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L'ubriaco

Nel borgo antico
ancora dormiente
un uomo reca seco
il suo vano nepente


e come uno spettro
inquieto egli vaga
portandosi dietro
ogni vieta piaga:


con lui barcolla
e cade la ragione
sotto la luce gialla
di un alto lampione,


con lui ella si rialza,
più labile, più sola,
mentre una sfilza
di fole la consola;


dopo pochi attimi
il buio lo inghiotte,
di nuovo: agli ultimi
la vita serba la notte.




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Poesia scritta il 23/03/2017 - 12:50
Da Paolo Madaschi
Letta n.1258 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


fotografia che stringe il cuore....arriva tutta e fa riflettere..
invisibili...fortte e iintensa...
bella
*****

Paolo Pedinotti 23/03/2017 - 15:49

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Molto piaciuta 5*

Paolo Perrone 23/03/2017 - 14:59

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La ragione
Cos'è se nn un intervallo della follia?
Molto bella
...e gli ultimi, nn sono mai ultimi

laisa azzurra 23/03/2017 - 13:55

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Una poesia eccelsa.. per forma e significati

Francesco Gentile 23/03/2017 - 13:23

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