scollatura perchè avendo cominciato a spogliarsi gli offre la realtà al completo,per quella che è,ed è sicuramente tanto_<<Puoi toccare se vuoi,mammina ha pagato tanto>>_Questa osservazione di Ramona viene accolta da un risolino di Micaela,Daniele si sente subito offeso da questa cosa,si sente molto imbranato e il pensiero di sua madre che paga per suo figlio imbranato suscita in lui una ondata di tenerezza nei suoi confronti,come quando andava alle elementari e un compagnetto bullo gli andava incontro per prenderlo a pugni ma era costretto a battere in ritirata di fronte all'energica difesa della sua genitrice,ma poi si trovava sempre di nuovo faccia a faccia con i bulli e doveva sbrigarsela da solo,esattamente come nella situazione in cui si trova ora.<<Che hai da ridere di mia madre?>>_entrambe rimangono un attimo interdette,poi però Ramona ricomincia con lo stesso tono_<<Ho detto solo che mammina ha speso un sacco di soldi per farti divertire tesoruccio>>_gli risponde mentre appoggia i seni là dove Micaela tiene in mano la situazione.Daniele le fissa in volto a turno e il turbine di sensazioni che prova è un sentiero lastricato e scivoloso,meglio stendersi e godersi il riposo o forzare la marcia ed uscire il prima possibile da lì?Improvvisamente si sente preso per stupido perchè si sente stupido,con voce sguaita e roca urla <<Vaffanculo maledetta troia!>>e spintona Ramona sulla fronte facendola cascare per terra.Entrambe si allontanano da lui con il terrore negli occhi e Ramona-perchè Micaela non parla davvero quasi mai-gli chiede che cavolo gli è preso?Daniele agitatissimo cerca di riabbottonare i jeans ma fa confusione e chiude un bottone nella fessura sueriore,quando se ne rende conto cerca di rimediare ma dopo aver armeggiato per un pò inutilmente rinuncia e allaccia la cinghia lasciando i bottoni così come sono.Ha il respiro pesante e quando rialza lo sguardo verso le due donne sembra pensare 'che ci faccio ora con queste?'Ramona dovrebbe fare solo una cosa:lasciarlo andare,invece gli chiede nuovamente che cosa gli è preso e questa volta lo fa con una voce acida,cattiva.Questo sembra risvegliare in lui tutto il risentimento_<<Chi credi di essere per prendere in giro mia madre?>>_muove due passi verso di lei che gli intima la distanza_<<Hei hei stai buono ok?_apre alla svelta l'unico cassetto di un basso comodino bianco accanto alla porta di ingresso da dove estrae un coltello a scatto_Non ti avvicinare!Stai lontano!>>_Daniele preso da rabbia e disperazione solleva un piccolo mobiletto nero e nonostante l'attimo di follia gli viene in mente che quella casa sarebbe perfetta per un gay anziano.Scaglia il mobiletto contro Ramona colpendola in testa,lei cade sulle ginocchia mentre il sangue inizia ad uscire immediatamente,Micaela gli arriva alle spalle e con le unghie gli graffia il pomo d'Adamo,lui se la scrolla di dosso in un attimo facendola cadere per terra.Si dirige verso la porta ed esce come una furia,sente Ramona che si lamenta_<<Cazzo mi ha spaccato la testa questo>>_giunto fuori dal palazzo viene investito dall'aria fresca e per un attimo si sente rinascere,solo per un attimo però,perchè il vedere la gente che cammina tranquilla gli ricorda che quello che per gli altri è semplice per lui è difficile.Si dirige meccanicamente nel posto dove prima stava con sua madre ma poi improvvisamente si ferma,l'avrebbero avvisata?doveva raccontare di aver concluso nel caso non lo avrebbero fatto?e se le raccontassero tutto dopo averle raccontato una bugia?doveva inventare una scusa?perchè sua madre è amica di due puttane?sembrava amica di una soltanto comunque perchè?quelle due sono parenti?mamma ha detto che quella più giovane è molto bella anche se non somiglia a quella meno giovane,non le somiglia?sono madre e figlia che fanno le puttane?che casino che casino che casino,a quest'ora danno OTTO E MEZZO in tivù,quanto è tardi!a quest'ora OTTO E MEZZO è finito.Vado direttamente a casa,prendo l'autobus,non starà mica ad aspettarmi lì in quel bar.
