AMNESIA
Le istruzioni sono:
scrivi un racconto in cui una persona si sveglia e non ricorda chi sia e nemmeno dove si trovi…poi arriva una telefonata di tipo sentimentale o affettivo
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Sul filo corre la voce dell\'amore
Non so quanto tempo è passato, so che ho aperto gli occhi e ho avuto paura.
Ho controllato il respiro, è la sola cosa che mi è venuta spontanea, spingere l'aria nell'addome e farla uscire, lenta, dalla bocca. Capisco che sto meglio perché la vista non è più annebbiata.
Non so dove sono, anche questo adesso è chiaro. Non so chi sono, mi percepisco attraverso la paura mentre i pensieri fuggono.
Sono in un letto, accanto ce ne sono altri due appoggiati alla parete opposta.
Dove sono stesa c'è una coperta sul pavimento, color arancio, come quelle sugli altri due letti, in ordine al contrario del mio. Al di sopra di questi una foto grande, un uomo molto bello con gli occhi azzurri. Forse sono verdi, come i disegni sulla tenda che, lunga, copre tutta la finestra.
Entra un po' di aria e la spinge leggera verso un mobile, c'è un mangiadischi dello stesso colore delle coperte, ecco le coperte di ciniglia. Capisco che cosa sono gli oggetti, i colori...perché non so che cosa c'entro io con tutto questo?
Mi devo alzare, subito. Qualcosa suona. Lo so è il telefono. Non lo vedo ma so che è al di là della porta, attaccato al muro.
“Pronto...” c'è tanta luce oltre la camera, non vedo le stanze, mi metto in ginocchio sul pavimento, le gocce di sudore freddo mi tolgono forza.
“Pronto...” la voce di un uomo “Giulia...”
“Chi sei? Non so se io sono Giulia, non ricordo niente, aiutami per favore...”
“Lo so, è per questo che ti sto parlando, per aiutarti... Ti seguo, ogni giorno, non sei un libro aperto per me certo, ma qualcosa di te, io, so sentire”
“Allora dimmi tutto quello che sai, lo puoi fare...?”
“No, devi farlo tu, facciamo un gioco...?”
“Sì...”
“Appoggia la cornetta sulla mensola, mi sentirai lo stesso. Vai verso la luce della stanza che vedi a sinistra”
“Va bene. Ci sono. C'è meno luce ora. C'è il televisore acceso, una piccola lampada sopra, accanto un quadro di legno di Gesù, intagliato col traforo. Sento le voci fuori...”
“Vai anche tu, ti aspetto qui, dai non succede niente...”
“Sento l'aria fresca, ah c'è la tenda a striscioline di plastica, brillano nel buio, ma è notte?”
“Vai, ci siamo quasi!”
“Esco sul terrazzo, non sono sola, mi metto in punta di piedi e guardo giù, tra i fili tesi per il bucato, quanta gente fuori e tutti guardano il cielo...”
“Ci siamo eh, stai ferma lì...”
No, ho troppa paura, rientro di corsa e mi siedo sulle tue ginocchia, mentre tu guardi la tv...
“Babbo, ma cascherà la luna se qualcuno ci monta sopra...?”
“Ma nooo, non cascherà, torna fuori a vedere se c'è ancora, corri corri è sceso, Armstrong è sceso!”
“Ma quando torno, ci sarai ancora babbo?”
“Io ci sarò sempre Giulia, non ti abbandonerò mai, e quando non mi vedrai ci sarà sempre un ricordo a farti compagnia, un bacio della buonanotte e il mio ultimo sguardo prima di andare a letto, dalla porta socchiusa per vedere se le mie bambine dormono...
adesso dormi hai avuto la febbre alta... quando ti sveglierai ricorderai tutta la bellezza della tua vita, compreso il poster di Alain Delon attaccato alla parete...Buonanotte signorina...”
Ho controllato il respiro, è la sola cosa che mi è venuta spontanea, spingere l'aria nell'addome e farla uscire, lenta, dalla bocca. Capisco che sto meglio perché la vista non è più annebbiata.
Non so dove sono, anche questo adesso è chiaro. Non so chi sono, mi percepisco attraverso la paura mentre i pensieri fuggono.
Sono in un letto, accanto ce ne sono altri due appoggiati alla parete opposta.
Dove sono stesa c'è una coperta sul pavimento, color arancio, come quelle sugli altri due letti, in ordine al contrario del mio. Al di sopra di questi una foto grande, un uomo molto bello con gli occhi azzurri. Forse sono verdi, come i disegni sulla tenda che, lunga, copre tutta la finestra.
