RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Conversazioni


Adesso so. Quest’unica, singola volta proverò a dissuadervi dall’origliare il mormorio sommesso
del mio conversare solo, a fiume sul Poe. E non negherò la nera ombra del mio interlocutore.
Non udirete uno straziato gracchiare, non un graduale miagolio. Né un soffio. Ma lo sguardo
di quella presenza.
Un suono roco e stridente mi condusse dalla camera da letto fino al terrazzo tra il granturco.
Le brattee che ondeggiavano al vento sul fianco della collina parevano terrificanti braccia di
orangotango furiosi. Si percepiva l’odore della polvere della trebbiatura. Restai lì, inspiegabilmente succube ai capricci della scrittura. Il pensiero si fermò sulla grammatura del caffè nella tazza, e a quella che volessi dare al nuovo racconto… e lo sguardo solo qualche attimo sul verme che voleva guadagnare terreno sul foglio a discapito della matita. L’unico a rimanere impassibile era il tavolino in vetro con base a forma di cavalli in ottone.
Quei pochi attimi bastarono. Stavo conversando ... (continua)

Mirko D. Mastro 06/10/2019 - 16:59
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Decay


"Voi conoscerete la verità, e la verità vi renderà folli". (Aldous Huxley)

Da troppo tempo, Meredith Toucher era soggetta a terribili crisi isteriche per le quali urlava a squarciagola e Rupert, suo marito, era in uno stato di continua tensione nervosa. A suo figlio disse che si trattava di un delirio da influenza e che con qualche giorno di riposo sarebbe guarita. Ma i giorni divennero settimane, le settimane mesi e quando il bambino cominciò ad aver paura, il padre decise di confinarla in soffitta. Di conseguenza, la fattoria venne evitata da amici e parenti. La casa dei Toucher si deterierò col passare dei mesi disfacendosi con rapidità, assieme allo stato fisico e mentale della famiglia. Nessun essere vivente penetrò più tra gli arbusti intricati che crescevano lungo lo stagno vicino; tuttavia, Rupert prese la strana abitudine di guardare nella notte: in ogni direzione, a caso, in cerca di qualcosa che non intendeva rivelare. Iniziò ad evitare la città e, quando la scu... (continua)


Federico Cenere 23/10/2015 - 11:41
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DENTRO LA NEBBIA


“Papà, guarda!!!”.
Mia figlia si fermò incantata e stupita. Già annunciata dal pallore del cielo, la nebbia era scesa nel giro di qualche minuto nascondendo le case, l’auto, il giardino e velando ogni rumore.
“Ma…dove siamo?”, gridò, tirandomi per il braccio.
Accennai un sorriso. “Eh…eh…siamo in giardino, non vedi?”, spiegai. “Dietro di noi c’è la casa, là c’è l’orto, in mezzo il capanno degli attrezzi….”.
Nei piccoli paesi della Lomellina, dove le case sembrano sparse sopra la grande pianura, come sementi su di un campo fertile, la nebbia è uno dei tratti somatici dell’autunno.
Laggiù l’autunno dipinge quadri che svelano fragranze inebrianti. L’aria è pervasa dagli aromi delle stoppie marcite, del fumo sottile che fugge dai comignoli e si perde tra le grigie nubi, del terreno umido e dei funghi nascosti nel sottobosco spontaneo di robinie e noccioli.
Ma, spesso, arriva la nebbia. Si presenta senza neanche bussare e si corica sui campi improduttivi e lungo i fossi, avvolgendo le ... (continua)

Paolo Guastone 07/07/2020 - 12:30
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Dumitru, il vampiro


In una coltre di fumo azzurrognolo, apparve nella mia camera da letto, proprio mentre l'orologio a pendolo appeso sul muro nel salone della reggia rintoccava la mezzanotte. Il suo nome era Dumitru. 
Quell'uomo – se così si poteva dire – dall'età indefinibile aveva i capelli corti e neri come il pelo di una pantera, dalle labbra cremisi appena socchiuse si intravedevano lunghi canini perlacei, per non parlare della carnagione pallida come se la pelle non fosse mai stata esposta al sole. Inoltre, indossava un abito nero con un gilet rosso che gli conferiva un look alquanto sofisticato. 
Lo sguardo di quella misteriosa figura rifulgeva di una luce arcana particolarmente invitante, al punto di provare un'attrazione indescrivibile. Nel frattempo, una moltitudine di pipistrelli stridenti svolazzavano in cerchio ravvivando le centinaia di fiammelle che danzavano sul pavimento. Tutto ciò sembrava una sorta di rituale. 
«Ti concederò l'immortalità, ma in cambio dovrai diventare la mia donna»... (continua)

Giuseppe Scilipoti 22/03/2019 - 10:18
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Elena e le bambine del bosco


La piccola Elena guardava quella strana bambina nel bosco che dalla sua bocca faceva uscire diamanti, dentro ai diamanti vi era del sangue.

La bambina del bosco chiese a Elena di ingoiare uno di quei diamanti per assorbire il suo sangue.

Udì piccoli passi sul fondo di quella boscaglia buia, erano altre piccole bambine dagli occhi tristi e pieni di odio.

“Ingoiane uno” le sussurrarono, ma Elena spaventata corse via girando loro le spalle.

