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Ecate

Fumi d'incenso
volteggiano
verso la luna,
mentre
le sfere di fuoco,
irradiano
con il loro calore
la tetra foresta.
Oscure Sacerdotesse
recitano
le loro misteriose preghiere,
accompagnate
dai sibili di serpi
e i latrati dei cani.
Dalla fitta nebbia
si materializza
una pallida donna
il cui triplice volto
è illuminato
dalla gelida luna.
Sotto ai suoi piedi
prendono forma
gli spiriti mortiferi,
che passando dalla
veste sottile
fino ai suoi
occhi profondi,
la maga austera
invoca un incantesimo.


Ecate: Divinità greco-romana degli spettri, della stregoneria e delle strade strette.




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Poesia scritta il 06/03/2017 - 22:16
Da Marta Quitadamo
Letta n.1133 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Rigurgito mitologico di oscure celebrazioni della foresta, quasi a rievocare riti satanici che qualche volta vengono rievocati.
Descrizione alquanto tetra.

ALFONSO BORDONARO 07/03/2017 - 13:06

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