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Il tunnel degli orrori

Feci conoscenza con la città eterna all'età di dieci anni.
Erano le prime ore del mattino e Roma stava già affaccendata nel suo traffico scuro di metropoli che non dorme mai. Mi colpirono i sampietrini, levigati da anni e anni di piogge e pneumatici.


Mia zia abitava al Portuense, in una bella casa immersa nel verde, tra la Magliana e il San Camillo.
I miei cuginetti, Michelangelo e Mariarosa, erano di qualche anno più grandi. Simpatici ed estroversi, mi organizzarono un improvvisato tunnel degli orrori nella loro stanzetta, iperrealistico con tanto di mostri, streghe, fantasmi e ragnatele.
Mi dissero che c'era un posto (si chiamava EUR) dove esisteva un luna park incredibile con un tunnel degli orrori spaventosissimo, al quale loro si erano ispirati.


Da quel momento, cominciai a desiderare con tutto me stesso di farmi portare in quel luogo, ma invano. Tutte le mie suppliche e tutto il mio frignare si risolse in un buco nell'acqua.


Dopo molti anni, quando ero già uno studente universitario, mi ritrovai nella città più bella del mondo. I miei cugini erano un carabiniere e un'infermiera del San Camillo. Chissà per quale assurdo motivo, mi portarono a visitare il luna park all'EUR. C'era tutto: il tunnel degli orrori, le montagne russe, il far west... ma in quel momento avrei voluto essere altrove, magari a Fontana di Trevi o in qualche museo.


Poi compresi. La vita stava esaudendo uno dei miei più grandi desideri di bambino, solo con qualche decennio di ritardo. E io mi misi a ridere come un cretino e proposi ai miei intraprendenti cugini di fare un bel salto nel tunnel degli orrori, almeno per ricordare i vecchi tempi.




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Opera scritta il 20/04/2016 - 07:18
Da Vincent Corbo
Letta n.1294 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Un riflessivo et magistrale racconto firmato minuziosamente.
LIETA GIORNATA VINCENZO.
*****

Rocco Michele LETTINI 21/04/2016 - 09:04

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Molto bello, un racconto tenero, simpatico, non trovo la parola: se fosse un piatto sarebbe saporito ma delicato, con una puntina di nostalgia( sapori antichi)...vedrei bene un risotto con cuori di carciofo...ma non so perché, o anche bruschetta di pane casereccio con una sfregatina di aglio, e poi olio e pomodoro. Bravo...5*****

Antonio Valente 20/04/2016 - 13:31

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