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A mio padre

Non ho confidenza col padre mio.
Ancora mi nutro d’affetti celati
in mondi incantati da figure
d’eroi meno forti di lui.
Ancora oggi che il volto s’imbruna
in mille ruscelli sgorganti da fili
d’argento del capo innevato
da fine, lucente nevischio.


Non ho confidenza con lui.


Ma oggi son io che l’offro al soffitto
ad imitare farfalle:
-Vola, vola, mio caro padre
lungo i sentieri della mia fantasia
e non stancarti
mai più
di giocare con me -.




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Opera scritta il 19/08/2021 - 20:29
Da Ernesto D’Onise
Letta n.684 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Grazie collega Antonietta per gli apprezzamenti.
I miei saluti.

Ralph Barbati 26/08/2021 - 21:36

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Molto bella questa lirica. Forse la più bella tra le sue' insieme ai brandelli di aquiloni. Bello il voler vedere nel proprio padre una persona con cui giocare. Mi piace molto l'aspetto affettivo che suscita oltre al valore introspettivo che potrebbe voler rappresentare. Grazie Ralph!

Antonietta Angela Bianco 26/08/2021 - 17:11

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Ops: falso modesto

Ralph Barbati 24/08/2021 - 13:47

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Grazie tante. E' un bell'augurio che lei mi vuole fare.
Se dovessi fare il falso moesto mi sottrarrei dal dire che la poesia che ha letto piace anche a me.

Ralph Barbati 24/08/2021 - 13:46

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Quando le parole mi vibrano dentro...secondo me sto leggendo vera poesia.

Anna Cenni 24/08/2021 - 12:57

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Si, Afrodite, diamoci del tu, è proprio come dici.
Sei di una chiarezza strepitosa.
Grazie.

Ralph Barbati 20/08/2021 - 15:36

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Forse ciò che colpisce di più di questa bella poesia è proprio l'aspetto affettivo dell'immagine di un padre che riesce a volare sollevato sulle braccia del figlio, in una sorta di inversione reciproca dei ruoli e, probabilmente, nella speranza di recuperare il tempo e lo scambio di affetto perduti.

Afrodite T 20/08/2021 - 13:46

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Gentile Rebecca, da piccolo mio padre non giocava con me. Da grande io, vedendolo invecchiato ed un po’ bambino, ho giocato con lui. Anzi mi chiamava spesso per un tressette, per esempio. Ed io ce la mettevo tutta per farlo volare verso la soddisfazione di essere capace di vincere ancora. Giocavamo su tre partite a chi ne vincesse due. Ed io, guarda caso, non ho mai vinto: mi piaceva di più vedere mio padre felice nel vincere la terza partita: lo spareggio. Ti ringrazio per il puntuale commento.

Ralph Barbati 20/08/2021 - 13:01

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Quasi un’autobiografia in versi a partire dalle risonanze interne. Immagini complesse con prospettive plurime.

GiuliaRebecca Parma 20/08/2021 - 11:10

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