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Lydia

Lentamente il giorno si stava assopendo.
Il sole,nel suo pigro calare,dipingeva il cielo coi suoi colori più belli. Alcune rondini,preludio di una primavera che tardava ad arrivare,giocavano ad inseguirsi;
delle piccole scie nere,perfettamente in contrasto col rosso creato dal tramonto.
La spiaggia,regno incontrastato di una colonia di gabbiani reali,veniva accarezzata dal mare,seguendo un ritmo quasi perfetto, creando una musica silenziosa che
armonizzava,suo malgrado,il cupo rombo dei motori che di tanto in tanto sfrecciavano sul lungomare.
Sull’immenso piano azzurro,apparivano quasi timidamente le prime barche da pesca,che tornavano ad affrontare l’oceano dopo una lunga settimana di tempesta. I lunghi
bilancieri,erano perfettamente mimetizzati con l’orizzonte.
Da dietro la collina del ciliegio che sovrastava la piccola cittadina di Monroe,la luna faceva capolino,come se volesse accertarsi,prima del suo ingresso,che il sole
si fosse del tutto addormentato.
Andy aprì la porta di casa, fissò il divano con avidità, avrebbe voluto sedersi dopo una massacrante giornata di lavoro. Poi diede un sguardo alla foto posta sul
mobile d’ingresso, il primo piano di una bellissima ragazza sorridente. Le mandò un bacio: < Buona sera amore, a dopo>. Si affacciò alla finestra,e attese quasi in
contemplazione,che il giorno svanisse.
Era ancora presto per ammirare le prime stelle,ma la notte stava guadagnando la sua posizione,e da li a poco il cielo avrebbe mutato il suo colore.
La sua abitazione,posta al secondo piano di un antico palazzo di fine ottocento,era rivolta verso il mare. Da quella posizione poteva osservare il lungo litorale che
formava una grande e larga curva . Vedeva le barche ormeggiate sulla spiaggia,le lunghe passerelle,stracariche di turisti intenti a godersi la fresca brezza marina
durante la stagione estiva.
Vedeva il mare. Quel mare che lui amava tanto,e che allo stesso tempo odiava in egual misura.
Si accese una sigaretta,una macchina sfrecciò a velocità elevatissima attirando l’attenzione e lo sdegno di alcuni passanti.
Si ricordò di quella volta che insieme a Josiah,suo cugino, ubriachi marci,si misero a fare una corsa sul lungomare. Lui con la sua potente Dodge, e suo cugino con
un’altrettanto potente Corvette.
< Bei tempi quelli!> esclamò ad alta voce.
Poi quasi a voler continuare un discorso con se stesso,continuò
< si ma a quell’ora non c’era nessuno sulla strada,eravamo pazzi,è vero,ma pazzi lucidi … pazzi, lucidi e ubriachi> sorrise.
“certi non diventano mai pazzi,quanto noiose possono essere le loro vite” . Aveva letto questa frase da qualche parte e non si ricordava dove, ma sembrava si legasse bene a quei ricordi.
Del resto se non fosse stato per la sua pazzia,non avrebbe mai incontrato Lydia.
Fissò il cielo,era ancora presto. Era ancora presto per incontrarsi con Lydia: il suo amore.


