RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Blood


buttami giù... buttami giù perché la terra mi accoglie come un dolce bambino.. un dolce bambino che piange lacrime rosse che sanno solo scorrere.. che sanno solo ricordare quanto un uomo sia fragile... fammi cadere... la terra penserà ad accettare quello che ho da dargli a differenza di tutti gli altri.. nessuno sa accontentarsi.. nessuno sa dire questo è abbastanza.. la terra non chiede.. la terra sa solo dare quello che chiedi.. lei non si tirerà mai indietro.. anche se la tratterai male.. anche se darai il tuo lurido corpo a lei.. lei lo abbraccerà.. lo terrà stretto a se... come una mamma che coccola il suo bambino... nessuno sa tenerti stretto come lei... anche se stai perdendo le tue lacrime scarlatte lei.. le asciugherà.. ti leccherà le ferite.. e infine le guarirà in silenzio... la terra non vuole ringraziamenti.. non vuole nulla in cambio.. lei ci sarà ci sarà sempre... anche quando tutto ti crolla addosso... lei è li... li pronta ad abbracciarti.. e farti sentire il suo cal... (continua)

Giuseppe Frontino 12/06/2015 - 12:44
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Bonbon di rose


Bulgaria, estate 2009, ogni tanto rievoco quei cinque giorni. Fu la nostra prima vacanza all'estero, ove alloggiammo in un bellissimo hotel che distava a cento metri dal Mar Nero. 
Amavi pazzamente il mare. Quanto desideravo che tale ardore l'avessi rivolto pure al sottoscritto.
Eri proprio una stronza, capricciosa e lunatica. Oltre a ciò, ti contraddistingueva una peculiare capacità di stroncare, oppure di non valorizzare, le mie esternazioni romantiche. 
E pensare che agli inizi della relazione credevo di aver trovato in te un amore da romanzo rosa, invece ti sei rilevata di tutt'altro "genere." Nel giro di qualche anno, diventasti via via pragmatica, per di più in una moltitudine di occasioni sostenevi che dovevo piantarla con le smancerie da liceale. Ogniqualvolta me lo ripetevi, a rendere ulteriormente l'idea erano i tuoi occhi azzurri freddi, paragonabili al cielo dell'Alaska, a crucciarmi il cuore.
Adesso, i ricordi si spostano sul terzo giorno di permanenza in Bul... (continua)

Giuseppe Scilipoti 27/03/2019 - 11:13
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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CADUTA LIBERA


CADUTA LIBERA
Ogni pezzo era ormai sistemato, anzi, ne mancava solo uno.
La signora Marley indossava la solita vestaglia di velluto bianco, nitido e piacevole al tatto allo stesso tempo.
Erano le 5.43, suo marito sarebbe arrivato tra soli 7 minuti.
Il grande pianoforte risplendeva tra le antiche mure della casa, la villa Aje.
Era un posto davvero magnifico, ma che col tempo aveva perso tutto il suo fascino: le mura ormai crepate, la porta vecchia e cigolante… solo una cosa era rimasta al suo solito ordine, solo una cosa affascinava i passanti curiosi di sapere chi ci abitava: era il giardino.
Era davvero magnifico: le rose appena fiorite ti accompagnavano all'entrata, l’edera ricopriva le scale, gli alberi con i loro germogli davano luce alle tenebre del palazzo e qualche fontana zampillante faceva cadere le gocce d’acqua che formavano un arcobaleno risplendendo alla luce del sole.
La signora Marley era però una donna triste e sola, da quando suo marito era scappato d... (continua)

Eleonora Bassi 30/03/2020 - 10:22
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Cechin


