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L’Alba dell’Angelo- § quinque

Dai Luoghi del mondo (Prece da mane a sera)



Uscito all’improvviso da una fitta coltre di nubi, un pugno di uomini si lascia alle spalle un’isola che pare un cono di roccia uscito dal mare. Un vulcano le cui dolci pendici s’immergono lentamente nelle acque: Tristan da Cunha, l’Isola Inaccessibile lambita dall’Oceano Atlantico Meridionale. Sui bassi fondali a poche centinaia di metri dalla riva sorge la cittadella di Gough.


La compagnia seduttiva di un timido usignolo tenace, incurante di tutto questo grigio sconsolato, segue il passo deciso della Signora di queste terre. Quel cinguettio instancabile, immancabile si alza col battito d’ali dell’angelo Shamshel dalle lunghe fruste.


Blessed da Hashem, la Signora di Nightingale, socchiude gli occhi alla grazia di quei versi; ella custodisce da secoli l’Albero della Vita il cui frutto della Conoscenza del Bene e del Male ha il potere di restituire alle Pietre dell’Angelo il loro antico dono.




“Le luci del Nord sono lo spirito dei bambini morti prima di nascere” è la leggenda Inuit che l’angelo Ramiel ama narrare. Comandante del Tuono con autorità e potere assoluto sulle anime che dovranno rialzarsi dalle loro tombe nel Giorno del Giudizio, Ramiel marcia al fianco della Signora di Scoresbysund.


Tra i ghiacci, i kayak avanzano nella luce color perla che in questo angolo isolato della Groenlandia ha dentro di sé i ricordi di tutte le sere con questa stessa luce.




Dove finisce l’America e inizia la Siberia si trova l’arcipelago di origine vulcanica delle Aleutine, nel mezzo dell’Oceano Pacifico. Tra le costanti piogge, il vento e la nebbia, tra anelli di vapore e la terra che spesso trema il curvo Signore di Adak, James, guida i suoi uomini. Sorvola l’isola, culla delle tempeste, il mezzo angelo e mezzo demone Gaghiel. Lo segue per mare il fedele mostro marino che prima della battaglia alle Porte del Paradiso fucinò per ordine di Yhwh il Blocco del Fabbro.



<Zaqan, vecchio ciarliero… narrami ancora. Come posso soddisfare le aspettative di Samaèl!?>



Sul pianoro al confine nord di Poèsia un bivacco col vessillo del Signore del Rigo di Oeno si appresta a trascorrere la notte.



Il vecchio si sporge dal margine del tomo –Autore, ecco il mio nome… Ora è tempo che io vada, saprete tu e quel reprobi angelus dare inchiostro alle pagine che ancora chiedono d’essere scritte!-



Il piccolo Beliar si disseta al torrente



La trottola balla
con l’archetto,
e il sonaglio
si riposa sopra lo stipetto.


Sul cavallo a dondolo siede
il soldatino,
come siedono i sogni
sul tuo cuscino.
Chiude gli occhi l’omino di
latta che ti sta sempre vicino.
Ora dorme anche il mio
tesoro nel suo lettino.



Una lacrima infrange nell’acqua l’immagine del padre…



L’anziano sire sotto il grande Albero della Scrittura con le mani si disseta al torrente



Il tepore del fuoco
si adagia,
imbarazzato
sulle tue forme.
Il principio della vita
che scaturisce da tale
tempra mondatrice
ora così in te dorme.
La percezione del tuo respiro dentro
le nadi calma la mente, dandomi pace.
Una coscienza d’equilibrio e centralità
seda il mio piglio contumace,
fa sì che prana pervada il mio essere.
Ti rende a me un po’ meno intangibile
il tuo soffio vitale.
Ammansisce l’afrore, intanto la brezza
diviene via via più debole.
E ti fa da guanciale.
La terra
si addolcisce,
e muta in giaciglio.
Domani con l’aurora
aprirai le porte del giorno.
Ospiterai, nutrirai ancor la mia
vita con ogni tuo piccolo dettaglio.
L’acqua ti lambisce la schiena,
e mi ha promesso il torrente
che mi porterà dentro la sua carezza
un giorno, così che mi sia permesso
guardarti dormire.
Nulla mi attrae più dell’Aurora,
ma il mio destino è dimorare sul
fondale, fin quasi nelle profondità
della terra dove i confini
restano ancora da scoprire.



Una lacrima infrange nell’acqua l’immagine non sua.






in calce: La Signora della cittadella di Gough è custode del ternario e dei versi degli uccelli colorati del paradiso


La Signora delle Luci del Nord custodisce il verso dei palmipedi e i quaternari


Il Signore del Rigo James è garante del quinario e del verso degli uccelli marini




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Opera scritta il 21/04/2023 - 15:19
Da Mirko D. Mastro
Letta n.373 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Pillole e coriandoli di poesia incastonati in un racconto del fantastico!! Non credo sia facile e non è da tutti. Ma tu esci dalla nicchia per mostrarti al popolo sovrano.Complimenti davvero!!

Anna Cenni 21/04/2023 - 17:46

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