Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Bianco Giardino A Natale sento meno il peso dei sogni non realizzati, il cuore galoppa felice incontro a mille altre fantasie, avvolto dalla tanta tenerezza e dall’affetto che circonda, mi abbandono ad interpretare le novelle speranze, ancora oggi mi rendono sicuro e invincibile, nell’intenso traffico delle storie, dei regali, che prendono direzione
verso la notte Santa. Mi circonda un paesaggio irreale, dall’angolo dei dispositivi ottici, pendono grappoli di umori natalizi, sciolgono, un’atmosfera calda e chiara sostituiscono un’antologia di sentimenti, leggeri e preziosi che scendono dal cielo di dicembre, compongono giochi di smeraldi trasformando tutto in felicità oramai certa, trasformando il mondo in un immenso parco dei divertimenti!! A gran velocità turbina l’amore, fra l’oramai matura passione, sono stato in grado di coltivarla, Natale è già in mezzo al mio Bianco Giardino, al chiaro di luna suona dolcissimo l’abbraccio, per il proseguito comune, lo scambio più importante fra i pacchi natali... (continua) FADDA TONINO 22/12/2021 - 09:08 commenti 10 - Numero letture:450
Buonanotte a tutti. E sogni d’oro Finché non mi coglierà la morte, starò dietro al cappello sulla seggiola spaiata accanto ai vostri letti ma quando giungerà il momento non dovrete temere…
Ogni sera in ogni parte del mondo vi troverete, potrete udire la delicatezza di poche, morbide parole. Tornerò la notte triste e felice, racchiuso nei sogni, tutti quelli che realizzerete. Rimasto solo a pensare, sentivo piano un pizzicato al pianoforte.
(Strappi 5/5)
Mirko D. Mastro 10/03/2024 - 11:18 commenti 2 - Numero letture:112
C.D.N. Ho affondato un dito nella piaga della follia
sono entrata,scacciata,rientrata niente è più bello di colui che mostra la parte più limpida della sua anima. Gli occhi del giovane cercavano di bere la mia immagine la ragazza batteva i piedi frementi sul pavimento levigato i suoi occhi comunicavano tenerezza la piaga si riaprì non le permisero di esprimersi la sua lotta ora con il sonno era sfiancante cercava i miei occhi io non potevo niente difronte al suo sonno provocato come avrei potuto gettarle la corda bianca dell'evasione? Ero riuscita a slegarla dai lacci di cuoio...ed ora il risultato era...una siringa...ma io non sapevo allora che liberarla significava condannarla a un sonno artificiale...gli infermieri..non volevano complicazioni e nessuna tirocinante a liberar colombe.... (continua) Anna Cenni 09/11/2021 - 14:15 commenti 4 - Numero letture:469
Carme- giglio d’acqua (…E quel flauto tornò a suonare armonico.)
Il vecchio taciturno guardò la mano tremolante, e capì. Riprese a scrivere a fatica, lentamente dell’avvenente Mata di incrollabile fede cristiana e comprovata etica. Di lei s’innamorò d’un amor corrisposto un condottiero saraceno, tal Grifone… S’interruppe, posò la penna e rovinò nella sedia a dondolo. Annusò l’aria e udì così prone per un’ultima volta quel canto. Lo trovò un mastro d’ascia di quei luoghi guidato dal dolce miagolio di una gatta nera. L’animale sedeva sui ginocchi dell’uomo, due gocce di rugiada pendevano dai suoi occhi alidi e il primo mattino lumeggiò su due lacrime allo stagno aggrappate al petalo d’una ninfea laconica che le adagiò tra le purezze più intime. ° Vorrei somigliassero a quello stagno gli ultimi giorni Mirko D. Mastro 13/04/2019 - 19:46 commenti 5 - Numero letture:858
Carme- la fioritura (…e riveder l’amata Etna lapillare.)
