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All'epa

Forse perché seguendo strane diete
il ventre insacco e i muscoli fò pieni
e le mie vene ricche di diabete
non sanno più lottar contro i veleni.


E quando invano invoco quella sete
che riconosce il troppo e fiacca i reni
in pieno ardor ricolmo la parete
che ama satollarsi senza freni.


Mangiar mi fai e ognor son’io deforme
simile a scrofa e il grasso mi risugge
lasciando steso a terra un pondo enorme


che sconsolato all’aria sua rimugge
e mentre a orrenda bestia son conforme
il cuore mio di strutto si distrugge.




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Opera scritta il 11/01/2024 - 11:15
Da Peppe Cassese
Letta n.394 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Grande,bella e pur divertente. I miei saluti.

Francesco Rossi 11/01/2024 - 20:20

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