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Fuggi

Fuggi,
fino al limite della tua infinita energia,
dove giace il rosso delle tue guance,
come l'intenso amore che ti dona senza contraffanno.


Lascia che le gocce di questa triste pioggia sulla tua pelle
si mescolino
con il velo umido della tua giovinezza.
Fuggi e non voltarti,
lasciati il mondo alle spalle.
Respira profondi affanni come la tua infinita spensieratezza.
Evadi fin dove la legge d'opinione non si curi.
Fuggi senza esser più ritrovato;
corri fin non poter essere più ricordato.
Esprimi te stesso,
nel cosmo del finito limite che ancora dorme.
Fuggi mirando ciò che la monotonia non lascia spazio.
Mescolati con la natura,
l'unica in grado di star al passo
con la tua genuina avidità di conoscenza.
Ripara le 5 meraviglie dell'anima che si fanno carico di te,
senza lasciar scordare al cuore il dolce strumento che ti cantò nelle notti di vana fuga.


E fuggi, non lasciando tremare il tuo vivido corpo
dalla fredda fretta morta ragione.




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Poesia scritta il 20/11/2017 - 22:42
Da Francesco Rossi S.
Letta n.1216 volte.
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