RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Fedora passò sul capo di Dio


Buonanotte a tutti. E sogni d’oro


Ogni sera in ogni parte del mondo s’ode la delicatezza di poche, semplici parole pronunciate da diversa sembianza ma lo stesso volto dai lineamenti morbidi e labbra sottili.
Torna tutte le notti, triste e felice, racchiuso nei sogni.
L’uomo col cappello sulla seggiola spaiata accanto al letto, si alza e scrive

Uno dei problemi più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto (Francesco Burdin)


Nulla ebbe a dire
del cappello ancor in testa
la generosa falda
dei versi di De Nerval
e righi fermati e pizzicati,
girati dalla corda.

(Strappi 4/5)


in calce “Ahimè! quanto dev'essere felice la morte dell'uccello, nei boschi” –G. de Nerval


Nota: nasce a Parigi nei primi del ‘800, figura di spicco del romanticismo letterario.
“Il 26 gennaio 1855, all'alba pallida di un mattino di miseria, Gérard de Nerval è trovato in un angolo sordido tra vicol... (continua)


Mirko D. Mastro 06/03/2024 - 04:55
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Felicità che non ferisce


La ricerca della felicità
dovrebbe avvenire senza ferire le altre persone
specialmente se son persone fragili ed indifese
specialmente se son persone buone...
Tutto ciò forse in questo mondo è utopia
ma ci son mille modi di essere felice senza ferire le altre persone
ad esempio bere un buon caffè
ad esempio guardare una partita di calcio alla televisione...
Ad esempio masturbarsi per un'attrice
ad esempio visitare una città che non s'era mai vista
e potrei continuare per giorni interi
e potrei rendere interminabile questa lista...
Se sei felice in cose che non feriscono nessuno
qualunque cosa ti dicono gli altri vai avanti lo stesso
perchè essere felici in cose che non feriscono nessuno
è il segreto per stare bene con gli altri e con sè stesso... (continua)

Davide Zocca 27/01/2019 - 10:55
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Fiori d'arancio


Una magnifica giornata di sole si annunciava. Cristin si morse le labbra subito dopo aver pronunciato:
- Com’è bella questa mattinata. "
Guardò disorientata Maichol che nervosamente andava su e giù, volendo permeare il suo stato d’animo che fallì miseramente all’esclamazione del parroco:
- Fatti, coraggio figliolo!. "
Aldilà dei vetri della stanza di rianimazione, su un lettino singolo posto vicino alle finestre, un fascio di luce soleggiata, illuminava un profilo esile di giovane donna. Quella sagoma sconosciuta ed inerme era adagiata lì da diversi mesi, senza identità. Maichol guardava quel viso spento, fantasticando gli umori, il colore dei suoi occhi, la pace interiore che di sicuro era stata per diversi anni la padrona di quel volto. Aveva un corpo esile, seni piccoli e fianchi stretti, apparentemente dimostrava ventitre anni. Tuttavia nessuno aveva denunciato la sua scomparsa, solo un cagnolino solitario, ogni mattina puntuale si recava da lei a trovarla. Fu propri... (continua)

Naidas Santacruz 10/04/2020 - 15:44
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Fiori di pesco


Fiori di pesco

I rosaceei petali penduli dai rami,si librano in volo ,come leggere farfalle carezzati dai soffi di maggio .
Tutto è un fermento di vita l 'aere gentile ha l'odor del miele, dei pollini ,della rosa .
Il ronzio delle vespe laboriose non si ferma da mane a sera ed un fascio di luce scrolla le fronde dai novelli polloni ,che si destan dal verno.
Ai pie del pesco giovinili
amorosi sguardi dei giovinetti, impressi dai fecondi affetti.
La vita risplende nei loro gesti , freschi e innocenti ai primi sensi .
Ah beltà felice che dai la spe 'dei giorni ,
cone sei santa che le menti confondi.
Si guardan nei purissimi occhi come due fiumi uniti ,cercan di sfociar nel mare .
unico respiro d' anime pie.
S 'adorna di margherite , azzurri glicini,
odorosi gelsomini.
Eternale amor sotto quei rami sussurrato,
mai rapito dal vento ,ma saldo come le
radici del pesco .
Dolcemente il giorno culla i due amanti ,
tempo soave da non divider con... (continua)


corrado cioci 05/04/2023 - 15:00
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Fra stucchi dorati volteggia l'animo


Stucchi dorati
flessi in statiche pose
fra buie immagini guardavano.
Immersa in vuoti corridoi
filtrava luce stanca,
tra piombi e vitrei inganni
dormivano le stanze.
Tutto parlava in silenzio
senza nulla proferire.

Mosse lieve un dito
indicando uscite
una marmorea statua.
Dipinti mostravano
colori accennati,
patine grigiastre,
inscritte nelle tonalità
nere, si confondevano
con penombre non volute.
Minuti voltavano il cerchio
dando le spalle alle ore.
Occhi, in serie ripetute,
da finestre spente osservavano
movimenti che non c'erano.

