RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

I falsi amici


Tutti a lodarti e decantare le tue infinite qualità quando sei in vetta ^ e ti spremono... Ma quando il succo è quasi alla fine... Tutti a dire, che in fin dei conti non eri mica un Frutto così tanto succoso...Cari parassiti Meditate,Da un buona Melagrana .'. Pur se' appassita si ricava tantissimo anche solo dalla buccia...... (continua)

Sal Melissari 30/01/2015 - 16:49
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IL FUNAMBOLO


Il signor Clifford si trovava sulla sua fune: i piedi uno sopra l’altro, le braccia distese e un bastone per l’equilibrio.
Un mucchio di persone lo osservava mentre si muoveva nel cielo di Alley: c’era chi aveva un nodo alla gola e chi era entusiasta.
Respiri e silenzio riecheggiavano nell’aria.
Passava poi qualche secondo, poi un passo, corto ma decisivo.
Nessuno sapeva quello che provava il signor Clifford, nessuno osava dire nulla.
Molte voci giravano sul suo conto: chi diceva che aveva ucciso la moglie e che si era poi trasferito qui, ad Alley; chi invece lo vedeva come un brav’uomo che era semplicemente vedovo… tutti erano sicuri però che egli non avesse una moglie.
Alle prime luci dell’alba, quando ancora tutta Alley dormiva, lui si svegliava, andava a prendere il pane, poi si rinchiudeva in casa e ci rimaneva per tutto il resto della giornata.
Solo quando la notte stava per calare su Alley lui e la sua squadra appendevano la fune alle case, si ... (continua)

Eleonora Bassi 04/04/2020 - 17:54
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Il binario unico


Un giorno triste non lo puoi cambiare. Può solo passare, con il dispiacere, i pensieri che fanno male, tanti perché… e le risposte che non ci sono.
Scrivono i giornali di un “binario unico” per due treni… e una strage tra gli ulivi.
Binario unico… riservato alle periferie, i borghi dimenticati, le campagne abbandonate, e i paesi sonnacchiosi, invecchiati e disillusi.

Un binario secolare… che ha segnato la strada d'intere generazioni. Il binario portava lontano, verso il sogno di una vita migliore, venduta a caro prezzo nelle grandi città o le metropoli ancora più lontane, dove di binari da prendere, per continuare a soffrire, ce n’è l’imbarazzo.
E il mio dispiacere diventa incontenibile… quando leggo che la responsabilità della strage sembra ricadere su quel povero… unico binario.

Si, è vero, potevano costruirne un altro… di binario, e magari lo faranno in fretta adesso…
Ma la verità e che i treni non sanno più dove andare.
Mi dispiace, sono addolorato, e spero che le fa... (continua)


Francesco Gentile 13/07/2016 - 11:47
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il Clochard


IL CLOCHARD

Accadde diversi anni fa, in Viale XX Settembre, a Trieste, la città in cui vivo e dove sono nata.
Si era sul finir dell’Inverno, il pomeriggio di una bella giornata, ma faceva ancora tanto freddo malgrado non soffiasse la bora.
C’era la Festa dei Fiori, mostra mercato che si tiene tutti gli anni dopo la prima metà di marzo, e lungo il viale decine di bancarelle vendevano fiori e piante di ogni tipo e dimensione. Un tripudio di colori a salutare l’incipiente Primavera.
Stavo osservando delle primule con l’idea di acquistarne un vasetto. Anche le viole del pensiero mi avevano conquistata, ma più di una piantina non avrei preso. Sul davanzale interno della finestra della mia piccola cucina non avrebbe avuto lunga vita, infatti ci tenevo solo delle piccole piante grasse.
D’un tratto la mia attenzione fu attirata da una donna che stava contrattando sul prezzo di alcune piante piuttosto grandicelle che, evidentemente, intendeva acquistare e farsi consegnare a casa.
Era... (continua)


Marina Assanti 09/04/2022 - 17:52
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IL FANTASMA DEL FIUME


IL FANTASMA DEL FIUME

Il 6 gennaio del 2015 in un tragico incidente stradale ha perso la vita il mio primogenito Riccardo
Aveva solo 25 anni, una vita di progetti, di speranze di un bravo giovane stroncati nel giro di pochi attimi,una lavagna piena di sogni in un attimo viene pulita dalla maledetta spugna della morte.
La vita di cio che restava della mia famiglia improvvisamente era cambiata, prima di quella data eravamo felici e non lo sapevamo,mia moglie e l’unico figlio che mi e’ rimasto Mattia, li ho visti piombare nel baratro della disperazione piu totale.
Cio nonostante ho dovuto farmi coraggio riprendere la mia vita a due mani e cercare di andare avanti tenendo insieme i cocci della mia famiglia.Per questa ragione abbiamo deciso tutti insieme di portare avanti nella nostra vita anche per darle uno scopo o un significato tutte le cose ed i progetti che Riccardo voleva fare ed amava, la caccia,la pesca,rifare il cortile di casa, riprendere un nuovo cane dopo la perdita... (continua)


MAURO MONTALTO 13/05/2015 - 11:40
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Il Mio Francesco…


Il Mio Francesco…
Il Nonno migliore al mondo...
Per me sei stato...
Coccolato sempre mi hai...
Unico al mondo...
Per me tu, sempre sarai...
Tante cose mi hai imparato...
Io con te… Uomo, sono diventato....

