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Il potere dell 'amuleto azzurro

Non ero mai stato al museo della mia città, nemmeno da studente. Chissà perchè quel giorno decisi
di andarci. Non potevo immaginare cosa mi sarebbe successo.
Sono una persona abbastanza colta, o meglio, ho sempre creduto di esserlo.
Non sono un tipo da discoteca, non amo gli ambienti caotici e troppo affollati, eppure non ho mai speso un minuto del mio tempo per visitare un museo nella mia città.
Ho viaggiato in lungo e in largo per l'europa, assaporando ogni cosa delle città in cui stazionavo, visitando mostre e cattedrali di cui rimanevo affascinato, ma della mia città natale conosco solo le piazze principali. Un pò me ne vergognavo ad essere sincero, ma non mi ero proprio mai posto neanche il problema, fino a quel lontano Natale di cinque anni fa.
Ricordo che quello era un Natale anomalo un pò per tutti gli abitanti di Torino. Il termometro segnava 12 gradi e la gente si lamentava che non ci sarebbe stata quell'atmosfera tipica natalizia senza il freddo e la soffice neve sui tetti e sulle strade. Era un pomeriggio della vigilia quando mi ritrovai a camminare spensierato per via Roma, osservando i negozi addobbati per l'occasione.
Non amavo particolarmente il Natale, ma forse perchè semplicemente non avevo nessuno con cui condividerlo. La mia vita era tutta incentrata sul lavoro e sulla musica.
Mi fermai davanti ad una bancarella di oggetti antichi e il mio sguardo fu catturato da uno strano amuleto. Sembrava davvero un pezzo antichissimo ma sapevo bene che era solo una di quelle ricostruzioni che ti spacciano per costosissimi cimeli del passato. Ma a parte questo mi affascinava. Per un breve periodo della mia vita avevo iniziato a collezionare pietre preziose che trovavo durante i miei viaggi all'estero e quell'amuleto mi attirava parecchio.
"Scusi, a quanto lo fate?" chiesi all'anziano signore seduto dietro la bancarella, indicando l'azzurra pietra incastonata in una cornice argentata.
"Lei a quanto lo comprerebbe?" rispose lui, guardandomi con aria interrogativa, toccando la sua lunga e sporca barba bianca.
"Ma non saprei.. a vederlo così sembra una ricostruzione.. non ci spenderei molto."
"Ricostruzione? Lo guardi bene giovanotto. E' autentico, glielo garantisco!"
Guardai bene l'amuleto tenendolo in mano, emanava una luce stupenda, quasi da infondere energia. Lo volevo assolutamente, ma non volevo spendere troppi soldi.
"Ne ho uno simile a casa, ricordo che lo pagai sui 50 euro.."
"50 euro? Ha molto più valore giovanotto!"
"E quanto varrebbe allora?"
"Facciamo 100 euro, e in omaggio le do anche un biglietto per il museo egizio."
"Un biglietto per il museo?"
"Tenga tenga, ottimo affare! Ma è valido solo per oggi!"
Pagai il vecchio signore, poi più tardi, capii il motivo di quel biglietto omaggio, l'ingresso al museo quel giorno era gratuito.
Feci un mezzo sorriso tra me e me, mettendomi al collo l'amuleto appena comprato, con il dubbio di esser stato raggirato come un pollo.
Decisi così di entrare in quel museo che mai avevo visitato e siccome avevo la giornata libera colsi l'occasione.
Appena entrato mi resi conto di essere totalmente immerso in un mondo antichissimo e affascinante.
Mummie scheletriche, sarcofagi dorati, papiri consumati dal tempo e geroglifici incomprensibili decoravano le ampie sale, trasportandomi con la mente in antiche epoche dominate da potentissimi dei e temibili faraoni.
Mi aveva sempre attirato quel mondo ormai perduto, ma non avevo mai avuto modo di vedere da vicino oggetti che erano soppravvissuti per migliaia di anni. Continuai a girovagare per quelle sale assorto dai miei pensieri, quando la mia attenzione venne rapita da un sarcofago alto quasi tre metri, posizionato in una grandissima teca di vetro.
Rimasi più di cinque minuti ad osservare i geroglicifi incisi su di esso, quando ad un tratto notai un particolare che mi lasciò perplesso.
Incastonato sulla parte frontale del sarcofago, vi era un amuletto azzurro, uguale identico a quello che avevo comprato poche ore prima. Mentre mi domandavo come fosse possibile una coincidenza tanto bizzarra, l'amuleto appeso al mio collo iniziò ad irradiare una luce azzurra.
Rimasi impietrito per qualche secondo pensando di avere un'allucinazione, ma non mi sbagliavo, ero lucido. L'amuleto stava davvero brillando di luce propria. In quel momento tornai a guardare la pietra sul sarcofago e con mia grande sopresa vidi che anche quella iniziava ad illuminarsi, come se stesse rispondendo al mio amuleto.
"Ma che diavolo sta succedendo?" dissi tra me e me.