Entra un po' di aria e la spinge leggera verso un mobile, c'è un mangiadischi dello stesso colore delle coperte, ecco le coperte di ciniglia. Capisco che cosa sono gli oggetti, i colori...perché non so che cosa c'entro io con tutto questo?
Mi devo alzare, subito. Qualcosa suona. Lo so è il telefono. Non lo vedo ma so che è al di là della porta, attaccato al muro.
“Pronto...” c'è tanta luce oltre la camera, non vedo le stanze, mi metto in ginocchio sul pavimento, le gocce di sudore freddo mi tolgono forza.
“Pronto...” la voce di un uomo “Giulia...”
“Chi sei? Non so se io sono Giulia, non ricordo niente, aiutami per favore...”
“Lo so, è per questo che ti sto parlando, per aiutarti... Ti seguo, ogni giorno, non sei un libro aperto per me certo, ma qualcosa di te, io, so sentire”
“Allora dimmi tutto quello che sai, lo puoi fare...?”
“No, devi farlo tu, facciamo un gioco...?”
“Sì...”
“Appoggia la cornetta sulla mensola, mi sentirai lo stesso. Vai verso la luce della stanza che vedi a sinistra”
“Va bene. Ci sono. C'è meno luce ora. C'è il televisore acceso, una piccola lampada sopra, accanto un quadro di legno di Gesù, intagliato col traforo. Sento le voci fuori...”
“Vai anche tu, ti aspetto qui, dai non succede niente...”
“Sento l'aria fresca, ah c'è la tenda a striscioline di plastica, brillano nel buio, ma è notte?”
“Vai, ci siamo quasi!”
“Esco sul terrazzo, non sono sola, mi metto in punta di piedi e guardo giù, tra i fili tesi per il bucato, quanta gente fuori e tutti guardano il cielo...”
“Ci siamo eh, stai ferma lì...”
No, ho troppa paura, rientro di corsa e mi siedo sulle tue ginocchia, mentre tu guardi la tv...
“Babbo, ma cascherà la luna se qualcuno ci monta sopra...?”
“Ma nooo, non cascherà, torna fuori a vedere se c'è ancora, corri corri è sceso, Armstrong è sceso!”
“Ma quando torno, ci sarai ancora babbo?”
“Io ci sarò sempre Giulia, non ti abbandonerò mai, e quando non mi vedrai ci sarà sempre un ricordo a farti compagnia, un bacio della buonanotte e il mio ultimo sguardo prima di andare a letto, dalla porta socchiusa per vedere se le mie bambine dormono...
adesso dormi hai avuto la febbre alta... quando ti sveglierai ricorderai tutta la bellezza della tua vita, compreso il poster di Alain Delon attaccato alla parete...Buonanotte signorina...”
era il luglio 1969, la luna non è caduta, eravamo felici...
Alla mia famiglia
Scrittura creativa scritta il 12/07/2019 - 12:30Letta n.1083 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Ancora grazie a Maria Isabel e alla forza che esprimi sempre, grazie ad Adriano per le belle parole e perché ci ospiti con pazienza e dedizione, ogni giorno il tuo impegno è qualcosa da elogiare e ricordare
Grazia Giuliani 
14/07/2019 - 13:10 --------------------------------------
eccezzziunale veramente... è nata una stella. Un oscar alla carriera...poetessa in gran spolvero ed ora scrittrice di gran qualità ...ma non è poi una sorpresa per me e per chi ti ha seguita nelle tue composizioni.
La scrittura creativa consente di legare esperienze di vita alla fantasia, come hai fatto tu. Il racconto mi ha commosso in prima lettura, immaginando dei tuoi ricordi particolari, ma ora che ci hai svelato come è nata la scrittura ne resto ancora più colpito.
Irraggiungibile, come ha detto Mirko, o grande scrittrice, come ha osservato Laisa.
Io vorrei dire di più ma difficile trovare le parole...poi, dal tuo commento, traspare la tua modestia...chapeau..
La scrittura creativa consente di legare esperienze di vita alla fantasia, come hai fatto tu. Il racconto mi ha commosso in prima lettura, immaginando dei tuoi ricordi particolari, ma ora che ci hai svelato come è nata la scrittura ne resto ancora più colpito.
Irraggiungibile, come ha detto Mirko, o grande scrittrice, come ha osservato Laisa.
Io vorrei dire di più ma difficile trovare le parole...poi, dal tuo commento, traspare la tua modestia...chapeau..
