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BESTIARIO DEI GIORNI NOSTRI

Era una notte limpida e stellata
presi una lucciola per lanterna
mi avviai sulla collina dei conigli
a cavallo di un raggio di luna
spiato dall’occhio di una lince


il suono lieve del volo delle mosche
le lacrime commosse di un coccodrillo
sputai un rospo andato di traverso
un asino cadde dal cielo proprio lì
e io gli misi una pulce nell’orecchio


c’è chi pensa di salvare capra e cavoli
io sono solo un povero topo di biblioteca
mi ritrovo con seducenti gatte da pelare
rincorro farfalle notturne e variopinte
vado in bestia se incontro delle bufale.




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Poesia scritta il 18/06/2020 - 17:02
Da Paolo Delladio
Letta n.1009 volte.
Voto:
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Commenti


Particolare ben riuscita

Angela Randisi 19/06/2020 - 18:15

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Mi è piaciuta un sacco...il bestiario ha una sua tradizione letteraria e artistica sin dalla notte dei tempi, basti pensare alle fiabe o ai doccioni medievali di Notre-Dame. Il bestiario sopra è ben attualizzato, molto spiritoso e anche introspettivo!

Carla Vercelli 19/06/2020 - 18:05

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