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Al bar 3 ( handicap bambino )

Le gambe troppo magre
stentavano nel passo
e gli occhi troppo scuri
mi resero di sasso.
Carezzò dolcemente l' anima mia
agitando la sua piccola mano,
voleva solo dirmi " ciao "
ed io l'amai
e ancora...
l'amo.



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Poesia scritta il 09/06/2015 - 12:55
Da Maria Carla Pellegrini
Letta n.1165 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Un toccante verseggio forgiato con rettitudine... Lieta giornata Maria Carla

Rocco Michele LETTINI 10/06/2015 - 09:09

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L'amore n'ha lingua.
Lascia 'l seme nel cuore e se ne va.
'l gesto più dolce, d'un pargolo che s'appresta a mostar al mondo le sue capacità, desta interesse quanto quello di chiunque altro.
Molto rispetto per l'argomento trattato e anche per i versi.
Un saluto!!

Pasquale Sazio 09/06/2015 - 22:50

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Davvero molto bella, hai toccato un'argomento assai delicato.. Complimenti cara. ti abbraccio ciao dolce notte.

Maria Cimino 09/06/2015 - 22:42

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HOLA MARIA CARLA P. nei diversi si trova la forza di apprezzare tante altre cose...toccante! Hasta luego

Lucio Del Bono 09/06/2015 - 22:13

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Ciao Maria Carla. Versi che mi hanno toccato nel profondo.................. oggi pomeriggio ero a lavorare a Pistoia ...Dario

Dario Menicucci 09/06/2015 - 21:57

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L'amore, espresso con il linguaggio del corpo da chi è svantaggiato, riempie il cuore, perché, in quel piccolo gesto, regna sempre un umano affetto. Molto apprezzata!

Arcangelo Galante 09/06/2015 - 20:30

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Tocca tantissimo. In pochissimi versi la descrizione di handicap che quando tocca bambini è veramente struggente.

luciano rosario capaldo 09/06/2015 - 19:16

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