La merlettaia
dalla gota rubiconda e piena
che con grazia soave si trastulla
fra il ricamo e un libretto in pergamena-
m piaci come e più della Gioconda
piccola Merlettaia di Vermeer
l'intimità solenne che ti inonda
la luce perlata d'un interno legger-
concentrata al ricamo quotidiano
non guardi che il lavoro lì davanti
i fili dettagliati nella mano
la tensione in quello che fai e che senti.
Mi prostro al Maestro, al suo cospetto
a quei gialli limone, grigi, azzurri
io che dipingo per gioco, per diletto
rapita sono da tenui sussurri-
nei fili rossi e bianchi la perizia
della fanciulla e quella dell'artista
ma oltre, oh, un velo di sublime mestizia
addentro, al di là della scena vista-
impegno, ostinazione, leggiadria
virtù femmine antiche e celebrate
le pazienze di tutte, anche la mia
per esser pure colte e letterate.
(L'immagine è di Jan Vermeer "Merlettaia", 1669-1670, circa).
            
Poesia scritta il 22/02/2020 - 14:35Voto:  |  su 2 votanti  | 
	
  
Francesco Cau  
 22/02/2020 - 18:30 
  
Anna Maria Foglia  
 22/02/2020 - 17:45 
  
Maria Luisa Bandiera  
 22/02/2020 - 17:11 
                        



