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Solitari addii

Potenziali di ghiaccio filtrano
dalle rughe a finestra aperta
che l’accumulo conteggia,


ruggisce il tempo, senza veli
e piccola si fa la sera
sempre più corta
e con poca memoria di com’era.


Tacciono le colonne cittadine
e tutto cola a picco,
tranne la notte
che fuma sogni e solitari addii.


Inganna l’affanno il tragitto
che pure mi sale a stento
e finge cemento, ma tiepido
evapora lento.


Non era il dove a mancare
ma il come, aromatico inno
che svicola dalle vette acute
ai fossi asciutti di me e di te.




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Opera scritta il 15/06/2021 - 13:28
Da patrizia sgura
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