2
Pioveva forte quella sera,le previsioni del tempo non proclamavano nulla di buono. Anzi,avevano consigliato alla popolazione di stare dentro e di non uscire se non per
necessità.
La coda di un uragano avrebbe attraversato la piccola cittadina,non c’erano grossi pericoli,ma la prudenza in quei casi non è mai troppa. E soprattutto,è meglio non
fidarsi dell’ottimismo dei metereologi.
Andy non era uno che amava ascoltare consigli,e cosi quella sera,pur non avendo nulla di urgente da fare, né tanto meno nulla di necessario,decise di uscire ugualmente.
Avviò il motore della Dodge e si avventurò nella bufera.
Beata incoscienza! Dietro l’angolo tra la quinta e l’ottava strada si accorse di una macchina in panne,al fianco dell’autovettura una ragazza si sbracciava
animatamente; era una chiara richiesta di aiuto.
Andy si accostò,non c’erano le condizioni per fermarsi e vedere quale fosse il problema dell’auto,e cosi fece salire la ragazza in macchina e si avviò verso un luogo sicuro.
<Stupide macchine> esclamò Lydia< si fermano sempre quando non dovrebbero>
<E’ questo il vero problema delle macchine> disse Andy accennando un sorriso < non ti puoi fidare di loro>
La ragazza abbozzò un sorriso,senza riuscire però a nascondere il suo attuale stato di disagio.
Del resto come dargli torto,si trovava in macchina con uno sconosciuto,nel bel mezzo di un uragano e non sapeva dove quel ragazzo la stava portando.
Andy intuì la preoccupazione della ragazza,e,quasi a volerla rassicurare disse< dimmi dove ti devo portare>
Quella frase unita all’aspetto da bravo ragazzo che Andy possedeva,fecero subito intravedere sui lineamenti di Lydia un chiaro segno di rasserenamento.
<Ti direi di accompagnarmi a casa> disse Lydia< ma abito a quasi cinquanta miglia da qui,e con questo tempo non sarebbe una buona idea>
Andy tacque per qualche secondo,riunì i pensieri e le rispose
< allora possiamo fare due cose: ti posso accompagnare alla stazione di polizia,e aspetterai li la fine della bufera,o se ti fidi> fece un lungo respiro< possiamo
andare a casa mia,quando il brutto tempo sarà passato,andremo a sistemare la tua macchina e potrai tornartene a casa>
La risposta di Lydia non si fece attendere< andiamo a casa tua,mi fido!>
La Dodge si inoltrò nella tempesta,e dopo qualche minuto i due ragazzi,si ritrovarono tra le rassicuranti mura di un’abitazione.
Andy era un ragazzo molto ordinato,e contrariamente a quanto Lydia si aspettava,la sua casa non rientrava nello standard delle case abitate da ragazzi single. Ogni
cosa era al suo posto,e anche l’arredamento,delineava il gusto raffinato di chi l’aveva scelto.
< li c’è il bagno> disse Andy indicando una porta< se vuoi asciugarti,fai come se fossi a casa tua. Io intanto preparo della cioccolata calda>.
La tempesta passò,e una leggera brezza pulì il cielo dalle nubi,ma i due non si accorsero di quanto stava accadendo fuori,intenti a parlare,a conoscersi a raccontarsi.
Solo a tarda sera,quando ormai il buio aveva coperto ogni cosa,Lydia si rese conto di quanto si era fatto tardi,e chiese ad Andy di accompagnarla alla macchina.
Nonostante l’oscurità,Andy riuscì a rifar partire il mezzo di Lydia.
E cosi i due si salutarono dopo essersi scambiati i relativi numeri di telefono.


3
La sigaretta si era spenta tra le dita dell’uomo,che continuava a fissare la spiaggia . E quando i suoi occhi non guardavano la terra,erano rivolti verso il
cielo,intenti a cogliere l’apparire delle prime stelle. Un lungo cilindro di cenere si stacco da ciò che restava del filtro,e venne trasportato dal vento fino a quando
non incontro l’asfalto frantumandosi.
La notte era calata,e la stella polare,l’astro che per primo appare nel cielo,quello che dava la rotta agli antichi navigatori,apparve.
Cosi come il cielo,anche l’animo di Andy si era rabbuiato,
Ora la speranza si era tramutata in disperazione,i suoi occhi lucidi dalla rabbia e dal dolore,stavano a dimostrare la rassegnazione che invadeva il suo cuore. La
rassegnazione di non riuscire a cancellare i ricordi. Come se una forza invisibile lo costringesse a tenere gli occhi aperti e a guardare un film che odiava.
Era una calda sera di giugno,Andy e Lydia,erano usciti con la barca.
L’idea era quella di festeggiare il compleanno della ragazza su una barca in mezzo all’oceano. Aspettare li la mezzanotte e stappare insieme una bottiglia di raffinato Champagne Francese.
Nell’attesa della fatidica ora,i due facevano progetti sul loro futuro. Nei loro sguardi si leggevano i sogni di due persone,sogni che il contesto che stavano vivendo,rendeva ancora più magici.
Il mare,le stelle la luna,la splendida costa illuminata; il tutto avveniva in una perfetta armonia.
Erano cosi immersi nei loro sogni,che non si accorsero del rombo dei motori di una grossa imbarcazione,che proveniva in lontananza.
Solo quando questa fu a pochi metri dalla piccola barca,Andy si rese conto di ciò che stava accadendo,fece in tempo ad accendere il motore e spostarsi dalla rotta
della grossa barca.
Un movimento brusco che causo la caduta di Lydia in mare.
La vide dimenarsi per qualche secondo,poi,come inghiottita dall’oceano spari nel blu più profondo.
Andy non attese un attimo,e dopo aver realizzato quanto stava accadendo si lanciò in mare,ma le correnti forti dell’oceano non lo aiutarono. Urlava e si immergeva, e
ancora,urlava e si immergeva.
L’equipaggio della grossa imbarcazione non si rese nemmeno conto di quanto era successo,e luci rosse e verdi,presto sparirono nella notte.
Andy risalì sulla barca in preda alla disperazione a al panico,raggiunse la riva e subito chiamò i soccorsi.
Il corpo di Lydia non fu mai ritrovato.