Mi guardai attorno impaurito, non c'era nessuno in quella sala, non sapevo cosa fare, e mentre cercavo di capire cosa stesse succedendo, la luce dei due amuleti continuava a crescere , fino ad irradiare tutta la stanza. Il sarcofago iniziò a tremare lentamente, la teca di vetro scricchiolava come se stesse per esplodere e il mio amuleto si alzò in aria, attratto dalla luce accecante proveniente dalla pietra di fronte a me.
In un attimo fui catapultato verso quella luce come una calamita, chiusi gli occhi dalla paura e quando li riaprii non potevo credere a ciò che stavo vedendo. Portai le mani sul viso , sfregandomi bene gli occhi , dandomi qualche schiaffo. Ero sveglio, non stavo sognando. Davanti a me s'innalzava un sarcofago monumentale, alto più di quindici metri. Non ero più in quella sala del museo, intorno a me non vi erano più le teche in vetro e gli antichi oggetti preziosi, ero finito in un'altra dimensione, in un mondo completamente diverso. Guardandomi bene attorno capii che ero in una sorta di tomba totalmente decorata con geroglifici e piccole statue egizie.
"Tutto questo non può essere vero." Guardai il mio amuleto tenendolo con la mano tremante e cercavo di realizzare ciò che stava accadendo. Eppure non facevo uso di
droghe ormai da anni. Era passato almeno un anno dall'ultimo spinello, e sinceramente non mi aveva mai fatto un effetto simile. Sentivo l'odore degli incensi posizionati vicini alle torcie sulle pareti. Per quanto assurdo fosse quella situazione, era tutto troppo reale per essere un'allucinazione o un sogno.
Cercai di mantenere la calma e iniziai ad ispezionare quel luogo in cerca di una via di fuga, ma la stanza non aveva uscite. Mi sentivo in trappola.
Poco dopo sentii un rumore provenire dal sarcofago. Rimasi immobile, le mani mi tremavano e il cuore batteva forte dalla paura. Pian piano mi avvicinai al sarcofago, il rumore sembrava quasi un rintocco regolare, come il suono di un metronomo. Mi feci coraggio e appoggiai la testa al freddo busto del sarcofago e il suono cessò all'improvviso.
Sentivo solo il battito del mio cuore aumentare all'impazzata, sovrastando il silenzio infernale che era tornato a regnare. Una goccia di sudore mi cadde dalla fronte, vaporizzandosi sul terreno sabbioso. Poi un colpo potente mi fece sobbalzare. Ce ne furono altri ancora, sempre più forti. Mi allontanai paonazzo,cadendo a terra dallo spavento. Dalla parte inferiore del sarcofago si aprì una porta e da esso uscì una figura mitologica che si erse possente davanti ai miei occhi.
Aveva il corpo umano, ma aveva la testa di un falco nero, con occhi grandi e gialli che mi fissavano. Cercai in tutti i modi di alzarmi in piedi ma le gambe tremavano e mi accorsi che sotto di me il terreno iniziava a muoversi come delle sabbie mobili. L'uomo-Falco si avvicinava a grandi passi , tenendo una lancia con la mano destra, che mi puntava addosso minaccioso. "No, tutto questo è assurdo!" I miei piedi iniziarono a sprofondare nella sabbia , facendomi cadere nuovamente. Era davvero arrivata la mia fine? Stavo davvero per essere ucciso da quella figura mitologica , in quel posto assurdo? La sabbia continuava incessante a risucchiarmi, sentivo le gambe immobilizzate e il busto iniziava a sprofondare, mentre osservavo agghiacciato la punta della lancia, sempre più vicina al mio torace.
Mi muovevo come un pazzo, ma più cercavo di liberarmi e più finivo inghiottito dalla sabbia. Ricordo solo gli occhi gialli del falco, fissarmi per l'ultima volta prima di sparire completamente in quell' abisso.



Aprii gli occhi.
Ero vivo. Il volto sudato e le gambe ancora indolenzite.


"Allora Giovanotto! Son 5 minuti che fissi come un ebete quell'amuleto! 80 euro e chiudiamo l'affare!"


"...No guardi, mi sa che ho cambiato idea.."


Non ero mai stato al museo della mia città, nemmeno da studente... E penso che mai ci metterò piede.




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Opera scritta il 08/05/2015 - 18:16
Da Axel Super Tramp
Letta n.1228 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Sicuramente una saggia decisione,una visione premonitrice, racconto piaciuto,complimenti,letto d' un fiato,molto bello

genoveffa 2 frau 09/05/2015 - 08:01

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Un appassionante et creativo racconto sequelato con maestria... Lieto weekend

Rocco Michele LETTINI 09/05/2015 - 07:51

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ciao forse non ci crederai ma anch'io mi sono ispirata per la scrittura creativa al museo egizio di Torino,sono stata sempre affascinata dalla storia dell'antico Egitto.Il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo,coinvolgente dall'inizio alla fine.CIAO

Anna Rossi 09/05/2015 - 03:02

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