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Il sole di Maggio

Sulla finestra di quel mondo lì
graffiava i vetri ad occhi chiusi
mentre il vento sulla schiena
di lei faceva mille abusi.


Al baluginar del primo lampo
trassi la prima impressione:
sembrava bussasse per entrare
e stranamente ebbi compassione.


La pioggia la sognai donna
senza rossetto senza minigonna
gli occhi impauriti nella notte
e senza un cencio presa a botte.


Il dimane nel saltare la pozzanghera
di riflesso mi ci specchiai dentro
di li a poco s’abbeverò un passero
ma lo sparo d’un cecchino fece centro.


Il sole poi arrivò…quello di Maggio
al suo tepor lei trasse coraggio
in me rimase la speranza vera
di rincontrarla un di … a primavera.




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Opera scritta il 07/09/2023 - 12:19
Da Francesco Scolaro
Letta n.227 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Difficile commentare questa bellissima poesia. Posso solo dire che mi piace assai. Complimenti

Margherita Pisano 08/09/2023 - 17:36

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Che dire...bellissima!! Molto originale!!

Anna Cenni 07/09/2023 - 13:26

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