Le misteriose bambine la seguirono ed una di esse la prese dal braccio, con forza riuscirono a farle ingoiare uno smeraldo.

Elena si inginocchiò tossendo sull’erba, una bambina le accarezzò la testa e le disse “Ora vai piccola Elena, racconta questa storia ad altre persone”.

Elena capì che non aveva scelta, doveva raccontare di loro o le sarebbe accaduto qualcosa di spaventoso.

Sapeva perfettamente che chiunque avesse ascoltato o letto questa storia, si sarebbe trovato faccia a faccia, nel buio della notte, con queste bambin... (continua)


Ejay Ivan Lac 04/02/2022 - 03:22
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ERA D'ESTATE


La campagna è dura come la roccia, rigata a tratti di verde e si stende, sconfinata, fino all’orizzonte dove cielo e terra si fondono in una banda d’argento opaco e il sole si schianta e si frantuma in inquietanti riverberi, così violenti da fare quasi rumore.
L’aria soffia lenta ed è fuoco sulla pelle. Pettina le risaie e solleva aromi aspri di sterpaglie secche ed alghe putride in agonia sul fondo fangoso di mille fossi.
La inspiro lentamente e la ributto fuori con forza mentre i pioppi si innalzano come lingue di fuoco su di un cielo che brucia di vortici di seta e nuvole bianche e vaporose si inseguono come cadaveri decomposti portati a valle da un fiume in piena.
Riannodo i fili del pensiero e li fisso su di un panorama lontano. I ricordi corrono nella polvere che danza e non cessano di urlare. Li cerco, li accarezzo pizzicando le corde dell’anima con il plettro della memoria e la storia diventa immagine davanti a me.
Era d’estate. Quando non fa mai notte, quando si può stare ... (continua)

Paolo Guastone 26/08/2020 - 14:38
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Gli insaziabili


Il semaforo diventò verde.
La Ferrari nera balzò in avanti, il boato che ne seguì si diffuse violentemente nei campi oscuri attorno alla strada. La statale 56 era deserta a quell'ora e Julian schiacciò il pedale dell'acceleratore fino a far urlare di sofferenza il potente motore.
La strada correva veloce, illuminata solo dai fanali della spider: i segmenti alternati che delimitavano le due corsie di marcia si confondevano in un'unica linea bianca mentre gli alberi si compattavano in un indefinito muro bianco.
Con occhi vermigli inchiodati sulla strada, i capelli castani arruffati dall'aria che batteva nella macchina scoperta, a Julian sembrava di volare dentro ad un tunnel di cui non vedeva la fine. In pochi minuti di corsa forsennata entrò in città, le case diroccate ai lati della strada furono inondate del sordo ululato della decelerazione. I pochi vetri ancora intatti vibrarono mentre la Ferrari si inoltrava fra le strade della città vecchia.
Lei lo aspettava sotto un'insegn... (continua)

Federico Cenere 08/09/2019 - 23:50
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HALLOWEEN SONO IO


Non fa per niente freddo questa sera.
E anche tutta la giornata è stata assolutamente gradevole. Sembrava di essere entrati in tarda primavera, a dispetto del calendario.
Le previsioni avevano strombazzato di una perturbazione che portava le temperature molto al di sopra della media su tutto il Paese. Giù in Sicilia, ad esempio, c’è gente che si fa ancora il bagno, tanto per dire.
Quando ero un ragazzino, e parlo di non più di trent’anni fa, le temperature seguivano il regolare corso della natura. Come dovrebbe essere, del resto.
Guardavi il calendario e, se era autunno, faceva un tempo autunnale, se era inverno dovevi coprirti bene. E per schiattare dal caldo si doveva per forza aspettare l’estate.
Oggi invece va tutto a catafascio. I proverbi sulle stagioni che non sono più le stesse si sprecano e il risultato è che mi trovo qui, immerso nella cupa atmosfera autunnale di Halloween, praticamente in maniche di camicia.
Halloween, per i Celti la notte di Samhain, dove i Morti ria... (continua)

Paolo Guastone 26/10/2020 - 11:55
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Ho freddo


Samuel esercitava su di lui un’attrazione morbosa.
Era un bambino nero, grassottello, con una velatura di capelli crespi su una testolina sferica. Gli piaceva tenerselo vicino, coinvolgerlo nel gioco, coccolarlo e strapazzarlo con un po’ di sadismo, passando improvvisamente da un comportamento all’altro. E nel vederlo disorientato, con quell’espressione di ingenuo stupore per il repentino cambiamento, provava una specie di oscuro piacere che gli saliva dal profondo delle viscere.
Kevin, ragazzetto bianco di dieci anni, non poteva dire di amare Samuel. Ma era attirato da lui e si compiaceva dell’idea che lo guardasse come una specie di semidio.
Quel giorno nevicava. Uno spesso e soffice manto aveva già ricoperto le casette allineate lungo il viale alberato. La collina e il boschetto sembravano elementi di un paesaggio fiabesco. Sull’altro pendio del rilievo, verso i prati e i campi di granoturco, Kevin e Samuel giocavano con la slitta. Erano soli.
- Facciamo un p... (continua)

Giuseppe Novellino 30/01/2016 - 17:56
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