Si dirige nuovamente sul lato opposto del vicolo,imbuca in un altro alla sua sinistra,non vuole passare di nuovo davanti quel palazzo.La gente per strada comincia a scarseggiare,l'illuminazione in quei vicoli non è delle migliori,un africano che cammina diretto da dove lui arriva gli palesa la sua presenza con un rutto,altrimenti non lo avrebbe proprio visto;arriva a un piccolo spiazzo delimitato da una recinzione,hanno demolito un edificio ed ora ne tirano su un altro,sposta la recinzione ed entra là dentro a vomitare,non capiva perchè stesse spostando la recinzione,ora lo sa,l'impulso guida la ragione.Dopo aver rivisto quanto mangiato durante la giornata si sfrega le gocce di vomito dal mento con la manica;ora i demoni sono fuori e li si palesano tutti davanti.Sputa i residui d'anima ed esce dal reticolato,si dirige alla fermata dell'autobus ed aspetta insieme ad altre cinque persone che hanno l'aria di stare in pace con il mondo,tranne due di loro che hanno un aspetto poco raccomandabile e lo fissano in modo non proprio rassicurante.Si chiede se ha qualcosa che non va poi guarda la sua giacca e nota delle gocce color vomito.Quando arriva l'autobus sale per ultimo e siede in solitudine in un sedile a metà vettura.L'aria viziata dell'autobus gli fa provare l'impulso di vomitare ancora ma riesce a resistere,osserva la sua immagine riflessa nel finestrino ed il buio che la circonda unito alla luce interna dell'autobus e il suo stato d'animo è aggredito dalla depressione.Le luci della città viste dall'altura che attraversano sono uno spettacolo ma Daniele ha sonno e vorrebbe tanto trovarsi nel suo letto.
Arrivato alla sua fermata percorre i cento metri circa che lo separano dal suo palazzo,sale le scale senza accendere la luce,pensa che sarebbe troppo violenta.Impiega una eternità a trovare le chiavi e quando finalmente apre vede la luce della tivù accesa in cucina nel buio della casa.
<<Tutto ok?>>Gli chiede sua madre,non fa osservazioni sul poco tempo trascorso da quando si sono lasciati.Quindi non era così poco?quanto sono stato in giro?<<Tutto ok Mà>>_<<È andato tutto bene?>>_<<Tutto bene Mà>> risponde mentre si dirige sul balcone a piangere.
Racconto scritto il 19/09/2019 - 19:06
Da Ernest Navi
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Commenti
Giacomo anzitutto grazie per gli apprezzamenti e l'attenzione che hai dedicato alla mia opera.Hai perfettamente ragione riguardo le virgole, devo aver sbagliato qualcosa nel copia e incolla dal documento di testo del mio pc. Sono contento del fatto che ritieni originale l'opera ma con il "mi hai fatto venire voglia di copiarti l'idea" mi rendi davvero felice . Comunque leggerò senz'altro la tua opera e ti darò la mia opinione. Per il momento ancora grazie
Ernest Navi 20/09/2019 - 12:20
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Letto tutto senza interruzioni in quanto l'argomnto è molto interessante. Pieni voti sull'originalità del brano, qualcoa da limare nella forma...un esempio: dopo la virgola si deve lasciare uno spazio...e poi i dialoghi...comunque giudizio positivo, tant'è che mi hai fatto venire voglia di copiarti l'idea e scrivere qualcosa di analogo. le poche volte che l'ho fatto ( di basarmi su idee di altri scrittori, ovviamente modificando quasi tutto lo schema)mi sono venuti racconti molto buoni. Ciao.
Giacomo C. Collins 20/09/2019 - 10:40
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