4
La notte era giunta.
Le stelle ora disegnavano il cielo con le costellazioni. L’orsa maggiore si vedeva chiaramente, più a destra c’era la cintura di Orione. < che spettacolo magnifico>
pensò Andy,mentre una leggera brezza gli accarezzava il volto.
Era una sensazione piacevole,se non fosse stato che quella stessa brezza, ora stava spingendo delle nuvole che si apprestavano a coprire la luna,intenta a splendere in tutta la sua magnificenza.
< No … no … no> urlò Andy < non adesso>.
La sua richiesta venne ascoltata,e quella stessa brezza ora stava spingendo le nubi lontano dalla luna,facendola nuovamente risplendere nella notte.
Andy guardò l’ora,mezzanotte era passata da qualche minuto.
I suoi occhi ora,erano fissi sulla spiaggia,la città si stava addormentando,nessuna macchina circolava,il lungomare era deserto.
Più la luna si alzava in cielo,più il suo riflesso argenteo si allungava sul mare fino a diventare una sottile linea luminosa.
E fu proprio in prossimità di quella linea che univa con un filo immaginario il mare e la terra, che apparve una figura femminile,eterea ,splendente , coperta da una
lunga tunica bianca . A piedi scalzi passeggiava sulla spiaggia come se fosse immersa in migliaia di pensieri.
I suoi capelli,mossi dal vento, ondeggiavano con eleganza e misteriosa armonia.
Due grosse lacrime solcarono il viso di Andy,e fu allora che la ragazza si voltò verso l’uomo regalandogli un raggiante sorriso.
< buon compleanno Lydia> disse Andy. Lei continuò a fissarlo ancora per qualche minuto,e in quel suo sguardo si racchiudeva una tempesta di sentimenti. Poi riprese a
camminare seguita dalla luna e da quel fascio ammaliante che sembrava dipinto sul mare.
Scomparve cosi come era apparsa,e le nuvole tornarono a coprire l’astro notturno.
Andy rientrò in casa,e si sedette sul divano. Lì,cullato dai ricordi,si arrese al sonno
Tutto ciò che non vediamo,non significa che non esiste,la notte è la porta che collega il mondo del visibile,al mondo dell’invisibile
Ciò che avvenne nella piccola cittadina di Monroe,con molta probabilità avviene in questo momento in una moltitudine di luoghi.
La notte rimane il momento migliore per far si che le anime appartenenti a questo mondo e le anime che abitano mondi paralleli,si incontrino,rendendo l’amore l’unica
forza in grado di contrastare la morte . E benché risulti difficile credere a determinati avvenimenti,benché la nostra mente faccia fatica a metabolizzare simili
episodi,dobbiamo prendere atto che siamo circondati da entità misteriose che in qualche modo condizionano la nostra esistenza.




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Opera scritta il 06/02/2015 - 19:58
Da Enzo Mazzone
Letta n.1197 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Un racconto delizioso e surreale, che ci regala per un attimo l'illusione di non rimanere soli e di continuare ad essere accompagnati dalle persone care ormai lontane!
Bravo!
Ciao Elisa

elisa longhi 07/02/2015 - 14:35

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Struggente e affascinante racconto che mi ha catturato ,molto bello sperando sia solo frutto di fantasia la tragedia narrata,eccellente

genoveffa 2 frau 07/02/2015 - 09:32

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un racconto affascinante, abbellito da meravigliose immagini,veramente bello!I MIEI COMPLIMENTI!Ciao!

Anna Rossi 07/02/2015 - 06:17

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