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Sulle scale

Le scale.
La tua voce.
Indietro a quei giorni,
sulle ali delle tue
note.
Eccoti.
Ho il cuore sulla lingua.
E poi c'è lei.
Lo ingoio, lo getto
giù per l'esofago.
Un gesto della mano,
il mio a lei,
Il suo a me,
e tu niente.
Mentre mi parli
ti cola il naso.
Ci passerei un velo
sul rossore del tue narici.
Mi dispiace, sono
ancorato con la mente
e col cuore, col respiro
e con tutto quello che ho
a tutto quello che sei.
Che fai, te ne vai?
Senza nemmeno
un sorriso?
O un ricordo da custodire?
Sfogli i miei appunti,
e io sfoglio i nostri giorni,
mi soffermo sulle pagine,
un pretesto per respirarti
un secondo in più,
uno solo.
" E' importante?"
Ci hai passato sopra il tocco
della mano e
i tuoi occhi,
se non era importante,
ora lo è.
Ti guardo.
Le ti guarda.
E tu sei già sulle
scale, senza l'ombra
di un saluto.



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Poesia scritta il 28/10/2016 - 16:09
Da Matih Bobek
Letta n.1280 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Molto espressiva.. poeticamente. Colpisce la stratificazione di molte emozioni... in quelle che definirei le basi di una struggente malinconia. Piaciuta

Francesco Gentile 29/10/2016 - 08:44

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Ciao Matih forse un abbandono non voluto
questo tuo. Scale che ti parlano di lei.


I ricordi affiorano sempre alla mente.

Questo è ciò che mi arriva leggendo
la tua poesia. Se ho sbagliato
ti chiedo scusa.


Ciao caro.


Maria Cimino 28/10/2016 - 21:50

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BELLA POESIA ANCHE SE è UN PO DA DECIFRARE 5*

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 28/10/2016 - 21:37

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L'ho riletta
Forse l'ho capita
in ogni caso, c'è un abbandono ingoiato a forza
Particolare per la sua intensità

laisa azzurra 28/10/2016 - 19:34

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