“Stanze, vuote stanze
tra il desiderio di conoscenza
e la consapevolezza del non sapere
aspettano.”

Intonaci cadenti
caduchi nell'io
fermi negli intenti
piangevano in silenzio
lasciando righe brunite
che disegnavano sui muri
il senso inverso della vita.
Muto si dondolava
su di una altalena un affresco
ergendosi a guardiano.
Nel suo incedere
in volteggi
concedeva agli ambienti
scricchiolii mesti e ripetitivi.
... (continua)


genoveffa genè frau 08/07/2022 - 16:35
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Fusterisi


Maestri falegnami Farci

Erano cinque fratelli
Figli d’arte
che lavoravano assieme
erano maestri del legno,
l’arte della falegnameria
ogni incastro o mortasa
sapevano la via
perché appresero
dal padre Lazzaro con uno Zio.
Il legno non aveva segreti
E nel prezzo erano onesti
Vissero da maestri.
Vorrei ricordarli tutti.
Pietro Tanino, Franco, Paolo, Luciano,
sempre con scalpello e pialletto in mano.
Erano anche simpatici
col loro intercalare cagliaritano
con voce da soprano
ma sempre pronti per dare una mano.
Raccontavano le loro gesta
ma di loro qualcosa resta
i loro insegnamenti nella mia testa.
Grazie per quello che mi avete insegnato.
fratelli Farci riposate in pace
perché senza voi
la falegnameria tace.... (continua)


Francesco Cau 15/01/2024 - 19:14
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Gianna la matta


Mi ero svegliato con una insolita eccitazione, una voglia di vivere ed uscire da queste quattro mura, che prima non mi era mai capitato. La ragione era semplice: dopo quasi due anni di frequentazione del Centro di Igiene Mentale di Torino, finalmente il direttore sanitario, consultatosi con la dottoressa Vergani Annalisa, aveva deciso che potevo uscire senza accompagnamento.
Anzi, non solo potevo uscire, ma dovevo anche sbrigare alcune pratiche semplici per conto del Centro.
Insomma, mi era stato dato l'incarico di consegnare la biancheria sporca alla lavanderia Calimero, associata con il nostro CIM, e ritirare quella pulita. Un incarico di responsabilità. Dovevo fare venti euro di gasolio al furgone, firmare la bolletta di accompagnamento, e mi era stato permesso pure di fare colazione al bar.
« Questi sono venticinque euro » , mi aveva detto il direttore, « so che farai le cose per bene »
Esagero se dico che mi sentivo euforico? Ormai ero un paziente guarito, e le uniche med... (continua)

Mino Colosio 04/12/2023 - 16:06
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Giustezza palesata- Alinea I


Nitente

Son qui da talmente tanto tempo, che nemmeno ricordo…


In quella notte giudaica,
sotto un cielo fulgido
e per nulla coperto
Giove e Saturno in una sola orbita
mostravano pastori e greggi
che ancora dormivano all’aperto.
In quel tredici novembre
dell’anno sette avanti cristo
il mio babbo, edile in Betlemme,
bussò alla bottega di Giuseppe per
annunziare al marangone la paternità:
basito, imboccò la viuzza lemme.

Se ti piace far credere cadesse
la neve fa pure, che fosse
il venticinque dicembre dell’anno zero.
Ma stavi nel magazzeno
del padre mio, in un caldo covile.

Lo so, perché io c’ero.


-Dentro queste Cronache azzimate da poema in sei alinee, la fede come a volte accade non è che il motivo addotto a discolpa di ben altro.
Non chiede altro l’autore che la pazienza dell’attento lettore…... (continua)


Mirko D. Mastro 31/01/2023 - 21:30
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Giustezza palesata- Alinea II


Dal frontone spezzato

A Betseda il disgraziato ciecomuto
che subdolamente graziasti aveva
un nome: io e Samuel prima delle tue frodi
giocavamo sempre alle tabulae lusoriae.
E dalle tavole orizzontali con le dodici
linee, alle tavole incrociate con tre chiodi
il passo è breve Rabbi, non trovi?
Il sudario adulterato poi è stata una trovata
da maestro, Maestro… e quel tre aprile
dell’anno trentatre infilare via Della Fuga
al crocicchio con via Crucis per eclissarti
a guisa del natante imbozzato sull’arenile
non era niente altro che una lapalissiana
conseguenza al tuo disegno preternaturale.
Per quello sciagurato scusso, ma scrio
feci erigere sul crocevia un’edicola a egida
di un’epigrafe citante “La veridicità
di una testimonianza ”, ove potergli dire addio.


Io ci sono ancora…


-Dentro queste Cronache azzimate da poema in sei alinee, la fede come a volte accade non è che il motivo addotto a discolpa di ben altro.
Non chiede altro l’autore che... (continua)


Mirko D. Mastro 02/02/2023 - 22:01
commenti 6 - Numero letture:291

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