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Questo Natale 2020 ( Concorso dicembre)

Quanta nebbia stamani mattina, quando gli occhi si sono svegliati col pensiero a questo Natale "rubato" dalla solitudine che ha creato questo mondo ammalato dando una sensazione priva di emozioni, sento che sono piatti anche i rumori, non hanno ritorno. Chissà dove suoneranno quest'anno le zampogne dei suonatori. Cerco di ricordare quelli passati, ma mi è impossibile farne il confronto. Le luci per le strade sono simili a quelle della passata età, però quello che emettono è tutto fuor'che serenità. I colori non hanno luce, gli addobbi non hanno vita, tutto sembra diverso da quello che era un anno prima. Sono mutate le tradizioni, mi domando se tutto questo ha un senso, ma io di accettarlo nemmeno ci penso. Se il mondo cambia in questo, non mi meraviglierei di vedere nascere su di uno scoglio il germoglio di un agrifoglio, o una stella marina muoversi tra le foglie di un bosco mentre passa Babbo Natale, scavalcando con la slitta un fosso. Sembra un mondo cambiato, come se quello passato sia caduto in un sonno di malinconia, facendomi ora apprezzare quanto era bello prima. Ma perchè si deve cambiare, non è forse bello amare? Sarà colpa del progresso o sta mutando il modo di vivere, speriamo non cambi anche quello che dentro di noi cerchiamo di sentire. Tutto è monocolore, come il bianco di questo foglio che però si lascia riempire da parole per capire perchè quest'anno la gioia e le tenere carezze non verranno appese all'abete, nè hanno voglia le mani di attaccare sulla porta il vischio, per gli "esperti" è troppo alto il rischio e questo fa male non potere baciare i figli per Natale e non per colpa del vento ma perchè di un comune diverso. Stanno facendoci penare e non scorderemo cosa è l'atmosfera di questo Natale. Persino la campana della " chiama" quest'anno non si sa a che ora suonerà. No, ancora non si sa quando verrà annunciata la" nascita, " come se l'uomo d'improvviso potesse mutare della vita il destino. NO! Non ci sto! Ho nostalgia al pensare del calore che davano i fiocchi di neve quando la notte li vedevo cadere dalla finestra della mia cameretta, con in mano una candela accesa riflessa nel vetro, che non mi faveva temere di fuori il freddo. La guardova scendere per poi tornare a scaldarmi nel letto sognando che le Renne e Chi trainavano si fermasero sul mio tetto. Di anni ne sono passati e ora capisco perchè esistono i rimpianti. Adesso quel calore si scioglie fra le mie dita senza emozione, rimanendo nostalgico al ricordo dell'amore che nasceva mano nella mano quando al tepore del camino si faceva la veglia per aspettare la nascita di GESU' BAMBINO. E' un Natale appassito con lo spirito diverso, ma dovrà rinascere la gioia di stare insieme per il giusto vesrso, per farci ritrovare l'amore per la vita, purchè la speranza non sia ancora finita.


Tovagli Massimo




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Opera scritta il 11/12/2020 - 12:46
Da Massimo Tovagli
Letta n.834 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Poetico tra la nostalgia e la durezza di questo periodo...

Grazia Giuliani 12/12/2020 - 17:18

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MASSIMO...Un bel racconto e per l'argomento trattato molto originale. Piaciuto molto 5*****

mirella narducci 12/12/2020 - 15:33

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Un bellissimo racconto a tratti rimato.5*

Alberto Berrone 11/12/2020 - 16:48

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