RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Ciò che fece, tra l'altro, Nemesio dopo pranzo.


CIO’ CHE FECE, TRA L’ALTRO, NEMESIO DOPO PRANZO

Dopo pranzo, Lino Nemesio uscì a fare il pedone.
La zona in cui viveva, dichiarata A.C.A.V. (Area di Conservazione dell’Antica Viabilità), era abbastanza vasta, comprendeva sei isolati e un giardinetto pubblico in cui ci andava praticamente nessuno, tranne qualche collaboratore domestico extracom per i bisogni del cane. L’area verde appariva assai trascurata e sporca ( un vero merdaio). I suoi tre lati erano lambiti da un traffico intenso e congestionato, a causa dei rallentamenti provocati dalla zona A.C.A.V.
Nemesio si avviò verso quel luogo.
Un pallido sole faceva filtrare la sua luce dorata attraverso la nebbiolina di polveri sottili che avvolgeva gli edifici.
Camminava lentamente sul marciapiede, tenendo le mani in tasca.
I veicoli transitavano sui due sensi del largo vialone. Si beccò solo un “pedocchio!” da un motociclista incazzato.
Arrivato nel giardinetto, andò a sedersi su un... (continua)

Giuseppe Novellino 20/10/2015 - 11:05
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Coccole primaverili


COCCOLE PRIMAVERILI

Samantha era una ragazza di 24 anni con un carattere tanto mite quanto dolce. Lei amava il mondo così come era, senza pregiudizi ed era sempre pronta a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno e a chiunque le chiedesse aiuto. Era nata con la grande capacità di saper donare con tanto amore e lo faceva senza mai chiedere nulla in cambio: una qualità non facile da trovare nelle persone, ma non solo, era nata anche col dono di vedere l’aura delle persone e di avere qualche volta, anche se saltuariamente, la percezione di accadimenti futuri, era quindi anche “una sorta di sensitiva.”
Alcuni anni indietro, dopo la dipartita dei nonni, la mamma di Samantha aveva deciso di far ristrutturare sia all'esterno che all'interno quella casetta situata in un complesso di case a schiera in quel paesino di pochi abitanti dove tutti si conoscevano. Si era fatta subito voler bene da tutti Samantha e in quella cittadina si sentiva come una piccola principessa molto amata e att... (continua)


Maria Luisa Bandiera 22/06/2021 - 07:31
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Colore e profumo dell'invasione


- Mamma, mamma, guarda che bel fiore!
Era proprio bello, di un giallo luminoso. Una specie di croco con quattro petali oblunghi, disposti a formare un calice da cui emergevano lunghi stami violacei che sembravano antenne. Lo stelo appariva come un flessibile, delicato tubicino di plastica, ed era trasparente.
Nel tenerlo in mano, la piccola Cecilia faceva fatica a mantenerlo eretto. Il calice, infatti, tendeva a reclinarsi come il capo di un moribondo.
- Vado a metterlo in camera mia - dichiarò la bimba.
La mamma le dedicò un tenero sorriso e tornò al suo lavoro.
Era sabato mattina, una bella giornata di fine settembre, e lei doveva fare le pulizie settimanali. Il tempo era particolarmente bello. Non si vedevano ancora i colori dell'autunno; la vegetazione, anche se snervata dai calori estivi, manteneva tutto il suo aspetto rigoglioso.
La vecchia e graziosa casa ristrutturata, con il giardinetto raccolto, era adagiata sulle colline toscane, tra cipr... (continua)

Giuseppe Novellino 17/05/2016 - 12:07
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Conchiglia di perla


Ancora non giungeva l’alba nella gelida frescura della notte lunare sotto l’oceano fluttuante, incamerati nel riparo corallino si adagiava sulla roccia pendente. Anemomi rossi fluttuanti mi portavano nuovo microscopico plancton di alghe alle mie vulve semichiuse, potendolo assaporare dolcemente senza che tutto il borioso giorno se ne accorgesse del dopo quando tutta la marea trasporta anche molta sabbia. Strascichi di pinne che ci incuriosiscono e ci volteggiano durante le ore di luce quando sono in movimento fruganti e divorantisi a vicenda strisciandoci vicini, la mia meraviglia di perla nera, che avevo nel mio pinnacolo ondeggiava solleticando i due estremi del guscio semichiuso riproduttivo. Le nostre creature esemplari, noi custodi della rarità, ma non tutte vi riuscivano, alcune di conchiglie anche due potevano farne nascere. Nell'acqua aperta ormeggiavamo lo schivo fluttuare del tepore oceanico assistendo a spettacoli incoraggianti, cui del resto facevamo poco parte per il no... (continua)

Luca Di Paolo 04/09/2015 - 15:33
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Conversazione