Adriano Martini 13/07/2019 - 17:09 --------------------------------------
Cara Grazia, cosa posso dire io, tua umile lettrice che non ti sia stato detto e che tu non sappia già? Bellissimo e bravissima!!!! 
Maria Isabel Mendez 13/07/2019 - 16:37 --------------------------------------
GRAZIE, questo ricordo è vero e commovente per me e per chi mi sta vicino, ero piccola ma ricordo in modo chiaro quella notte e la paura che la luna cadesse. La fantasia sta nella telefonata di mio padre che da trentanni non può più telefonarmi.
I commenti sono tutti da me ben accetti, se non offendono ovvio, ognuno lo fa seguendo il proprio modo e stile ed è quello che ci rende diversi e particolari, e a me piacete così, ognuno come è...con affetto...
I commenti sono tutti da me ben accetti, se non offendono ovvio, ognuno lo fa seguendo il proprio modo e stile ed è quello che ci rende diversi e particolari, e a me piacete così, ognuno come è...con affetto...
Grazia Giuliani 13/07/2019 - 15:29 --------------------------------------
Splendido racconto. Ho letto e condiviso tutti i commenti.Complimenti
GIOVANNI PIGNALOSA 13/07/2019 - 10:29 --------------------------------------
Davvero un piccolo capolavoro, dove c'è tutto: forza narrativa, emozione, commozione e soprattutto tenerezza ... complimenti e lodi infinite Grazia sei unica e speciale.
Paolo Ciraolo 12/07/2019 - 20:55 --------------------------------------
Bravissima e bel racconto, mi associo ai precedenti commenti.
Graziella Silvestri 12/07/2019 - 17:39 --------------------------------------
GRAZIA...molto bella ed originale, con l'amnesia c'era poco da inventarsi ma tu ne hai fatto un capolavoro. Bravissima 
mirella narducci 12/07/2019 - 17:06 --------------------------------------
Ebbene,dopo Mirko e la sua giustissima modestia a parte e Laisa che si emoziona ad un livello sempre superiore quando legge Grazia, vorrei esprimere anche io la mia visione della cosa. Grazia è cresciuta velocemente sia come tecnica e sia come contenuti. Lo sto dicendo da un pò. Secondo me, si è innamorata e non è un fuoco di paglia! Naturalmente della Poesia e della Scrittura insieme... 
Ernesto D'Onise 12/07/2019 - 16:14 --------------------------------------
Ho poco tempo, ma nn resisto.
Grazia, hai un dono di cui forse nn sei consapevole. È il dono che hanno i grandi scrittori quando dal nulla riescono a tirare fuori l'inaspettato, l'imprevedibile, il capolavoro. Grazia, quando ti dico che sei superlativa, devi comprendere che se mi soffermo un po' di più a commentarti, è perché tu riesci a farmi emozionare. Nn voglio dire altro perché mai e poi mai vorrei apparire di parte. Lascio agli altri lettori, lo spazio che ti riguarda.
Sei fantastica
Grazia, hai un dono di cui forse nn sei consapevole. È il dono che hanno i grandi scrittori quando dal nulla riescono a tirare fuori l'inaspettato, l'imprevedibile, il capolavoro. Grazia, quando ti dico che sei superlativa, devi comprendere che se mi soffermo un po' di più a commentarti, è perché tu riesci a farmi emozionare. Nn voglio dire altro perché mai e poi mai vorrei apparire di parte. Lascio agli altri lettori, lo spazio che ti riguarda.
Sei fantastica
laisa azzurra 12/07/2019 - 15:30 --------------------------------------
Questa volta,leggendo di tutti gli autori un po' di tutto,senza falsa modestia e senza offendere nessuno,ritenevo di potermi giocare la vittoria con qualche d'uno.
Poi ti ho letta e...insieme alla voce dell'amore sul filo è corsa la commozione. Questa tua è per me di un livello irraggiungibile...
Basti leggere,oltre a tutto il resto:
"Babbo,ma cascherà la luna se qualcuno ci monta sopra...?"
"...la luna non è caduta,eravamo felici..."
Poi ti ho letta e...insieme alla voce dell'amore sul filo è corsa la commozione. Questa tua è per me di un livello irraggiungibile...
Basti leggere,oltre a tutto il resto:
"Babbo,ma cascherà la luna se qualcuno ci monta sopra...?"
"...la luna non è caduta,eravamo felici..."
Mirko (MastroPoeta) 12/07/2019 - 15:28 --------------------------------------
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