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Aspettando che venga il giorno

Sarà il tizzone ardente
a blandire il freddo inverno
nel caldano della memoria
infreddolita e stanca?


Riuscirà l’oasi del deserto
a quietar l’arsura
dopo chilometri di passi
sotto il sole cocente?


E basteranno i fiori di Maggio
a portar via l’afrore
e profumare l’aria
con il vento di Primavera?


Verso sarà il pollice
per chi ha ammorbato il mare
dove si specchia la luna
quando va a ballare.


Aspetterò che venga il giorno
e maturi il mio vitigno
prefigurando il retrogusto
un po’ soave un po’ asprigno.




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Opera scritta il 26/04/2023 - 19:40
Da Francesco Scolaro
Letta n.273 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Bellissima dal primo all'ultimo verso. Bravo e complimenti. Grazie

santa scardino 29/04/2023 - 21:29

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Domande poetiche che lasciano ampio spazio a delle sagge risposte, niente è casuale nei tuoi versi e la chiusa esprime bene il senso...molto piaciuta. Complimenti

Margherita Pisano 29/04/2023 - 14:00

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Molto bella, complimenti!

Angela Bi. 28/04/2023 - 00:02

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Alcuni passaggi molto belli!!complimenti.

Anna Cenni 27/04/2023 - 14:36

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Piaciuta e apprezzata.

Maria Luisa Bandiera 27/04/2023 - 07:15

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