Ci mise del tempo a tollerare quel termine “lapillare”. Poi accettò il compromesso con la sua penna il vecchio taciturno, e tornò a scrivere. L’amore può voler dire aspettare. La giovanissima Fillide prese a scendere in spiaggia ogni giorno sperando di vedere all’orizzonte le navi che le avrebbero riportato l’amato, richiamato alle armi dal dovere della guerra, accorata al pensiero di mai più rivederlo. Ormai certa che il suo Acamante non sarebbe mai più tornato, si lasciò morire di struggimento. Sul finir dell’inverno, nonostante avessero contribuito a tenerlo lontano numerose avarie, fece ritorno l’impavido guerriero. La divinità protettrice degli amori fedeli aveva mutato la giovane in un mandorlo spoglio dai rami vizzi, ma riconoscendola strinse il tronco l’uomo dal rosso cimiero. Pianse disperato e l’albero, come percependo il tocco dell’amato, si ricoprì di impalpabili stami. ° Succede che sei maledettam... (continua) Mirko D. Mastro 07/04/2019 - 19:33 commenti 3 - Numero letture:833
Carme- sangue di Aci In quella scrittoria di Capo Mulini
l’uomo sembra guardare trasognato oltre la gora i mandorli in fiore. E scrive di una bellissima ninfa del mare e d’un pastorello perdutamente innamorati, e della bile e dell’ardore del ciclope invaghitosi di Galatea. Vistosi respinto, e scoperto che lei gli preferiva un mortale villico, decise di togliere la vita al rivale. La disperazione di lei impietosì gli dei che tramutaron Aci in un fiume ciclico che, riversandosi in mare sarebbe per sempre restato accanto alla sua ninfa. E quel flauto tornò a suonare armonico. ° Si diventa vecchi quando si cessa di sognare... (continua) Mirko D. Mastro 09/04/2019 - 19:37 commenti 13 - Numero letture:872
Carme- tra messi e fuoco Un pezzo di legno tornò
in superficie vivido, mentre il giovine non fece più ritorno. Figlio di un pescatore, addietro dalle sue numerose immersioni tutti lo volevano dattorno per sentir delle meraviglie viste. Cola ardeva d’amor per Etna e quando, scendendo ancor più in profondità vide che la Sicilia posava su tre colonne delle quali una sdrucciolava nell’infinito blu, piena di vistose crepe e segnata dal tempo, per evitare che l’isola sprofondasse decise di restare sott’acqua sorreggendola. Con la luna piena e il solstizio d’estate lascia di puntellare il piedritto per un istante una volta ogni cento anni per riemergere e riveder l’amata Etna lapillare. ° La vecchiaia, una lenta ma continua e progressiva obsolescenza... (continua) Mirko D. Mastro 03/04/2019 - 19:15 commenti 9 - Numero letture:945
Carmi Quelle che leggerete
sono le ultime quattro dedicatorie di un vecchio taciturno che attese la sua naiade tra elegie e ninfee nella scrittoria lungo una gora. Al mattino salutava i nannuferi in fiore, e si accompagnava dove Etna divenne il frutto divino della fusione tra cielo e terra, figura che cima verso la volta, la sfiora. Sedeva sulle grosse radici, e i piedi era come se penetrassero nelle profondità della terra. Quel giorno osservò un legno che galleggiava arso e fuligginoso. Quando Pan suonò il flauto divino, echeggiando l’armonia del silenzio, i fiori di loto mossero passi di danza cantando in modo melodioso. ° Talora mi capita di pensare a come saranno gli ultimi Mirko D. Mastro 01/04/2019 - 19:11 commenti 6 - Numero letture:908
Cavita\' sentite Sale il vento in rapida discesa
Nell'amore degli occhi, un cosmo al passaggio di un temporale scrolla rami penzolanti è buio pesto, che avvolge, niente rimane solo briciole di pane, nel giardino dei sogni di giorni nel sole che brilla brillando solamente lui. Ombre nel buio dei cipressi si dettano al mare ed un tempio per pregare, risale dal profondo mentre il vento tace triste, tuoni assordanti scuotono rami infiniti predatori. Nel sipario una danza spenta nei riflessi riprende le note in giorni cupi nuvole ammantate di cielo sospeso ed infinite comete raccolte tra cespugli dimenticati in periferie del cuore. Cavità sentite Proprio nel fluire delle notti, scorrono pensieri più vivi muovere pareti sottili, avverti, un turbamento è indispensabile chiedersi cos'è che ti spinge a non sentire il bisogno per mesi, anni, di cercare Vorresti che capisse chi si respinge accettando di buon grado questa decisione senza insistere, se insiste, costringe a far dire cose metà ... (continua) MARIA ANGELA CAROSIA 10/09/2022 - 22:59 commenti 4 - Numero letture:270
Cenni di Marceau Quando il sole si corica sulle preghiere dei bambini,
lui appare nel suo completo grigio e senza calzini… Loro ci insegnano Dicono che lui stette lì per un attimo, poi smise Ogni volta che il sole si stropiccia pigro gl’occhi dietro ai panni... (continua) Mirko D. Mastro 19/01/2023 - 09:45 commenti 6 - Numero letture:248
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