sai, la tua solita margherita
le tue inquietudini da una vita
di quelle volte che ti dai dell’imbranata, che mi dai del coglione.
I ritratti distratti della città
i sogni lontani di cos’è la felicità
Stasera al solito specchio ti passi il rossetto
mi abbracci da dietro e mi tieni stretto stretto
le tue labbra al sapore di vodka tonica
profonda estasi malinconica
stappiamo l’ultimo spumante
pura passione agghiacciante
un po’ come le leggi gravitazionali
diretti verso universi provinciali
Sto’ sabato sera, ti prego, non dimenticarlo mai
la tua anima boreale
si è schiantata sulla statale
t’ho salvato a volo, t’ho chiesto ‘’ehi, come stai?’’
eri delicata come un bonsai
Stasera hai distrutto i miei soliti affanni
sono esplosi come petardi
i miei rimpianti un po' codardi
ci dimentichiamo del mondo e dei suoi malanni
Sto’ sabato sera un passante ci ha chiesto per la felicità
ci abbiam risposto ad un paio di isolati più in là
Saturno non è così lontano
mi baci e mi tendi la mano.
Abbiamo visto una stella cadente
Mi hai strappato la mente
L’amore non ci mente
Stasera sei fragile come le sere di aprile
i tuoi capelli che accarezzano il sedile
la luce dei lampioni illuminano l’asfalto
sai, si è tolto un po’ del tuo rosso smalto.
Il fumo intenso dell’ultima marlboro
Il tuo sorriso che brilla come l’oro.
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