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Così dormendo

Camminavo in un viale largo e lungo,
solo appena vedevo la sua fine.
Giunto lì varcai un arco fulgido accecante.
Al mio cospetto un tale mi importunò dicendo:
"Io a te attendo. Il tuo percorso è alla fine giunto."
"Per quale cagione tu mi attendi?" io chiesi e lui rispose:
"Guarda a te dinanzi se costui tu conosci."
Io vidi il corpo mio ignudo
come madre mia mi partorì.
"Oddio!" esclamai. Dove son giunto?
Che forse son defunto?"
Tanto fu la paura
che svegliandomi dal letto ruzzolai.



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Opera scritta il 10/04/2017 - 19:35
Da Salvatore Rastelli
Letta n.1245 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


un incubo ottima ****

enio2 orsuni 11/04/2017 - 10:35

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