Racconto scritto il 01/01/1970 - 01:00
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Commenti
Non so perché ma ho una vera predilezione per chi sa riparare le lavatrici (in fondo cosa serve veramente in una casa, come diceva Ingrid Bergman, un letto, un'angolo cottura e una lavatrice...) e questo racconto, come tutti i tuoi, l'ho veramente apprezzato imparando anche qualcosa. Adesso sono più preparata quando l'elettrotecnico mi presenterà la fattura di un'eventuale riparazione! A parte gli scherzi, tu sai scrivere e spazi anche da un genere all'altro con disinvoltura!
Carla Vercelli 18/05/2021 - 18:48
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Giacomo, a parte la magnifica stesura del racconto,anche se non capisco niente di motori, una lezione non fa mai male,quello che mi ha fatto impazzire di piacere è stata la conclusione. Un concetto sull'insegnamento che ammiro molto. Insegnare non significa solo giudicare ma avere l'empatia giusta per trasferire agli altri le proprie conoscenze. Complimenti. Un salutone.
santa scardino 15/05/2021 - 14:20
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Caro Giacomo nei racconti sei il più bravo di tutti. Cinque stelline e complimenti per il bravo professore che sei.
Paolo Ciraolo 13/05/2021 - 18:14
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La lectio magistralis di Jak, riletta volentieri. hola.
Glauco Ballantini 11/05/2021 - 09:40
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Giacomo, eccoci qua: dopo aver letto posso dire di aver appreso, apprezzato e goduto. La prima parte nonostante i tecnicismi non risulta pesante, il racconto è scritto benissimo come tu sei solito fare. E sul finale ho goduto per la splendida chiusa.
Maestro, chapeau
Maestro, chapeau
Mirko D. Mastro(Poeta) 11/05/2021 - 06:20
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Insomma, al racconto non manca nulla per renderla gradevole e colma persino di suspense, un racconto tutto da scoprire dai risvolti tutti da scoprire, tra la varie cose mira ad immettere in scena il concetto di sfida. Non mi si dica che non è così sennò all'autore mando un camion di lavatrici della San Giorgio seguendo l'esempio dello scherzo fatto al noto e compianto Mario Magnotta.
Cinque stelline senza calcare.
Cinque stelline senza calcare.
Giuseppe Scilipoti 10/05/2021 - 23:32
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Sulla lavatrice non l'ho mai fatto. Se si scassa vengo dalle tue parti e me la sistemi. Oh, calma calma... intendevo dire che non c'ho mai sopra messo le mani... per dei maneggiamenti.
Dunque, il professor Colosio tramite l'illuminazione causata da un "arguto" studente si improvvisa inventore o meglio ancora una sorta di McGyver, sperimentando con successo su una vecchia lavatrice trovando alla fine consensi e successi.
Dal testo poi ne ricavo la seguente riflessione: Ci sono oggetti che accompagnano la nostra esistenza e il tantram domestico di tutti i giorni come la lavatrice, in questo caso l'autore oltre a ciò aveva beneficiata di una creatività inaspettata che tra i vari aspetti positivi aveva galvanizzato la lezione oltre sè stesso. Se avessi avuto un professore come lui, gli avrei fatto domande impossibili, altro che l'allievo in questione.
Dunque, il professor Colosio tramite l'illuminazione causata da un "arguto" studente si improvvisa inventore o meglio ancora una sorta di McGyver, sperimentando con successo su una vecchia lavatrice trovando alla fine consensi e successi.
Dal testo poi ne ricavo la seguente riflessione: Ci sono oggetti che accompagnano la nostra esistenza e il tantram domestico di tutti i giorni come la lavatrice, in questo caso l'autore oltre a ciò aveva beneficiata di una creatività inaspettata che tra i vari aspetti positivi aveva galvanizzato la lezione oltre sè stesso. Se avessi avuto un professore come lui, gli avrei fatto domande impossibili, altro che l'allievo in questione.
Giuseppe Scilipoti 10/05/2021 - 23:31
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--- E guardo il mondo da un oblò… e leggo un po!' ---
Un testo decisamente dapprima interessante e poi… geniale (nel vero senso della parola) avente una dose divulgativa e con alcune parvenze manualistiche tanto da sembrare una lezione di quelle che insegnano all'I.P.S.I.A sezione Meccanica oppure all'istituto Tecnico Industriale.
Dopo una precisa e attenta formulazione di natura tecnica (in nessun caso barbosa), ad un certo punto e in maniera inaspettata, l'autore (che è anche il protagonista) va... su di giri. Leggendo leggendo si giunge all'aneddoto tant'è vero che la ritengo la parte più gustosa della pubblicazione anche perchè è intrisa di quell'ironia inconfondibile, per di più alcuni frangenti risultano deliziosamente doppiosensisti.
Francamente i misurati doppi sensi... mi hanno “steso” e cosa non poco importante trovano innesto con l'ammiccante titolo.
(segue)
Un testo decisamente dapprima interessante e poi… geniale (nel vero senso della parola) avente una dose divulgativa e con alcune parvenze manualistiche tanto da sembrare una lezione di quelle che insegnano all'I.P.S.I.A sezione Meccanica oppure all'istituto Tecnico Industriale.
Dopo una precisa e attenta formulazione di natura tecnica (in nessun caso barbosa), ad un certo punto e in maniera inaspettata, l'autore (che è anche il protagonista) va... su di giri. Leggendo leggendo si giunge all'aneddoto tant'è vero che la ritengo la parte più gustosa della pubblicazione anche perchè è intrisa di quell'ironia inconfondibile, per di più alcuni frangenti risultano deliziosamente doppiosensisti.
Francamente i misurati doppi sensi... mi hanno “steso” e cosa non poco importante trovano innesto con l'ammiccante titolo.
(segue)
Giuseppe Scilipoti 10/05/2021 - 23:28
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