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La resa dei conti.

Mi vidi riflesso sullo specchio dell'acqua. Dalla ferita sul collo usciva ancora sangue. Fortunatamente, l’artiglio del drago mi aveva solo sfiorato.
L’avevo ferito, ma qualcosa mi diceva che non se ne era andato. No: quel drago ed io avevamo un conto in sospeso ed era giunto il momento di chiudere il conto.
Due colpi di vento particolari.
No, non era vento: era un battito d’ali.
Alzai lo sguardo. Su nel cielo si ergeva il leggendario drago Krohn.
Ci fissammo con rabbia.
-A noi due…- sussurai a denti stretti. Krohn capì: ruggì fortissimo e sputò fuoco minaccioso.
Lo scontro iniziò.



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Opera scritta il 27/08/2015 - 23:05
Da Andrea Motta
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