Cechin
Cechin non si arrendeva al tempo che scorreva.
Cechin con l’inseparabile chitarra inseguiva un’epoca ormai andata.
Cechin, era il vezzeggiativo che gli affibbiò il suo amato nonno. «Cechin! Prendi la mia chitarra, andiamo all’osteria a farci una cantata!”, così lo apostrofava il vecchio che gli insegnò il segreto delle note, e di riflesso il piacere del bere.
Se qualcuno lo chiamava con il suo nome di battesimo: Francesco, non rispondeva e tirava dritto. E così rimase Cechin per sempre.
Cechin amava le donne, ma un'unica donna lo ricambiò, e quella sposò.
Ma la sua vera passione era la musica, accompagnata oltre che dal canto da abbondanti libagioni; il tutto, fondendosi in un unicum, nel corso degli anni mutò in passione devastante.
Cechin era un apprezzato artigiano piastrellista: lavoro remunerativo ma massacrante per le articolazioni delle ginocchia. E lui, essendo pagato a metro quadro non stava a contare le ore di lavoro; d’estate, quando le giornate si allungavano,... (continua)

vecchio scarpone 17/01/2019 - 09:34
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Ciao Asia


Cara Asia, non è stato un bel momento stamattina, quando rinunciando a combattere la tua malattia, hai deciso di cedere le armi. Sei andata via prendendoci di sorpresa, forse perchè tu stessa non volevi vedere il dolore che ci avresti causato.
Con la dignità che contraddistingue voi animali, hai mascherato la tua fine fingendo che fosse tutto normale, ma sei stata tradita da quella signora, che prendendoti per zampa ti ha portato lassù fra quei pascoli dove felice correrai in compagnia di altri cari amici....Addio Asia, il tuo ricordo si aggiungerà a tutti gli altri che ci hanno lasciato prima di te...... (continua)

Annamaria Palermo 05/11/2018 - 06:36
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Disgelo


Era il millenovecentosettanta. A Catania in una traversa di Via Etnea abitava una famiglia, il marito cinquantenne, un bel uomo, impiegato al comune, la moglie anche una bella donna di colore, nata a Catania da genitori Etiopi e due adolescenti, il maschio tredicenne e sua sorella undicenne. Una bella famiglia ma con problemi di incomprensibilità tra madre e figli, questi tanto ostinati da non uscire piu con la propria madre, scherno nel colore.
Un giorno di festa la mamma rinuncia alla sortita accusando una indisposizione. Così il padre esce con i due figli che nel frattempo li intavolava una bella romanzina. Intanto che il tempo passava la mamma in casa prepara una inconsueta sorpresa. Adoperando alcuni cosmetici si tinge la propria pelle di bianco.
Incredibile lo sgomento dei tre quando arrivati a casa vedono la propria mamma in quello stato di maschera.
Il marito non apre bocca ma i due figlioli in un pianto strazziante si accosciano alla loro mamma. Lei allunga le sue braccia... (continua)

Salvatore Rastelli 29/07/2016 - 10:14
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È il momento di voltarsi


Ecco che la spiaggia finisce, ancora pochi passi e il mare si perde tra le stelle. Io arrivo alla meta oltre la quale mi ero promesso di affrontare i problemi e di non scappare piú.
Avevo bisogno di ritrovarmi e vedere il mare durante i primi versi dei gabbiani mi avrebbe aiutato a schiarirmi le idee.
Mi sono lasciato tutto dietro, finché non sarò pronto e deciso.
La verità é che dopo questo camminare non so dire se é il momento giusto o no. Io non so prendere i problemi di petto. Ho bisogno che si piantino davanti con prepotenza per affrontarmi perché quando sono messo alle strette do il meglio di me. Quando ho tempo per pensare mi chiedo se non sia meglio lasciare le situazioni come sono e non sentire il senso di colpa per aver peggiorato le cose per semplice orgoglio.
Sono stanco adesso.
Mi dispiace per me che devo sentirmi sempre in difficoltà. Non c'è mai una situazione in cui mi senta determinato e, preso dai ripensamenti, vado avanti sperando sia il tentativo giusto.
Vorr... (continua)

Armando Alfieri 24/10/2023 - 01:11
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