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La resa

È come precipitarsi rapidissimamente
Giù
Da una cima ripidissima


È come tuffarsi da un trampolino
Olimpico
In un catino d’acqua


È come scendere le scale di un
Castello
Ed arrivare in un
Bordello


È come abitare in un alloggio
Senza gran
Sfoggio
Ma degno


E osservare con malcelato
Sdegno
Esseri umani in baracche
Di tolla
E legno


È come domandarsi se siamo
Fatti tutti della stessa
Sostanza
Della stessa
Materia


E nonostante ciò
A qualcuno
Sia stato riservato
Il pianto
Eterno


L’affanno infinito
Lo stento
Supremo
La resa
All’inferno.




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Poesia scritta il 19/11/2017 - 18:46
Da gabriele marcon
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