La tua presenza in casa...
Ancora io sento...
Come se quel giorno...
Non fosse mai arrivato...
Come se Dio...
Non ti avesse mai chiamato...

Un padre per me sei stato...
Come un figlio mi hai amato...
La vita per me avresti dato...
E per questo, sarai sempre ricordato...
Un pilastro della mia vita...
Tu, sei sempre stato...
E ancora come tale, sei considerato...
Anche adesso che te ne sei...
Per sempre andato...
Per me nulla è cambiato...
Il mio Sentimento per te...
È rimasto, immutato...

Ricorderò sempre...
I tuoi racconti...
Per farmi addormentare...
Della tua vita, ti piaceva raccontare...
Sarei stato millenni ad ascoltare...
Quello che la tua voce, mi poteva sussurrare...
Quando nel letto mi portavi...
Per farmi, addormentare...

Di quando ... (continua)


MARCO BOCANELLI 28/04/2022 - 02:12
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Il pescatore a strascico di Pellestrina


Conoscevo un tale con cui giocavo a scopone al quale ho sentito ripetere un centinaio di volte “Quelli sono stati i soli nove minuti di poesia nella mia prosastica vita”.

Gli occhi di una sconosciuta brillavano di quelle lacrime di spuma sull’arenile che sa portare solo il mare. Qualcuno quell’alba pescò due lacrime, qualcun’altra lo vide liberarle dalla rete.
Da quel giorno ne passarono altri 496 insieme, li contava come le contava i capelli e i granelli di sabbia.

Lo conobbi nello strascico dei suoi giorni. Il suo cuore aveva smesso di battere, anche se seguitava a vivere.

Un mattino quel male che l’aveva portata, gliela portò via. Le lacrime erano di sale sull’arenile, che sa ascoltare solo il mare. Rimase con lei fino all’ultimo, e anche dopo. La testa di lei appoggiata sulle ginocchia. Si portava la mano bianca sul viso e i capelli… era così piccola e fredda, lo era sempre. Eppure era il solo posto sicuro in cui niente lo turbava. Il suo posto perfetto.


(da “La... (continua)


Mirko D. Mastro 25/08/2021 - 05:32
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IL SENTIMENTO DELLA VITA


L andamento della mia vita mi insegna la sua difficoltà nel mantenere una linea precisa e rettilinea, mi fa capire la sua difficoltà nel darmi un equilibrio, affinché possa vivere senza paure, affinché possa star bene con me stessa, senza che l altro mi spaventi.
Già perché il mio malessere predominate è la paura accompagnata da un insofferenza che provo per un mondo corrotto, per quella gente disonesta, irrispettosa, indegna, che è preda dell odio e della violenza, che approva le armi e che incita a far guerra.
È uno scenario sofferente ed inquietante che mi imbarazza e mi colpisce da essere umano.
La mia mente rivendica quei sani principi che possiede ma che ormai non riscontra piu negli animi della gente, tra le vie e le piazze del mondo, sul volto di un ragazzino, sulla bocca di un adulto,negli abbracci fra gli "amici".
La paura di questo viaggio (vita) mi tormenta,
colora le mie giornate di grigio e mi allontana sempre più da quelle persone che van chiamando... (continua)

Vincenza Mezza 29/11/2015 - 18:56
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Il violinista


Abitava nel seminterrato di un condominio alla periferia di una grande città. Conduceva una vita molto riservata e gli altri inquilini lo intravedevano di solito all’imbrunire, quando con le spalle ricurve, andava a buttare il suo sacchetto dell’immondizia. Nel cortile usciva raramente, solo per stendere i panni e dare degli avanzi ai piccioni che si radunavano, per trovare qualcosa da mangiare e ciò dava molto fastidio agli altri condomini, per via degli escrementi lasciati dagli uccelli.

Non si sapeva quasi nulla di lui, della sua vita privata e se avesse dei parenti o meno. Certo, nessuno gli veniva mai a fare visita, né tanto meno gli arrivavano lettere o altro. Nel palazzo lo chiamavano “il musicista” infatti, spesso lo sentivano suonare il violino e dal tono della musica si percepiva che avesse le mani tremolanti.

Aristide, questo era il suo nome, era stato un professore di musica ed anche un compositore, aveva realizzato molti brani di grande valore artistico, ma adesso, q... (continua)


Anna Rossi 12/04/2021 - 03:22
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