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IL PRIMO DELLA LISTA

M'aveva rassicurato, il medico,
di stare tranquillo,
di non avere paura
e m'aveva rassicurato
(comunque avevo firmato)
l'anestesista,
che tutto era a posto
ed ero il primo della lista.


L'indomani alle nove
ero pronto, disteso,
con il telo addosso
e il catetere appeso;
la flebo infilata al braccio,
il cuore un po' più lento,
gli occhi chiusi
a vedere i primi oggetti onirici.


Non so cosa fosse accaduto
né quanto tempo fosse passato,
so solo che da quella flebo
non mi sono più risvegliato
e mi rivedevo ancora steso,
dall'alto
e con il telo a coprirmi tutto
addosso.


Sicuramente ci sarà stato
un "incidente" di percorso;
sai, una di quelle cose
che accadono raramente
e fanno rabbrividire
anche solo a sentire dire.


Eppure mi avevano rassicurato
e non so spiegarmi come
tutto questo sia accaduto;
d'altronde oramai,
non potrei più tornare indietro
ad ammonire
chi mi aveva rassicurato
e comunque ...
avevo firmato...




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Poesia scritta il 01/04/2013 - 09:11
Da antonio giraldo
Letta n.1214 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


amara riflessione, dici bene....speriamo solo che tutti i giovani che si apprestano a questo lavoro siano coscienti che la vita a volte è letteralmente nelle loro mani..un sentito grazie anche a te..un abbraccio. antonio

antonio giraldo 27/04/2013 - 10:09

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ciao Antonio.Dici bene.. "non è come andare dal parrucchiere"...però...accade...alcune volte perchè ci sono imprevisti...altre però, per troppa leggerezza ...un caro saluto e grazie..

antonio giraldo 27/04/2013 - 10:07

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ma scrivendo questo non voglio assolutamente generalizzare..la mia poesia descrive una situazione, capitata più volte...nessuna accosa di alcun genere ma io, nella mia esperienza, posso dire che il mestiere di medico non è un mestiere ma una missione e come tale dovrebbe essere gestito...cosa che sempre non è.Sofia, tu qui ti esprimi come medico e dici cose che sono gocce di verità...ti ammiro per questo e ti ringrazio per avermi scritto..un caro saluto...antonio

antonio giraldo 27/04/2013 - 10:04

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ciao Sofia. Dici cose piene di buon senso e soprattutto vere.. ci sono medici che il loro lavoro lo fanno con umanità e comunque tutti possono sbagliare, sia chiaro..personalmente ho avuto esperienze di ospedale, o per me o per i miei cari, che mi hanno fatto mnolto riflettere su questa cosa. non sono medico...solo un paziente molto, molto paziente, che si è trovato in situazioni di dignità calpestata, umiliato da certe personalità mediche

antonio giraldo 27/04/2013 - 10:00

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... ci sono tanti medici meravigliosi, che fanno del loro lavoro un dono. che non lavorano solo per i soldi.. che sanno ascoltare... accompagnare.. donare un sorriso.. la medicina non è infallibile ne una formula matematica... ma se il medico o l operatore sanitario in genere ci mette il suo cuore.. il paziente lo avverte e i parenti si sentono "in buone mani".. il cuore e il bene che ci mettiamo nel nostro lavoro è ciò che conta.. la carità.. cioè l 'Amore. l'uomo è imperfetto e tutto ciò che fa è imperfetto... credo che il medico non è solo quello che guarisce ma il medico è colui che sa ascoltare.. comunicare.. scegliere insieme.. indirizzare.. colui che ci aiuta a custodire la vita. un caro saluto...

Sofia V 26/04/2013 - 00:29

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ho letto che sei medico, Antonio, riflettevo sullla tua frase..consenzo e nozione acquisita dal paziente.. deresponsabilizzare.. Caro dottore, forse i medici, forse anche io come psicologa, dovremmo imparare a vedere il paziente non come cartella clinica, nozione, consenso.. ma persona con la quale parlare con semplicità.. ascoltare e accompagnare con semplicità e donando sorrisi oltre che pastiglie!!frequento per diverse ragioni ospedali, da sempre, posso assicurare che i medici che vivono il loro lavoro sorridendo e ascoltando sono rari. un medico non guarisce necessariamente...ci dovrebbe aiutare a custodire la vita...

Sofia V 26/04/2013 - 00:07

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ricorderei che ogni atto medico specialmente invasivo come quello chirurgico ,comporta un raro rischio. Non e' come andare dal parrucchiere.. la firma ha il compito di certificare il consenso e la nozione acquisita dal paziente,non quello di deresponsabilizzare l'operatore e/o la struttura. Abbraccio c

antonio miglietta 25/04/2013 - 21:16

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Già quella firma Antonio,sembra essere un passepartout pronto a coprire ed annulare ogni errore umano ed ogni responsabilità...il malato semplicemente, muore l'importante che abbia firmato il suo consenso a morire! Tragica realtà in alcuni ospedali dove un intervento chirurgico si trasforma,per leggerezza ed incuria, in delitto. Che amara riflessione!

Carla Davì 25/04/2013 - 21:06

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