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SEMBRA IERI

Quel pomeriggio Lea sentiva di aver riacquistato finalmente le forze, così decise di mettere ordine nel suo studio. I cassetti della scrivania straripavano di penne, fogli ed appunti; era stata via parecchio tempo e pensò che, riprendere in mano la sua vita ed il suo lavoro, l’avrebbe aiutata ad andare avanti.
Rovistando fra le carte, si imbatté con sua grande sorpresa in un diario delle scuole superiori, conservato in una scatola di cartone colorata: iniziò a sfogliarlo incuriosita. Tra le pagine, riempite di cuoricini e adesivi, ritrovò una vecchia foto che la ritraeva quattordicenne con il fratello Riccardo in braccio, appena nato.
Era immortalata in una posa sbarazzina, spensierata, con i capelli lunghi sistemati sulla fronte da un fermaglio e con la testa piegata di lato, in un atteggiamento protettivo verso quel frugoletto dagli occhi vivaci e le mani paffute.
Un sorriso di tenerezza addolcì il suo volto affaticato, mentre ripensava al fratellino venuto al mondo quando la madre era convinta di essere già in menopausa, rivoluzionando la vita familiare e dando un colpo di grazia al rapporto già malandato tra i suoi genitori. Infatti una domenica di inizio ottobre il padre, non riuscendo più a sopportare i litigi con la moglie, se ne andò via di casa, volatilizzandosi come le foglie secche di quell'autunno e lasciandola da sola con le due figlie e l’ultimo nato.
Era stata dura andare avanti, rifletté Lea, così come era stato difficile crescere quel bimbo senza padre, avvolto però dall'abbraccio di tre donne, che fecero tutto il possibile per non fargli mancare l’affetto necessario. Proprio Lea, nel pieno dell’adolescenza, venne investita del ruolo materno, soprattutto nei momenti di assenza della madre, data la giovane età dell’altra sorella.
Così iniziò per lei un’avventura meravigliosa, di pari passo allo sbocciare della sua vita di giovane donna, che stava per spiccare il volo. I pomeriggi trascorrevano tra compiti, telefonate con le amiche e poppate al fratello, invece le sere dopo il pub erano una corsa contro il tempo per arrivare a casa e potergli dare il bacio della buonanotte; lui ricambiava con sorrisetti ed allegri gridolini.
Stava germogliando a loro insaputa un sentimento molto forte. Lea era orgogliosa di quell'angioletto, la cui presenza rallegrava l’atmosfera in casa, riempendola di giochi e di risate, nonostante nell'aria aleggiasse un’assenza importante.
“Sembra ieri”, considerava Lea, mentre non riusciva a staccare gli occhi dalla foto. “Invece sono trascorsi più di trent'anni”. A quell'ora le luci rosate del crepuscolo entravano con passo obliquo nella stanza, illuminando dolcemente la penombra e conferendo a quell'immagine riemersa dal passato un alone di nostalgia.
Il bimbo che sorrideva e gesticolava oramai era diventato un uomo e Lea sentiva di essergli ancora molto legata. Tra loro c’era sempre stata una misteriosa alchimia, un legame che aveva resistito alle bufere della vita ed alle separazioni. Quando Lea trovò un impiego lontano da casa, Riccardo, poco più che ragazzo, aveva pianto lacrime di dolore, come se avesse subito una lacerazione nel corpo e nello spirito, perché fino ad allora erano stati sempre insieme. Ma i due si aggrapparono ostinati al filo che li univa e che avevano annodato con pazienza e tenacia nelle lunghe notti in cui, dopo poppate e ninne nanne, si addormentavano esausti.
Trascorsi alcuni decenni Lea era diventata madre. Il pensiero delle figlie, due ragazze ancora giovani, le dava tanta forza, ma era anche fonte di preoccupazione: come avrebbero fatto senza di lei, se le cose fossero andate male? La malattia non le dava tregua da anni, la sua vita era un continuo entrare ed uscire dagli ospedali per le terapie, indispensabili quanto massacranti.
Nonostante si fosse separata tempo prima dal compagno, la donna sentiva di non essere sola. Riccardo infatti, divenuto papà da pochi mesi, non si risparmiava ed andava su e giù per la penisola pur di stare accanto a lei ed alle ragazze.
Lea aveva realizzato cosa fosse veramente l’amore: un vento misterioso, incontrollabile, che si insinua tra le pieghe dello spazio e del tempo, non temendo né distanze, né vicende della vita. Compie viaggi infiniti, ma ritorna sempre al momento e nel posto giusto.
Nell'affrontare quella battaglia, Lea sapeva di avere accanto un guerriero valoroso, un uomo che aveva visto crescere ed imparare a combattere, giorno dopo giorno. Fece scivolare la foto tra le pagine, richiuse il diario e lo ripose nella scatola di cartone colorata.




Paola Salzano




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Opera scritta il 23/01/2020 - 09:33
Da PAOLA SALZANO
Letta n.844 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Ti ringrazio mare blu, per aver letto questo racconto ed aver lasciato le tue considerazioni.
È così infatti, l'affinità tra fratelli non è scontata, anzi...
Tutto dipende da come si è cresciuti, da quanto ci si capisce, o semplicemente è una questione di fortuna, come accade per tante cose della vita.

PAOLA SALZANO 27/01/2020 - 09:24

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Il tuo racconto lascia riflessioni considerando come a volte interessi superano il vincolo che unisce fratelli.
Condivisibile e ammirevole tutto ciò che hai scritto
Cari saluti

mare blu 26/01/2020 - 23:01

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Cari autori, vi ringrazio per la lettura e soprattutto per la condivisione di questo mio racconto.
Le vostre parole, oltre che farmi piacere, sono davvero preziose...
Un sincero abbraccio

PAOLA SALZANO 24/01/2020 - 15:43

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Non si spezzera' mai il legame tra fratelli, nonistante il trascorrere degli anni e le distanze, che possoni separare due corpi... Mai due cuori!

Teresa Peluso 23/01/2020 - 20:27

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"Sembra ieri" e i legami tra fratelli e/o sorelle diventano sempre più profondi, anche se attraversano difficoltà.
Ben scritto e molto coinvolgente Paola...
Ti abbraccio

Grazia Giuliani 23/01/2020 - 19:05

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Non mi posso che unire ai commenti precedenti e potrei aggiungere che le vie dell'amore sono sempre aperte per aiutare nel momento del bisogno. Un bel racconto sulle ali dei forti legami.

Maria Luisa Bandiera 23/01/2020 - 16:50

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Anna Maria mi ha preceduto parlando di questo indissolubile rapporto di cui hai parlato con tanto amore. Io allora ti dico che l'ho trovato scritto molto bene, e ciò che più mi è piaciuto sono state le piccole descrizioni qua e là. Qualcosa di magico

Mirko D. Mastro(Poeta) 23/01/2020 - 15:54

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Bel racconto che esprime così bene il legame molto forte tra sorella e fratello, legame che non teme il trascorrere del tempo e nemmeno le vicende della vita che a volte sono anche drammatiche!

Anna Maria Foglia 23/01/2020 - 12:23

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