RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL GOBBO


C’era un gobbetto che piangeva a fiotti
sulla disgrazia che lo accompagnava.
Io l’ho sentito che si lamentava,
l’ho sopportato per parecchie notti.
Una sera passava a piazza Tuscolo
sempre piangendo, povero infelice,
uno lo ferma e, senti che le dice:
-Perché piangi? Per togliere quel...muscolo
c’è una cura che ti va benone
e dura almeno un mese e poi finisce:
tre volte al giorno e tutto ti sparisce
con una strofinata d limone.
Tre volte al giorno, però stai attento:
la devi strofinare per mezz’ora,
mattina pranzo e cena! E certo allora
ti sparirà la gobba in un momento.-
Al gobbo gli si accese la speranza.
Pensando a quell’amico che era morto
sotto la gobba, si infilò in un orto
dove ci son limoni in abbondanza.
Approfittò del fatto che era festa
e che l’orto quel giorno era deserto,
coglieva i limoni così svelto
che in due minuti ne riempì una cesta.
E così il gobbo la mattina appresso,
con la fiducia quasi illimitata,
incominciò la prima s... (continua)

enio2 orsuni 27/07/2017 - 12:24
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01/01/1970 - 01:00
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Il matrimonio degli altri


Tra me ed un invito di matrimonio faccio passare tanta roba ma un cugino che vola a nozze resta duro da schivare.
La cerimonia resta lontana quanto un sogno dal risveglio. Quasi mezzogiorno, il termoauto segna 36 gradi e c'è da credergli. La bestemmia che recito dentro è tenuta a bada dal padre dello sposo in onda sul mio retrovisore. 5 in macchina, perchè la famiglia grande ed allargata si chiama Sicilia. Io guido e sudo sino al mausoleo, direttrice Nomentana. I pochi presenti lanciano ombre affilate sull acciottolato della piazzola. Non so come, ma provo pietà per un paio di loro. Sudato e in anticipo, tiro boccate d'aria afosa che sanno di aperitivo all inferno.
Fa caldo, tanto caldo.
Siedo sull' unica panchina risparmiata da un sole assassino e fumo, ignaro che sto per scontare la prima croce della giornata. Due tipe sulla 70ina mi chiedono un po' di spazio per smezzare quel po' di ombra che avanza. Alzo gli occhi e non ci credo: sembrano figure sbucate dal buco di culo di qu... (continua)

Ilario Lekin 15/09/2016 - 22:14
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IL PAESE DEGLI ASINI E DEL GERUNDIO FERDINANDO


Assistiamo sempre più spesso, nei (sempre più rari) contatti frettolosi con persone della nostra quotidianità lavorativa e non, al degrado del loro modo di parlare che evidenzia sempre più spesso lacune lessicali anche sulle nozioni più semplici.
Basta poi guardare qualche programma televisivo di giochi a premi per ascoltare persone impreparate su argomenti anche banali, soprattutto geografia (non sanno collocare le nazioni principali, per non parlare della “tramontana” spacciata per vento dell’ovest o di Lodi confuso con Todi ecc.) che pronuncia espressioni storpiate, aggettivi a sproposito e verbi mal coniugati.
Tutti parlano di argomenti nei quali sono poco o per nulla informati e si erigono a depositari di verità assolute.
Il ceto produttivo e i pensionati sono in balia delle verità dettate dai giornali più importanti (pure loro con strafalcioni linguistici) che “orientano” l’opinione pubblica rimpinzandola dal mattino alla sera di bufale inverosimili (più famose come fake ne... (continua)

Domenico De Marenghi 29/12/2017 - 22:20
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Il re dei pagliacci


In un mondo distratto, "tarantolato" dove nessuno legge più, pressato dalla mancanza di tempo e dagli impegni sociali, e che nel migliore dei casi riesce a far scorrere sotto gli occhi non più di mezza pagina formato A4, il ruolo del "poeta bistrattato" è quello di un "vaso di coccio" di manzoniana memoria, il quale viaggia insieme a migliaia e migliaia di "vasi di ferro", dove l'espressione dominante è solo ed esclusivamente quella del "dio denaro".
Le idee espresse dal povero poeta non "rendono a sufficienza" e sono "economicamente inutili" al mondo degli affari della carta stampata, così il poveretto è costretto a cambiare mestiere se vuole guadagnarsi un pezzo di pane.
Scrive quindi nella convinzione (sbagliata) di essere letto ed apprezzato, mentre non s'accorge (poverino) che scrive solo per sè stesso, nella vana illusione di diventare un giorno famoso, nel mondo difficile e splendido (???) della letteratu... (continua)

Domenico De Marenghi 12/10/2014 - 21:10
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