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IL GIARDINIERE DI CARTA

Al primo starnuto
mi feci riparo
nel luogo più amaro.


È forse proibito
andare a giacere
eternamente?
Fra poco mi calo …


Io son giardiniere
di questo fogliame
di carta e mi spalo
il reame …


Poi niente
è più bello
che farsi un ombrello
di fronde per trarsi
d’impaccio:
dal cielo
contunde un ordigno
che picchia e rimbomba.


A volte è uno scrigno,
a volte è una tomba.




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Poesia scritta il 25/04/2015 - 00:03
Da Gabriele Fratini
Letta n.1117 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


La chiusa è molto bella...

Eugenia Toschi 25/04/2015 - 10:36

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Elogio in filigrana dell'artificio e della solidarietà. Bella . Un saluto

sylvio modica 25/04/2015 - 10:23

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