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PROFUMO DÌ VIOLA

Sono trascorse solo dodici ore,
della tua presenza sento ancora l’odore.
Volteggiavi nell’aria come una farfalla,
ieri sera tra tutte eri la più bella.
Dolce, gentile, elegante e sensibile,
la tua immagine è un ricordo indelebile.
Ti sei presentata con modi tanto garbati
le orecchie sentivano musica di mille violini suonati,
I tuoi profondi occhi color mistero
sfioravano i miei fonte di desiderio.
Avrei voluto appoggiare le mie labbra sulle tue
avrei voluto raccontarti la storia di noi due:
“Di quegli sguardi che si sfioravano sfuggenti
di quelle parole che erano lame taglienti,
di una principessa dal cuore buono e viso d’angelo
di un invitato costretto ad osservarla da un piccolo angolo”.
Ti Sarei rimasto accanto tutta la serata
se non avessi saputo che eri ad altri legata



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Opera scritta il 28/01/2016 - 23:24
Da VINCENZO ANGELINO
Letta n.1380 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Intensa, romantica e dolorosa...complimenti! Buona giornata,

Chiara B. 29/01/2016 - 10:12

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Colpito da una freccia vagante del dio dell'amore. Guarirai, e sarai colpito da un'altra freccia, che sarà quella giusta. ***** Poesia da conservare. Buona giornata.

franco buniotto 29/01/2016 - 08:40

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Mi è arrivato questo profumo delicato di viole BRAVO

Maddalena Clori 29/01/2016 - 07:27

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