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Tra cielo e acqua

Le barche fiacche
si adagiano sulla tua sponda
mentre la brezza gelida del mattino
frantuma ricordi di primavere in oblio.
Il dialogo tra cielo e acqua
continua nelle pause di silenzi di neve.
Stanco a bocca chiusa
confido nel Serrada
che sbuffa nuvole ai suoi piedi.
Punte, denti, cime e pizzi
antichi cimeli dei quali andar fieri
quando un tempo fin in pianura
ardevano composte le tue asprezze
celebrate dal romanzo
e le case si facevano di due o tre piani
per poter dar respiro al tuo sguardo:
ammirare i tuoi colori cangianti
di dolomia che parla
al sole e al lago.



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Opera scritta il 27/09/2023 - 22:16
Da alberto vacchi
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