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Il vento e il matto

Incastrato
nel sordo latrato del maestrale,
di pioggia
un grido si leva fitto
e tagliente.


Spira il maestrale
come un gelido rantolo
proveniente
da terre pallide e occidue.


Un matto
solo per la strada
cammina.


Ho pianto:
nei suoi occhi - due petali di cristallo -
per un istante
ho visto
un riflesso d'azzurro,
di verdi perle
di rugiada.


Mirava
infiniti chiarori
sorgere
dall'incresparsi delle onde:


di Venere
infiniti Natali.


Ho pianto,
poiché
tutto ciò è
celato ai miei occhi.


O Gelido maestrale...




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Poesia scritta il 04/03/2016 - 00:18
Da Antonio Rossi
Letta n.1069 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Un espressivo quanto diligente poetar... Lieto meriggio Antonio.
*****

Rocco Michele LETTINI 04/03/2016 - 15:56

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