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Riflessione

Se fossi nato là, dove il quotidiano è l'aridità. Dove l'ombra di un albero è il sogno più bello dopo il miraggio.


Dove il crampo della fame fa curvare togliendo anche l'ultima forza per sperare. Con negli occhi la vuota sensazione di una maschera di cartone rigata dal dolore.


O dove si nasce col fucile in mano pronto a sparare. Mentre mi rivedo spensierato bambino con gli amici a giocare.


Sono solo paragoni, ma mi fanno pensare alle nostre egoistiche sensazioni.


Perchè ci sono più mondi su questo unico pianeta se tutto nasce dalla solita stella.


Che però la notte amo vederla brillare per dirgli grazie di avermi "depositato" qua, dove il difetto più grosso è non apprezzare quel che si ha!



TOVAGLI MASSIMO




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Poesia scritta il 23/05/2018 - 19:00
Da Massimo Tovagli
Letta n.872 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Molto bella Massimo!
Sì, siamo ingrati...

Grazia Giuliani 24/05/2018 - 18:45

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Sì. Bravo davvero. Dovremmo averlo sempre in mente

Roberto L 24/05/2018 - 06:56

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Molto vera
Pura casualità o disegno divino, chissà

laisa azzurra 23/05/2018 - 23:05

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Bella.. bravo

nunzio mori 23/05/2018 - 21:23

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