CONVERSAZIONE


- Il fatto è che sono preoccupata per un eventuale atterraggio, sulla mia superficie, da parte di quegli odiosi, invadenti e superbi figli della Terra.
- Non angustiarti, Venere – la rassicurò Mercurio con voce calda. – Sono sicuro che le vuote presunzioni di quei piccoli bipedi non si realizzeranno mai. Sono figli della Terra, in definitiva. Cosa mai può venire da un pianeta comodo e rammollito come quello?
- Non essere troppo ottimista; non dimenticare che hanno già messo piede sulla Luna.
- Questo è vero – ammise Mercurio. – Un conto è però raggiungere la Luna e un altro è scendere sulla tua superficie, sulla mia o addirittura su quella del nostro caro Giove. Penso che la Luna sia il limite massimo della loro possibile espansione… Dopotutto è un semplice satellite della Terra, non ti pare?
- Sono d’accordo con te – fece Venere, dopo quaranta dei suoi giorni di riflessione. Ma non mi fiderei troppo.
Calò un breve silenzio di sette... (continua)


Giuseppe Novellino 29/08/2015 - 11:27
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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CROI DUBH


Croi Dubh
Ai tempi di Sin il regno di Sughur fu attaccato dalla strega Granna, signora del vicino e desolato regno di Angor. Il regno di Sughur era protetto da un vecchio mago, Fear e da una giovane fata, Cailn, essi riuscirono a sccacciare la strega con l'aiuto di un raro diamante, Croi Dubh che aveva uno straordinario potere. Purtuttavia Sin non sopravvisse e poiché non aveva eredi Sughur scomparve con lui e quella terra fu denominata Hivilbona. Non fu però possibile determinare con certezza chi sarebbe successo a Sin, per cui, per un certo tempo Hivilbona ebbe quattro sovrani, scelti tra i discendenti più prossimi di Sin, ma l'armonia del regno durò ben poco ed Hivilbona fu divisa in quattro regni spesso in lotta fra loro: Segundul, Ill, Camillian e Atlica. Vedendo ciò e preoccupato che Croi Dubh potesse finire in mani sbagliate Fear decise di fare una magia per proteggere il diamante,che però si spaccò in quattro parti uguali e scomparve. Da quel momento non se ne seppe più nulla.... (continua)

Marirosa Tomaselli 16/04/2016 - 17:10
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da "Voci Bianche a Montecitorio": Prefazione


Opera non ancora approvata!

Giuseppe Bauleo 08/09/2017 - 10:00
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Dal buio alla luce


Ben 5 miliardi di anni fa
o 50 milioni di secoli addietro
che fan 5 milioni di millenni,
con lo scoppio del big bang,
nebulosa vagante
nel vuoto abissale,
suonò il gong temporale
e venne alla luce
l'universo spaziale
nel suo ambito materiale.
Tra neutroni e protoni
con moto di elettroni
era tutto un caos
donde esitò il cosmo
con l'ordine astrale
del sistema solare.

Fu l'elementare idrogeno, nobilitandosi in elio, a dar fuoco al sole mentre insieme all'ossigeno
scatenava l'acqua per raffreddare la terra nel suo nucleo incandescente. Sull'acqua bollente di questa piastra rovente si calarono, poi, in cottura molecole gassose e carboniose, e dal brodo primordiale, vera miscela minerale, si approntò la vita vegetale. Solo l'elio, l'argo e il neon, gas nobili, si sollevarono da terra e presero le vie del cielo, mentre l'idrogeno, invero il più leggero, si combinò con tutti e davver ne fece tante. Acqua santa a parte, con l'azoto generò l'ammoniaca, gas di odor pungen... (continua)


Francesco Andrea Maiello 26/01/2020 - 06:24
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dea


DEA

Le onde scuotevano il corpo senza vita della giovane, allontanandola dal luogo che era stato la sua prigione.
I lunghi capelli neri fluttuavano intorno al bianco corpo, le labbra vermiglie erano socchiuse in un sorriso.
Solo l’acqua osava toccare quel corpo freddo, nessun essere vivente si avvicinava.
Lentamente gli occhi si aprirono rivelando le iridi ramati che brillavano; il minuto corpo fu scosso da un brivido e si rizzò in piedi senza toccare le acque.
Le labbra erano atteggiate a un sorriso beffardo mentre l’alone rosso sulla candida veste andava svanendo.
Gli stolti umani avevano tentato di ucciderla, ma come si poteva uccidere una Dea?
La Dea, la Signora dei raccolti. La Dea della morte e della nascita.
La Cacciatrice. La Vergine. La Dea della guerra.
Lei, la madre di tutti loro.
Lei, avevano cercato di uccidere, quegli stolti uomini, ingrati torturatori di donne.
Ora, mentre Lei era lì viva e libera, loro erano inermi davanti alle catastrofi che Lei aveva sca... (continua)


chiara munaro 04/08/2010 - 19:24
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